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PASSIFLORA -- Scritta da -- PASSIFLORA |
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Il frutto della passione e dell’amore, consacra la morte e la risurrezione del Cristo. Il Cristo crocifisso come un calunniatore che non aveva mai calunniato; un diffamatore che non aveva mai diffamato; un ladrone che non aveva mai rubato. Il fiore che lo rappresenta unisce le fasi dolorose della morte con la resurrezione e la vita eterna. Quel giorno una lenta morte ha abbracciato su quel monte il Re dei Re, il Re dei giudei. Colui che predicava ma non veniva capito, da chi non lo voleva capire, da chi non voleva ascoltare, quello che aveva da dire il nostro unico grande Salvatore. C’è un solo ricordo da quel triste giorno di dolore. Questo ricordo arriva a noi grazie a un fiore. Passiflora è il suo nome… Passiflora ovvero il fiore della passione, la passione del nostro Salvatore. | ||||||||||||||||||||||||
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QUELL'ODIO PROFONDO -- Scritta da -- QUELL'ODIO PROFONDO Amo l’Immenso, la luce, il perdono.
Amo chiunque ha offerto un suo dono,
per rendere omaggio ad un uomo speciale
che ha sacrificato la sua vita in un modo esemplare.
Ha reso noi uomini liberi
ma “infelici”, perché rifiutiamo le nostre radici
colori diversi da ogni parte del mondo
divisi da sempre in un odio profondo.
Nessuno porrà mai fine a questo assurdo scempio
ma se capirà lo porterà come esempio.
Quel giorno diremo allora è servito,
quell’uomo duemila anni fa aveva capito.
Sta solo a noi quindi cambiare opinione
Gioendo felici di fronte a questa bella unione.
Viviamo in un mondo multirazziale,
facciamo in modo che rimanga tale.
E se è proprio il colore che noi rifiutiamo,
pensiamo per un istante
a quell’uomo che sulla croce è morto invano,
è forse da lì che noi apprezzeremo
quell’uomo dalla pelle color del terreno.
Pensiamo all’odio che noi perderemo
al male alla guerra ad ogni veleno.
Vivremmo in un mondo più giusto e più vero
senza più immedesimarsi in un condottiero.
Saremmo felici da ogni parte del mondo
cancelleremo dalle nostre menti quell’odio profondo.
Quell’odio profondo…
Quell’odio profondo…
Quell’odio profondo.
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UN SOGNO ( 2 ) -- Scritta da -- UN SOGNO ( 2 ) Il prato verde su per la collina,
le onde del mare accarezzate dal vento ogni mattina.
La luce di ogni giorno sul tuo dolce viso,
fa risplendere in te il tuo bel sorriso.
Al sol pensiero di averti con me ogni giorno
mi fa essere protagonista di un grande sogno.
Non svegliarmi mai
da quello che mi sta accadendo,
così un giorno potrò dire
“Ho trovato l’amore dormendo
nella realtà ma vivendo in un sogno.”
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IO TI STO CERCANDO -- Scritta da -- IO TI STO CERCANDO Amore,
io ti sto cercando
ma non so dove…
ti cerco non ti trovo e mi dispero.
Ma tanto prima o poi ti troverò
Per davvero…
Allora si che sarà vita
Vita serena
Vita totale
Vita completa.
Dell’amore,
di quell’amor che sempre cerco
e finalmente troverò in Te
tutto ciò che mi mancava.
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La pioggia -- Scritta da -- La pioggia Quando sei nata di notte pioveva.....ma non era semplice pioggia....era il cielo che piangeva per aver perso la sua stella più bella.Ti amo |
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vetro colorato -- Scritta da -- vetro colorato "E vedo...
albe abbaglianti, tramonti rosso scarlatti..
fiori gialli ,orchidee selvagge
mari misteriosi, atolli dimenticati..
praterie sconfinate e querce ombrose
fiumi sinuosi e fresche cascate,
acque limpide dai riflessi smeraldo.
Nel cielo
il Sole sorriso..
le Stelle sorelle e
la Luna di zucchero velato.
Cadono dalla tasca di un bimbo scalzo
piccole sfere di vetro colorato...
Chi sei? Occhi di parole...
Chi sei? Bocca del cuore..
Le mani sporche di bianco pulito..
cercano le
gemme preziose nella terra
che non ha memoria..
Sono lacrime..indurite dal tempo
uscite dalla pietra..dell'anima.
Sono Sogni di vetro cristallo..
negli occhi dell'uomo appena
ragazzo..
Ora..quel ragazzo
ti vede andar via
come se ne và la vita..
senza voltarsi..
Raccolgo..e copro con la terra
il mio corpo...il grembo materno
partorisce l'uomo nuovo che non ha più un Sogno..
Alzo lo sguardo..
e fisso un punto lontano....."
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Uno sguardo rubato. -- Scritta da -- Uno sguardo rubato. se, per una timida impertinenza, io ti rubassi lo sguardo e lo innalzassi nel cielo blu, potrebbero le stelle del firmamento essere invidiose della luce dei tuoi splendenti occhi.....ti amo! |
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ali di liberta' -- Scritta da -- ali di liberta' Ali di liberta'
Quante volte cammini,
banalmente,
cosi',
senza percepir del passo la bellezza?
Tu che puoi andare,
senza chiedere.
Tu che stai ritto senza stampelle umane.
Tu che ancora scegli
di fermarti o di andare.
Tu che non sai la pesantezza
d'un letto forzato,
d'un soffitto guardato senza respiro.
Pensaci !
Quando stai per fermarti,
per sempre,
su quattro piccole ruote
che chiedono altre mani.
Pensaci!
Quando ti butti
senza pieta' alcuna
per te, per la tua vita.
Per la vita di chi ancor non ti conosce ma si prende
le ferite tue.
Tu che ancor non sai la liberta' di andare ,
saldo su piedi con ali di liberta'. Solo.
18 giugno 2003
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co' sale la marea -- Scritta da -- co' sale la marea Co sałe ła marea
Co sałe ła marea el mondo ‘l canbia facia
Vardève intorno on po’:
se véde soło speji.
Lustri e onfegà
a ła roersa i móstra
el móndo che sta qua.
Cosa gh’è capità nisun se ło domanda.
I gira in tóndo e in largo
co l’aria strałunà
I pocia i pie’ i foresti,
i tuxi i salta e i córe.
ła xente ła se móve
col vixo iłuminà.
E cìchete e ciàchete
Xe tuto qua stanpà.
Foto in bianco scuro,
artìstiche łe xe.
łe serve par na móstra
che el móndo girarà.
Ma quii che xe del posto
el muxo i ga on po’ scuro:
«Ndo’ méto ła mé roba par stare pi sicuro?»
E a ła xente in grìngołi
par pónti e par canpiełi
sóto i bafi i mórmora
“I tenpi pi no xe quei ”
Do face el mar el ga:
par i foresti una,
n’altra par ci è de qua.
ła maravéja crése co l’ónda de marea
E tuti par che i dixa “Venesia te si bea”
No i vede i mamałuchi
che smarsi i muri i xe.
Ricami no, no xe
łe gróste de cołor
o el salso che se ciucia
de sta Venesia i pie’.
Quando sale la marea
Quando sale la marea il mondo cambia volto.
Guardatevi un po’ intorno:
si vedono solo specchi.
Lucenti e opachi,
alla rovescia
mostrano questo mondo.
Cosa sia successo nessuno se lo chiede
Girano in lungo e in largo
con l’aria strabiliata.
Sguazzano i piedi gli stranieri
i ragazzi saltano e corrono
La gente si muove
col viso illuminato.
E clic, clic, clic
È tutto qua stampato.
Foto in bianco e nero,
artistiche sono.
Sono per una mostra
che il mondo girerà.
Ma la gente del posto
il viso ha un po’ scuro:
«Dove metto le mie cose perché siano al riparo?»
E ai turisti gioiosi
per ponti e per campielli
sotto i baffi mormorano
“i tempi non son più quelli”
Due volti ha il mare:
una per gli stranieri,
un’altra per chi sta qui.
Cresce la meraviglia con l’onda di marea
E sembra che tutti dicano ”Venezia sei proprio bella”.
Non vedono gli stolti
che marci i muri sono.
Ricami no, non sono
le croste degli intonaci
o la salsedine che succhia
di Venezia le fondamenta.
Al mare ła ghe piaxe
’sta sióra inbriłantà.
La cuna, el se ła cocoła,
er ła indormésa on po’,
doman o posdoman
el se ła tira xo.
Co sałe ła marea
ła ròxega qua e łà.
I varda e no i se ’corxe
che ‘sta beła magìa
intanto ła se sfalda
dal mare caresà.
Ma vu no ste a temer,
ghe ghémo pensà nu.
Basta on po’ de tècnica
e ła sità xe qua.
Na tuta inpermeàbiłe,
ła machina da sub
e tuta ’sta bełésa,
par senpre imortałà,
rento na móstra gira:
de tuti ła sarà.
‘Scólta! Xè ła marea
o no’ pitosto vóxi
strapiene d’emothion?
Se intende łe parołe
se ghe metì atenthion!
ła xe na fraxe soła,
che gira, soło queła:
“Serto che giera bea co tuta ‘sta marea”.
Al mare piace
questa signora ornata di brillanti.
La culla, se la coccola,
la addormenta un pochino,
domani o dopodomani,
se la tira giu’.
Quando sale la marea
rosicchia qua e la’.
Guardano e non si accorgono
che questa bella magia
intanto si sbriciola
accarezzata dal mare.
Ma voi non temete,
ci abbiamo pensato noi.
Basta un po’ di tecnologia
e la citta’ e’ qua.
Una tuta impermeabile,
la macchina subacquea
e tutta questa bellezza,
per sempre immortalata,
con una mostra viaggia:
di tutti sara’.
“ Ascolta! E’ la marea
o non piuttosto voci
stracolme di emozione?
Si comprendono le parole
se state attenti!
E’ una frase sola,
Che si ode , solo quella:
“ Certo che era bella con tutta questa marea”.
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