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Fiori nel cemento -- Scritta da -- Osvaldo Catalani

Mele, laccate, lucide, rosse, tonde. Uvaspina, fragole, pesche, anguria, ciliege, amarene….nomi solo nomi che, bimbo, associ a qualche disegno ad acquarello visto su di un sussidiario, ad un  profumo di buono vagamente sentito mentre tiravi annoiato le gonne della mamma in qualche negozietto, di cui appena ricordi l’ anziana proprietaria dai capelli troppo grigi che ti offriva un piccolo frutto che rifiutavi nascondendo il viso spaventato. Nomi che un giorno diventano miracolo quando ne assaggi la polposa fragranza, la morbida e succosa consistenza: parole, che improvvisamente diventano realtà.
Baci: ancora parole, immagini astratte, fantasie che ascolti nelle canzoni, che leggi nei romanzi e vedi nei films. Baci: desideri agoniati su labbra di miele, su bianchi sorrisi. Baci di cui non conosci la dolcezza asprigna, di cui non sai il languido sapore, lo smarrimento intenso. Baci che un giorno diventano vita, amore, timore, gelosia, ossessione.
Baci che sfioriscono, che svaniscono come il profumo intenso dell’ estate quando le prime foglie del tuo esistere cominciano lievi a staccarsi dall’albero della vita scosso dai primi fremiti invernali.
Baci che ancora tornano, delicati come petali di pesco, maturi come quel sole che adesso sta tingendo di porpora le ultime onde, laggiù, dove le navi svaniscono dietro la curva del cielo, oltre ogni nostro concepibile orizzonte.
I tuoi dolcissimi baci: fiori nel cemento

Osvaldo Catalani

Pastosi specchi di poesia -- Scritta da -- osvaldo Catalani

Pastosi specchi di poesia
So che qualcosa in me è diverso e lontano dall’ esistere di tutti noi. Non so spiegarmelo, una  timida vena forse di follia in cui riesco a tuffarmi ed a nuotare  come giovane facevo nelle limpide  acque di un incontaminato torrente che da Montoggio risaliva le ombrose insenature della val Pentemina. Attendevo l’ ora del tramonto quando le acque riscaldate dalla lunga giornata estiva erano tiepide e pastose. L’ora dei cuculi, il canto ondeggiante dei fringuelli, il gorgogliare dei rivi, delle minuscole cascate, il respiro del fiume e quell’ odore che torna di vimine, di piante acquatiche, di muschio. Immergendomi e nuotando con il viso rivolto verso il cielo vedevo sopra me gli ultimi raggi obliqui rifrangersi, ricamando trame dorate sul corpo nudo e sinuoso.  Ed il silenzio ovattato del fondo profonda galassia in cui smarrire l’ anima.
Ed in questa vena che bene conosco amo immergermi talvolta, conscio di poterne ancora uscire bagnato ed incontaminato. Perché se al mondo il mio profondo sentire è vano spasmo , asma di sconfitto, al mondo sorrido osservandolo svanire sotto il limpido specchio della mia poesia e se di me vede e conosce la punta delle dita che  ancora tendo al sole lasciandole volutamente affiorare oltre la superficie cristallina, ottuso ormai nei tonfi sordi dei miei pensieri, tal mondo non può nuocermi.
Cercare parole nuove, ricordarne antiche e delicate, è bere acqua pura di fonte, con devozione, nel palmo delle mani per fare entrare in me i sali più profondi della terra e la pioggia del cielo.

Osvaldo Catalani

Le navi nel cuore -- Scritta da -- osvaldo catalani

Le navi nel cuore

Noi che avevamo le navi nel cuore, che del ferro conoscevamo il lungo gemito (1)
e degli argani il cigolare e tonfi d’ ancora e fischi acuti e sirene profonde
e delle turbine il sordo ronzio,
noi che respiravamo il mare nello sguardo azzurro dei padri,
dei nonni, degli zii, nelle notti insonni delle madri,
noi avemmo occhi per guardare a sud dove muore il maestrale,
ed asce ricurve per  sbozzare calcagnoli (2) nel legno santo
e chiodi roventi da ribattere e gallette per rancio
e donne  di sole oltre l’ orizzonte di quelle onde
che spazzano l’ azzurro dei sogni più profondi.
Bianche discese e canto di balene e fiati mozzi
nell’ ultima alambardata (3) sulla scia spietata dei siluri.
Noi che mettemmo rostri  alle prore ed issammo vele latine,
costruimmo bulbi (4) ed eliche azimutali (5).
Noi che dei morti dagli abissi sentiamo salire il pianto,
che a loro gettiamo zagare nelle notti di luna,
noi che consultiamo le vie del cielo,
non preghiamo, per scaramanzia.
Noi callosi di sartie, bruciati dal vento, noi andiamo per mare.
Noi che dell’ oceano siamo gli schiavi, noi che abbiamo le navi nel cuore
e del ferro sentiamo il lungo gemito.
Noi siamo i Genovesi.





18/04/2001
Osvaldo Catani

 
(1)        lo scricchiolio lamentoso delle lamiere nel periodo di rollio della nave (oscillazione intorno al proprio asse longitudinale)
(2)        sporgenza inferiore del dritto di poppa per alloggiare l’ asse del  timone in alcuni tipi di costruzione.
(3)        violento spostamento subito dalla prua a sinistra o dritta, rotazione improvvisa sull’ asse verticale baricentrico.
(4) rigonfiamento della parte estrema subacquea di prora della nave che consente minor attrito allo spostamento e maggior velocità.
(5) elica particolare che permette la rotazione dell’ imbarcazione su se stessa, per manovrare in acque ristrette, particolarmente utilizzata  sui rimorchiatori.

Seduto -- Scritta da -- Edivad

E sono ancora qui
Seduto
Sopra un passato che non si può cancellare,
Davanti un amore che
Combatte
E non vuole spegnersi.

Prendere le tue mani
E sussurrare il tuo nome, preso
Da un irrefrenabile tremito.
È forse il prezzo da pagare per un tuo
Perdono.

Ho bisogno di sentire le tue mani
Calde, fredde, morbide,
Vive,
Solo loro mi sveleranno che non mi odi,
Oppure no.

Ho bisogno di Te e basta,
Non sopravvivo altrimenti.
Son certo di esser in errore
Per molto,
Ma se il mio cuore è nel tuo, ed il tuo
È fuso al mio,
Una cosa giusta si erge.

Sì, sono ancora qui
Seduto
Sopra un passato che non si può cancellare, 
Davanti un amore che
Combatte
E non vuole spegnersi.

Il tutto per un semplice
Motivo:
Ti amo.

Amore è... -- Scritta da -- Michele Nemesi

Amore è...
Amore è armonia, felicità, gioia.
Amore è discordia, è angoscia, è tristezza.
Amore è voglia di riuscire, Amore è paura di perdere.
Amore è una scommessa, è un lancio di dadi.
Amore è mio padre, mia madre, mio fratello.
Amore scuote gli animi, Amore uccide, Amore salva.
Amore è crudele, Amore non ha pietà.
Amore è buono, Amore è misericordioso.
Amore cambia di persona in persona, è mutevole, Amore siamo io e te nello stesso istante in cui siamo diversi.
Amore è vita.
Amore è amarsi poi lasciarsi e piangere. Amore è ritrovarsi dopo le lacrime e le urla, ed amare più di prima.
Amore è il mare che si stende dinanzi a noi, perchè Amore è immenso.
Amore è ossigeno.
Amore è un respiro. Amore è il battito frenetico del nostro cuore.
Amore è un bacio sulle labbra. Amore è sesso, frenesia, passione.
Amore è un'occasione.
Amore è il piccolo libro della nostra vita.
Amore è scrivere chilometri di carta bianca.
Amore è completarsi nell'altra persona.
Amore è non aver bisogno di nient'altro.
Amore è  tensione.
Amore è ricerca della Perfezione.
Amore è dinamismo.
Amore è viaggiare.
Amore è scoperta.
Amore è il motore delle nostre azioni.
Amore è irrazionalità.
Amore è brivido.
Amore ti tormenta, non ti da tregua.
Amore ti cerca, ti segue, ti scova, ti rapisce.
Amore è sofferenza.
Amore è forza e debolezza nello stesso istante.
Amore è...

la natura -- Scritta da -- italo azzoni

Possiamo passare molti anni da soli, o sentirci amati, e per colpa propria, ritrovarsi senza la moglie al di là di un lembo di mare, a piangere come un bimbo, lacrime che cadono al suolo con il peso di grossi sassi, e la vana speranza che l'amor ch'è nostro ad altri non passi,  ma il cuore di tutti, come la terra bombardata dalla guerra, aspetta,    aspetta che la natura faccia nascere su di essa un fiore,  tu sei il fiore, il fiume e il sole, l'insieme che ha riportato vita in questo arido cuore,  sai, or ora io di nulla mi spavento,ma temo il tuo abbandono, allor poichè t'amo ed il futuro senza il tuo amor temo, a mani congiunte preganddoti ti chiedo: mia amata illumina sempre con il tuo amor questo cuore,poichè prima che tu vi entrassi visse come il vento, ma or capisco quanto era spento.

Gli angeli esistono -- Scritta da -- Emanuel

Non riesco a capire;
Ti vedo fluttuare nei miei sogni,
o  musa irragiungibile,
come se fossi sospesa tra fantasia e realtà,
tra verità e falsità.
Tu, che mi  hai disarmato
con il tuo sorriso.
Tu, che sei un angelo....traditore;
perché hai ingannato Dio,
fuggendo dal paradiso.

sogno -- Scritta da -- marty

Cos'è un sogno? Credere in qualcosa fino a farsi male correre,nella notte e non potersi mai voltare senza certezze e senza ragioni, solo la forza e la potenza di un ciclone, seguire un miraggio senza che nessuno ci creda, affrontare il mondo affinche anche lui ti veda raggiungere quella stella. Toccare quel miraggio e dimostrare al mondo tutto il coraggio. Ci sono momenti duri momenti in cui ti senti a un passo dal successo, ma lì importante e non mollare non rinunciare adesso. Non mollare mai

Ti voglio bene -- Scritta da -- blade


Ti voglio bene e non so perché

Mi commuove ogni cosa di te

Ti voglio bene perché sei

così vulnerabile al mondo

che il mio mondo finisce nel tuo,

irrimediabilmente

È una dolce ninnare per me

Il battito calmo del tuo cuore

Il tuo passo tranquillo

Come il cammino

Sul tuo sentiero di luce

Le tue orme lievi

Come quelle soavi di una grazia

Le tue mani sono un volo d’ali

Un nido di gabbiani

Sono l’aurora e il tramonto del giorno

Il vento sulle mie ali

Per volare più in alto nel cielo di domani

E a ogni nuova alba che verrà

Le tue labbra sono farfalle

Che mi recano in dono i tuoi baci

I tuoi seni sono coppe soavi di frutti deliziosi

Che si offrono alla mia sete di vita

Come un dono degli dei

E si aprono varchi delicati nel mio mare

Come magnifici scogli tra le onde

A cui mi tengo stretto

nelle notti tempestose e buie

Sono ciliegie fragole e pesche

per l’arsura delle mie labbra

al sole dell’estate

I tuoi capelli sono cascate d’onde verticali

Che precipitano a picco

sulle aureole in fiamme dei tuoi seni

Riversandosi in mille arrendevoli rivoli

sulla linea delicata della tua nuca

e delle tue spalle

Sono grappoli d’uva nera

che incorniciano il tuo volto angelico

La tua pelle è un puro gioiello d’ambra

Tenera come burro cacao sulla mia pelle

Le tue spalle sono un pendio vertiginoso

da scalare

Il tuo corpo è un'anfora

mirabilmente disegnata

nella nuda fosforescenza della luna

Le tue gambe sono i pilastri del cielo

e della terra

Torri gemelle da salire piano piano

Un ponte affusolato sopra l’oceano della vita

I tuoi occhi sono diamanti

attraversati dalla luce diafana dell’iride

Sono la terra promessa

il mondo meraviglioso dove si appaga

la mia essenza

Le sole stelle luminose che non scompaiono

al sole del mattino, nel mio cielo

Sono il cielo dove vola la tua anima

Il paradiso nel quale si involano

la mia e la tua, in rapite estasi.

UN DETTAGLIO -- Scritta da -- Maria Cristina Biasoli

Mi stupii che tu
non ti stupissi
dolce creatura
destinata a estinguersi.

Il tuo esser geniale
e coraggioso
rivolse lo sguardo
in modo così passivo
come lo sprimacciare
i cuscini per la servente
alla mia annunciata
visita distinta.

Mi fece trasalire
la tua condotta.

Ogni volta un dettaglio che
sfuggiva alla logica,
ma tutto ciò
non fece altro
che ghermire il mio cuore
e carpire amore.
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