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Online users : 2 // 29/11/2024 |
Totale Poesie : 7902 type="text/javascript"> |
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Nicole -- Scritta da -- maxmillian |
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Nicole Tramonto lento a scendere Il respiro si ovatta Rugiada notturna stanca Il mio giorno E si va di nuovo a ruota errante Sogni a germogli prorompenti Emergono accaniti rami Secchi di già senza radici A me solo questo non disseto Il tempo Non è certo ora d’arsura Canuta cometa è baciata Fiori d’arancio in cantiere Vieni canzone a destare essenze Rinnovata spensieratezza D’epicureo festaiolo gaudente Pendente reminiscente racchiuso Nelle lacrime flessibili della guazza Lambisti un fiore d’ulivo Alberato nel caso altissimo Scolorerai i petali del pesco Per dipingerti guance E consegnarti a genitrice Pianta respirerai amore Nel grembo crescente aspetterai E sarà luna nuova Il momento è l’alba Con lucentezza dell’acrilico Tu pettirosso vi saltellerai Il tuo inizio vissuto In un attimo di sogno E luce sarà Nicole Maxmillian, 11/05/010 |
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tempo di te -- Scritta da -- maxmillian Tempo di te |
Stanco il vento M’appoggiò il suo respiro Capii d’appassire Senza freddo sidereo Genziane e corolle Prive di custodie Si spargono a pioggia Sull’anima non più conscia Stanco di vedere Stanco di sentire Lascia la linfa La ricerca è vana Vecchio splendore Nei petali a neve del mandorlo Tremano rosse labbra allo sfioro D’afa calda si dipingono Arde passione antica Arroventato a tempra il ferro Damascata lama taglia Calda estate feroce d’ardore Coppia di cigni argentati Due umani tesi alla luna Dissolviamo vita in luce Canto calmo turbato Inisprimibilmente dolce Tuo il silenzio Mia la disperazione Nostra la complicità Sopra ….. L’oceano di stelle Maxmillian, 11/05/010 | |
metamorfosi -- Scritta da -- maxmillian Metamorfosi |
Anima senz’armi Domina la disperazione La deflagrazione del tuo trasparire Oblio Irruenza assennata Nella puerizia aspra Sul sé t’annienti Come chiodi sparati Mutamenti Spenti gli occhi Vedendoti copia rifratta Senza mani per riplasmarti In sembianze bramate Ma amore sei Desertati tra le mie acque Percepiscono presentemente L’impercettibile turbamento Della tua immoralità stremata Maxmillian, 20/05/010 | |
Assenza -- Scritta da -- Seldon (A mia moglie, alla vita che poteva essere) |
Vorrei non essere un’ombra nel vento un bagliore segreto dell’anima. Ma altri giorni verranno oscurati dal sole e altre notti senza il tuo sapore illuminate soltanto dalle lanterne elettriche come un filo spinato tra la vita e il vivere. E verranno altri anni senza il tuo profumo e il frenetico poema dell’uragano mi spazzerà via la pace e il tempo d’amare e la fantasia e un’illusione di Dio e la sua certezza. È il tempo del vuoto. Stagione di poemi senza parole e cieli senza voce. C’erano i silenzi più caldi del sangue. C’era ancora la speranza. Non son riuscito a trattenere l’ombra del primo tramonto. E il gelo notturno ormai non è lontano. | |
tra il bene e il male -- Scritta da -- uynordovest stanno li nascosti ora rifulge uno ora prorompe l altro immersi in questi pensieri ne usciamo vincitori siamo giudici e vediamo meglio un sorriso libera ogni difesa un urlo... ecco la maschera peggiore nella mente il nostro ordine l' iperbolica traiettoria origina la nostra attenzione qui il giudizio diventa diverso,inquinato anche chi...traccia profonda ha lasciato parlando di umilta' e d' amore con un povero fico se la prese quando ti aspetti il dominio ma la donna non cede il velo il fumo dell'ira copre la vista cosi ogni cosa che l'ordine non rispetta incendia dell' uomo l'animo solo abramo accettava con dolore di donare la parte migliore questo e' quello che abbiamo perso non sappiamo piu' attorno a chi ruotiamo siamo tanti e negli occhi non piu' il ritmo della natura nel deserto si parano ombre nere escono al rumore le mani tese per l'acqua o la medicina ti guardi in giro tre mesi all' anno non vedi nulla loro li a dipingere quel quadro noi pure tingiamo tele il pennello migliore e' se guardiamo dentro almeno a uno non puoi mentire se usassimo tutti i colori non avremmo fili spinati non ci sarebbe gaza e nagasaky. esce spesso il nero come dalla bocca il veleno scegliamo anche il rosso a volte tanto che non sappiamo quanto gli altri spesso come fondo che copriamo o nascondiamo siamo tanti pittori dentro di noi quel maledetto ordine spesso usiamo un solo colore una traiettoria diversa un sorriso diventa un urlo eppure siamo fatti per stare insieme | |
LA PANCHINA -- Scritta da -- arturo guzzardi Sto sognando di volare, |
di trovarmi davanti alla panchina dove vai di solito a piangere e pensare. Mi siedo, mi guardo attorno, aspetto con gli occhi diretti sulla strada, sperando di vederti arrivare ed aver la gioia di poterti abbracciare. | |
DAL BENE ALL'AMORE -- Scritta da -- arturo guzzardi Sicuro sono stato |
nel rivelarti qualcosa che dal mio cuore era uscito avendo l'amore conosciuto. Convinto più che mai nel dirti che il mio bene era finito e che al suo posto subentrato era un'altro sentimento, più forte, più vero, di cui privarmi sarebbe stato il mio tormento. Come il sole s'illuminarono i tuoi occhi neri, ascoltando la più bella frase che nessuno mai aveva osato pronunciarti. Lì, abbracciati, stavamo, godendo ognun dell'alito l'odore, quando dalla mia bocca udisti che il mio bene era diventato amore. | |
MOMENTI -- Scritta da -- arturo guzzardi Ogni sera insieme trascorrere |
avrei voluto dell'ore per averti accanto, togliendo agli amici cari il tempo loro per godere appien la tua presenza. Attratto dalla tua gentil figura, che, distinguer si faceva ad ogni tuo movimento, incantato dal tuo innocente viso, coronato tutto da un divin sorriso. Fissando gli occhi miei con meraviglia i delicati tratti intorno alle tue ciglia, che tante donne son solite pittar per apparir più belle, là dove in te nessun trucco impiastricciava l'immacolata pelle. | |
Desiderio e Amicizia -- Scritta da -- Virgilio Gentile …546. DESIDERIO E AMICIZIA |
Fai come te pare a te come te pare Se te ce vuoi mette a far l’amore Senza far lo bidone allo sor compare, Tanto lo compare l’è di casa Se le fai lo bidone non le fa cosa. Credevo d’aver trovato un’amica E d’aver trovato anche un tesoro, Credevo d’aver sollevato la vita E non restar più da solo. Mi sentivo felice Come un fiore ammezzo al prato, Ora mi sento dolore E mi ritrovo come un disgraziato. Virgilio Gentile Antrodoco, 20.12.1988 | |
Assenza -- Scritta da -- Seldon ASSENZA |
(A mia moglie, alla vita che poteva essere) Vorrei non essere un’ombra nel vento un bagliore segreto dell’anima. Ma altri giorni verranno oscurati dal sole e altre notti senza il tuo sapore illuminate soltanto dalle lanterne elettriche come un filo spinato tra la vita e il vivere. E verranno altri anni senza il tuo profumo e il frenetico poema dell’uragano mi spazzerà via la pace e il tempo d’amare e la fantasia e un’illusione di Dio e la sua certezza. È il tempo del vuoto. Stagione di poemi senza parole e cieli senza voce. C’erano i silenzi più caldi del sangue. C’era ancora la speranza. Non son riuscito a trattenere l’ombra del primo tramonto. E il gelo notturno ormai non è lontano. |
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