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te l'avevo detto -- Scritta da -- blade

Te l’avevo detto
Che tra noi sarebbe finita così.
Sapevo già
Che sarebbe venuto il giorno
In cui ti avrei guardata
Come si guarda un’estranea
E mi sarei chiesto:
È questa la donna che amavo?
Consapevole fin da allora
Che in quello stesso istante
Avrei saputo che non ti amavo
E volgendomi altrove
Ti avrei cancellata dalla mia vita
Senza alcun rimpianto.

VENTO INVISIBILE -- Scritta da -- MiGa

vento invisibile,eppur reale ti tocca, ti sfiora tifa muovere i capelli
come a quella ragazza,quella donna sulla spiaggia in piedi a contemplare il tramonto, d'un mare leggermente mosso con onde che scontrandosi sugli scogli formano dei piccoli schizzi.
quella donna in contro luce solare, coi capelli sfiorati dal vento che: parevano una bandiera gonfiata dall'aria che onorava il suo Paese.
quella donna immersa nei suoi pensieri, pensava al suo Uomo al suo AMORE, lontano.
Lui quella sera contemporaneamente contemplava il tramonto dalla finestra del suo piccolo appartamento,pensando a Lei la sua Donna lontana. il loro amore li teneva uniti però!
perché era, è amore ma AMORE VERO.

MiGa

l'alternativa del talento -- Scritta da -- blade

C’era un posto nell’ombelico del mondo
dove nessuno soleva fare il proprio mestiere,
ma ognuno possedeva il posto dell’altro.
Ed era un posto senza più né arte né parte, perciò non si può certo dire
che fosse un posto fortunato.
Un posto che non andava avanti ma indietro, a mo' di granchio,
nello spazio e nel tempo,
come se la terra da quelle parti
svoltasse in senso antiorario.
Quindi era un posto dove abbisognava che ogni cosa andasse al rovescio
affinché chiunque diventasse qualcuno.
Ed erano in quel posto tutti così
dannatamente scontenti
di apparire ma di non essere,
così smaniosi di qualcosa da raggiungere
senza però mai sapere cosa
da girare a vuoto
fino a farsi male fino a perdersi
come in un deserto
o in una città andata in fumo
come superstiti nelle necropoli di una guerra;
e per una sorta di compensazione
ognuno a suo modo
ci dava dentro con l’evasione
con stravizi e traviamenti,
tradimenti sballi e altre amenità
senza più avere a cuore il domani
senza più avere a cuore
l’aria l’acqua la terra e il cielo…
tutto sembrava bruciare in un fuoco tossico ,
un campo minato la vita intorno;
un piede messo nel posto sbagliato e…
con un cuore di metallo
ci si dava all’ignoranza di se stessi, e all’oblio di una vita senza dignità, 
affatto deludente, quali disperati,
quali disgraziati appesi a una bottiglia che volessero obliare una vita scadente
nei fumi di un vino battezzato con l’acqua
in una bettola da quattro soldi
paradiso e inferno di matricole e docenti
di giovani e vecchi mali esempi.
Questo fino al giorno in cui non passò di lì
un viandante, il quale raccontò loro
di come fossero contenti
I cittadini di un altro paese
dove ognuno svolgeva il proprio mestiere non per altro che per passione
e di come non sentivano quel loro imperioso bisogno di evadere a ogni costo,
poiché erano paghi
di sé, della loro semplice vita.
E fu così che coloro che lo ascoltarono
si resero conto ben presto
della loro stoltezza e intesero la lezione che
la mancanza di talento
è la madre di ogni corruzione
e dell’infelicità e che
solo chi compie onestamente
il proprio mestiere,
qualunque mestiere sia,
e non quello altrui,
può essere contento e conquistarsi
(poiché di conquista si tratta!)
l’alternativa di una vita migliore.

Ti aspetterò all'uscita -- Scritta da -- roberto gallaccio

Ti aspetterò all’uscita
Fuori dal tuo cuore,
dal mio pensarti continuamente,
da questo volerti con me,
da questo rimpiangere l’averti perso
prima di incontrarti.
Ti aspetterò all’uscita di un ricordo,
di una parola detta piano,
di un ricordo che non ricordo,
dal mio correrti dietro per niente.
Ti aspetterò all’uscita
Così come si aspetta il momento buono
Per trovare il modo
Di non lasciarsi andare,
di continuare a vivere
all’uscita da me stesso.

Solitudine -- Scritta da -- N.R.

Solitudine
Oggi avverto la solitudine
Solitudine esteriore
Che tocca l’essere interiore
Cosa strana!!
Eppure sono consapevole
Che dentro di Me
Vive Qualcuno più grande dell’universo intero
Che ama di un amore infinito
Il quale possiede un cuore
Che aiuta a battere il mio sempre più forte.
Tu mio  Dio .
                        N.R.

Petali di rosa -- Scritta da -- Rosetta

Le magiche,note,.....
di una canzone,d'amore,
volano,nel cuore,
come profumati,
"petali di rosa";
entrano,dolcemente,....
per farci ,vivere,
dolci,...emozioni!

18/04/2011 In omaggio alla perpetua memoria..... -- Scritta da -- RADIORADIAN

18/04/2011
In omaggio alla perpetua memoria di un giorno,
perenne risuona il canto di un ode d’amore


Esondano le lacrime sul mio volto,
dopo 18 anni gli occhi miei rincontrano il suo sguardo .

Impietoso tempo rapace,
con il tuo furioso artiglio vorace,
non hai scalfito l’eternità leggiadra che nitida fiorisce in Lei.
Bella era
Bella è rimasta
Bella per sempre resterà

OCCHI -- Scritta da -- N.R.

OCCHI

OCCHI DI BAMBINO
CHE  GUARDANO IL MONDO
DI PRIMO MATTINO.
OCCHI DI BAMBINO
SORRIDONO CHIUNQUE GLI PASSI VICINO
OCCHI DI BAMBINO
CHE VEDONO
PACE--AMORE--LIBERTA’
IN UN MONDO CHE VA SGRETOLANDOSI
OCCHI DI BAMBINO
SOLARI, DOLCI.
OCCHI DI BAMBINO
CON LO SGUARDO
PiU’ DOLCE CHE C’E’…
                                                N.R.

Tristezza -- Scritta da -- N.R.

TRISTEZZA
Tristezza che invadi l’animo mio
Da dove vieni?
Cosa vuoi da me?
Forse mi vuoi dire che il mondo va cosi’
E che
Nessuno apprezza la sincerità
Il vivere onestamente
Senza chiacchiere né rumore
Tristezza  non mi invogli ad andare avanti
Mi fai  capire che devo  fermarmi
Senza riflettere
Ma lasciare che il mondo vada così
Anche se si è feriti
Capire che il miele della vita
Lascia in essa solo  amaro.
N.R.

Il closciar -- Scritta da -- Cristina Spennati

Io vagabonda
in un mondo in cui il senzatetto
dorme notti di triste attesa
alla stazione della metro
Ogni giorno la vita si spegne
Per queste anime
Ferite dall’indifferenza e dall’egoismo della gente
Tra queste buie periferie e tra queste caotiche città
Il closciar sputa sangue e veleno
Ma è fantasma agli occhi di tutti
Il deserto di odio si accentua
Fino a raggiungere le coscienze più oneste e nobili
Adesso ogni anima soffre
Per l’aridità di un cuore ormai freddo
Come un isberg
Si aggira furtivo anche l’ultimo granello di bontà
Ora a rischio è tutta l’umanità
Si congela sotto la fitta coltre di egoismo
E rigetta maledetta follia su chi soffre
Per il male che non può più guarire
Adesso
Il mondo tace
E il closciard muore
per mano di tutti
Priva di ogni senso ora la vita mi sembra
E la morte fa la sua comparsa
Danza e ghigna
Sghignazza e fa festa
Per questo regalo inatteso
Il closciar muore solo e indifeso
E a lei non tocca che portarlo via
Senza nemmeno far fatica alcuna
Perché questa morte non è opera sua
Ma dell’uomo che lo guarda e va via
Indifferente di fronte al fratello che muore 
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