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velleità men che letteraria -- Scritta da -- cristiano comelli

Di ribelle esternar il mio tempo ho cosparso,
a vetuste battaglie or fiero m’abbevero
ch’a porta lucidata di morte il cor non bussi
sia pur ingrigita speme serbo.
Quali sublimi pensier frusciano ancor
nell’appesantito zaino d’ogni parola?
qual gola data mi fu in pur mortal strenna
perch’un racconto il tempo cavalcasse
senza ch’esso disarcionar lo potesse?
deserto per me non siate adunque poesia e prosa.

autoannientamento -- Scritta da -- cristiano comelli

Respiri rantolano randagi
da una lingua infuocata di balcone
sedotti  e carezzati
vita più non chiama vita
in questa girandola di sensi incompiuti.
Morde la strada di ghiaccio
di fallimenti e costruzioni decomposte
ebbra e orfana di spada
occhi che antri di sguardi fendono
indifferenti e taglienti
più non suscitano litanie di sospiri.
si dilegua il mantello eburneo della fede
in un anfratto di vento complice
anima di striduli miagolii
liturgie spoglie ormai
di orpelli di illusioni.
Baciano le iridi
la pelle di neve gravida
di monti che sempre fuor cari
mentre ticchetti di vacue lacrime
contornano lettere annebbiate
si rattrappisce il prisco germoglio
tutto annega in lava di evanescenza
e la giostra più non regala
che memorie di musica mai stata musica.   

   
 

figli che -- Scritta da -- cris

Figli ricamati dall’amore
che della vita prendon l’ascensore
con cui sperano di raggiungere
l’altezza di un mondo migliore.
figli ch’urlan dignità
creature  di incomprimibili libertà
Ribelli alle catene deformanti e aggressive
di questa società.
Figli rimasti senza voce
figli appoggiati a una croce
figli caduti, prostrati
che mendicano spiragli di luce
Figli che la vita non li bacia mai in fronte
figli disperati che stanno sotto un ponte
figli ostaggi d’una siringa infetta
figli traditi da una sigaretta.
figli animati da impegno civile
che lottano contro un mondo ostile
Figli che sognavano un futuro normale
ma si trovano ad avere per casa l’ospedale
Figli che credono in valori veri
che non chiudono la porta ai loro pensieri
Figli di canzoni non ancora scritte
figli di poche vittorie e molte sconfitte.
figli che portano la voce
di una lacerata generazione
figli violentati dai morsi di serpente
d’una feroce disoccupazione,
figli che osservano le stelle
e le loro lacrime sembrano scintille
lanciate sopra un mondo che li chiude
e una realtà che li respinge e li delude.
Figli che voglion costruire  una famiglia
Imprigionati in opportunità ristrette
Come colli di botitglia;
figli del gioco del pallone
figli abbracciati al computer e alla televisione
figli che in call center son sfruttati
figli però ancora non consumati
che guardano al futuro con speranza
che perforan col pensiero i muri di una stanza
figli che hanno ancor tutto da dire
figli che non riusciranno a zittire.
Figli partiti per altre nazioni
Figli di autentiche passioni
Figli che riscopriranno il fascino del volo
Figli navi fiere che lasciano il molo
per raggiungere il loro mare aperto
figli che dentro di loro non avranno mai il deserto
Figli di una luce
e di un giorno
che non si spegnerà. 
 
 

Il volo della lbertà -- Scritta da -- Michele

Michele Impagnatiello

          Il volo della libertà

Con la fantasia, ho sognato di scalare la cima d’una  montagna, alta e maestosa. Arrivato in cima non sentivo più, né la stanchezza, né il freddo.

Le valli, i torrenti, i fiumi, erano talmente belli, che un desiderio intenso mi possedeva nel vedere quell’affascinante spettacolo che riempiva il cuore di gioia.

Il mio corpo era diventato etereo e  sgombero da torbidi pensieri che offuscano la mente.

Con pensiero ho spiccato il volo, non so come, ho fatto a volare; sembravo essere il re d’un regno che non ho avuto mai la  fortuna di conoscere,

Quel  volo era il volo più bello ch’io avessi, sognato, era il volo della libertà che ogni essere umano sogna.




Donne al Quadrato -- Scritta da -- Antonia Storace

Puzzle e cornici

Se ami profondamente qualcuno, fai tue alcune delle sue abitudini. Succede spontaneamente, senza preavviso, senza assunzione di consapevolezza.
Quando ero bambina, adoravo i puzzle. Rappresentavano un arguto esercizio di pazienza che non ho mai imparato del tutto.
Da qualche tempo, anche Alessandro ha cominciato ad interessarsene. Tuttavia, mentre io adotto la famosa tecnica "a casaccio" - partendo da un punto imprecisato del centro, con i primi due pezzi che si incastrano a culo - lui è assai più metodico, ed inizia sempre dai bordi: cerca tutti i tasselli con il lato chiuso, così da comporre progressivamente la cornice, prima del suo contenuto. E' un sistema certamente più sensato, logico ed immediato rispetto al mio.
Seduti intorno al tavolo della sala da pranzo, con la proiezione astratta di un disegno scomposto sopra il legno scuro, le nostre umane differenze emergono, silenziose ed implacabili: il mio vivere di pancia, la mia totale assenza di diplomazia, e la sua riservatezza così british, quell'amabile educazione con cui tocca la vita e le sue storie. Il giorno e la notte, per dirla come farebbero tutti. Dalla cui unione nascono albe e tramonti che tracciano futuristiche linee d'orizzonte. E questo non tutti lo dicono perché non tutti lo sanno.

E' stato Alessandro, non io, a costruire il perimetro della dorata cornice dentro la quale la nostra storia è sbocciata. Ha protetto il seme di ciò che stava nascendo prima ancora che diventasse fiore: ha sempre avuto più intuito di me.
Perciò, se un giorno, tra noi, dovesse finire, io comincerei a fare i puzzle cercando tutti i pezzi col bordo chiuso.

Sera d'estate -- Scritta da -- Michele

Michele Impagnatiello

              Sera d'estate

E’ una sera d’estate la luna brilla sulle  limpide acque del mare, e lei non è con te. Il tuo sguardo la cerca, ma invano. La sera e lunga ancora più lunga senza di lei.
                                                                       
Passano i giorni, e lei non è con te, i tuoi occhi la cercano tra tutte  le donne ma invano.

Il tuo cuore cerca il vento per far giungere la tua voce alle sue orecchie che l’ami con struggente passione.

Lei non t’ama più. Il suo amore  ed i suoi baci sono di un altro uomo, per questo che è lontana da te.

Bernchè  questo sia l’ultimo tuo dolore cagionato da lei, il tuo cuore non rassegna al pensiero d’averla persa.




"NAUFRAGAR NELL'INNOCENZA" -- Scritta da -- NICOLA MELES

Naufragar negli occhi d’un bimbo
quando l’ondoso mare della vita
disperde ogni desiderio nascente
e ti sballotta nel tempo ove non vuoi 
è ritrovarsi,d’un tratto,nell’innocenza
e  forte ti prende la voglia di fermarti.

Questo Amore -- Scritta da -- Tonia

Questo amore
che mi ascolta
in fondo al cuore...

che si trascina con le
parole

per raggiungerti in un
silenzio che s'infrange...

scorrendo fra sorrisi e
lacrime.

Questo amore che incarto
per donarlo a te

m'inebria aleggiando come
volo di farfalla

posandosi su versi che
amo scrivere.

Questo amore vuole leggersi
nei tuoi occhi

vuol rivivere le emozioni
che non saprei descrivere.

Esso vuol esplodere di
passione

lasciandosi andare nel
silenzio del domani in una
corsa a perdifiato...

lo afferreremo insieme
nel momento in cui

leggerai queste
parole...

Amara partenza -- Scritta da -- Michele

Michele Impagnatiello
 
            Amara partenza

E’ una tiepida giornata d’autunno, le foglie degli alberi cadono  per terra, ad una ad una  mute e silenziose,  cercando gli ultimi respiri di vita prima che il vento li porta via.

Enrico non fa altro che parlare di sogni e di chimere, mentre un pensiero va alla sua ragazza, che è in ansia per la sua partenza.

E’ triste lasciare la propria città, per chi è nato e cresciuto, e come strappare una parte della sua vita. E’ come colui che se ne allontana volontariamente, attratto dalla speranza di far fortuna altrove.

Ma un giorno tornerà tra la sua gente, per abbracciare la sua ragazza che ama più della sua vite, e tra i ricordi troverà i sogni  d'adolescente che son rimasti  nel cassetto.

Null’altro resta al suo nudo pensiero se
non quello di biasimare questa società di cui anche lui fa parte, e che non consente ne a lui, ne a tanti altri giovani di restare nella terra nativa.

-Sei -- Scritta da -- alexa

Non so
cos'è
questa dolce pena
che da qualche tempo mi scuote l'anima

sento i tuoi passi
mi immagino al tuo fianco
percorrere
le vie più belle della vita
i sentieri pieni di rose
attraversare con te  le spine
ove ti lascio andare e
ti proteggo col pensiero
vorrei che i miei pensieri fossero per te petali
di soffice velluto

non c'è che il tuo volto
a rubarmi ogni pensiero
da quando
non t'aspettavo
e invece
sei arrivato
in una sera fredda e ventosa


ti immagino nella nebbia
risplendi nel sole
e sei calore
puro e avvolgente

sei pace dei sensi
beatitudine infinita
sei gioia segreta

e vivo
per ogni attimo
che vorrai regalarmi

pieno di emozione
che solo tu sai darmi
lascio che il tempo scorra
ma tu rimani sempre lì

perchè
oltre il tempo
le cose
lo spazio
l'emozione di cui vivo
semplicemente
Sei





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