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le ali della vita -- Scritta da -- blade

È da un bel po’credo che io stia giocando come con delle scatole cinesi
Per un bisogno travolgente
di respirare ancora
Un’aria pulita, e fresca,
che sappia profumare ancora
di una vita autentica,
E non farmi trovare che altrove, non so dove,
Lontano da un mondo che cerco di rifuggire
Così come si rifugge da una malaria.
Ed è da un bel po’ di tempo
Che anche tu ti sorprendi, o donna
A dover velare la tua anima lieve
Nelle tue belle matriosche
che ti ritrovi in mano
Per salvare te stessa e il tuo buon nome
Da questa terra orfana,
abbandonata al suo destino,
Da questo esercito di banderuole al vento,
Che ritiene scioccamente
di avere preso il sopravvento
Per la sola modesta flebile ragione
Di avere aperto uno stupido conto in banca
Ma che sordo e cieco oramai, 
non sente né vede
Che, con quella stessa logica
sterile e stanca,
da strozzini,
Si affanna a volere continuare
a soffocare le ali della vita.

Ti adagi -- Scritta da -- Thabità

Ti adagi caldo sulle mie labbra
come un petalo sull'acqua marina,
che ha rubato i colori dell'ambra;
baciato dal sole di una  mattina.

Ti adagi dolcemente sul mio corpo
come le infinite stelle sul mare,
come l'Amore che vince l'andare,
come dita che accarezzano l'arpa.

Si adagiano all'unisono i nostri occhi
come una colomba che nella neve
lascïa le sue ali e si confonde.

Si adagiano piano i nostri sorrisi
e si specchiano i nostri visi
tra la sabbia d'oro,nuvole e le onde.
(Thabità)

Scusami se puoi -- Scritta da -- little devil

Scusami se quella volta sono stato presuntuoso
Scusami se dopo son diventato tanto scontroso
Scusami se l’altra sera non ti ho rivolto una parola
Scusami se ti ho voltato le spalle lasciandoti sola
Scusami se ti avevo chiuso la porta del cuore
Scusami se non ho capito il tuo amore
Scusami se sono stato tanto cretino
Scusami se ti ho dato l’idea di essere ancora un bambino
Scusami  per tutti gli errori che ho fatto
Scusami per tutte le scuse che non ti ho fatto
Scusami se ti chiedo di essere perdonato
Scusami se non ti ho mai dei detto che ti voglio bene
Scusami se puoi ………
Vorrei restar con te se ancora mi vuoi.

L'AMORE -- Scritta da -- UGO CUORE

l'amore non viene programmato,
tutti i fiori del mondo non fanno innamorare ,
un celo stellato in una notte d'estate serve poco a far innamorare,
mille poesie d'amore non bastano per digli quanto amore hai,
ma se i tuoi occhi incrociano i suoi,
se all'improvviso senti un vuoto nello stomaco,
se in quell'istante ti diventa tutto più colorato,
se basta solo una canzone per far da colonna sonora ad un nuovo sentimento,
e ti basta un forte abbraccio e un ti amo
per perderti in un bacio di passione,
solo all'ora capirai cosa vuol dire ,
l'amore.


ugo cuore

piccola stella -- Scritta da -- tata

piccola stella, solo tu hai saputo farmi ferile...
non credere di essserti liberato di me....
sei stata quella luce del mio cammino...
la mia ombra che mi seguiva....
le mie lacrime....
le mie sofferenze......
il mio sogno.....
e adesso sei solo un pensiero fisso per me.... TI AMO

LA FIABA DEL CAVALIERE. -- Scritta da -- capretti arcangelo

In un lontano anno ormai passato,
viveva un giovin cavalier errante,
con vecchia corazza e spada armato
era sempre pronto ad aiutar la gente.
Il suo cavallo era un vecchio ronzino
pieno di zecche e sempre affamato,
lo chiamava:” Il suo bel puledrino”
non vedeva quant’era malandato.                                                        Questo giovin cavalier così conciato
era accolto bene in tutte le contrade.
Era fiero di sentirsi applaudito,
non si accorgeva poi delle risate.
Le persone più curiose ed insolenti
inginocchiate alla sua presenza
lo pregavano di essere assunti
come truppa di tanta eminenza                      E fu così che il giovin cavaliere,
in men che dire preparò un’armata.
Lui iva avanti come condottiero
di tanta soldatesca sgangherata.
Attraversaron  valichi tra monti
pieni di rocce e di verdi colline,
stanchi fantasmi ma sempre pronti
a combattere orde di galline.
Un di vide il mare all’orizzonte.
Il prode cavalier schierò l’armata,
con il ronzino cavalcò le onde,
infilzandole con la sua vecchia spada.
Tutti finirono nelle acque gelate,
ne uscirono malconci e inzuppati,
le onde ormai parean battute,
mentre il raffreddore avean i soldati.
Il prode cavalier gridò:” Vittoria!!
Mia forte armata è giunta l’ora
di riportare così pien di gloria,
le membra a riposar nella dimora.”
“ E tu che farai nostro cavaliere?”
“Io seguiterò il mio lungo cammino,
combattendo contro il potere
di chi è malvagio ed assassino.”
Dopo un istante gli volgea le spalle,
tra gli starnuti fiero spronò via,
lasciando dietro un lezzo come stalla,
tutto era bello, tutto era poesia.                Vagò per giorni e giorni solitario,
prode guerrier in cerca di avventura,
ormai conosciuto, quasi leggendario
come facente parte della natura.
Ogni villaggio che attraversava,
i suoi abitanti gli facean festa.
Lui con fierezza tutti salutava,
in cambio riceveva una minestra.
Un giorno giunto in un villaggio,
fu accolto da un silenzio profondo.
La gente non aveva più il coraggio
di affrontare tutti i mali del mondo.
Il cavaliere allor sguainò la spada
lanciò il ronzino contro quel mostro,
un urlo invase tutta la contrada,
lui vincer doveva ad ogni costo.
La lotta durò per anni ed anni,
fin chè lui pugnando con onore,
debellò tutti quei brutti malanni
che il mostro teneva nel suo cuore.
Dopo tempo partì senza il ronzino,
morto di vecchiaia e di stenti,
perché non aveva retto il poverino
a tutti gli anni di combattimenti.
I popolani prima di partire
gli donarono un giovin puledro
e nuova armatura da vestire
spada lucente avanti e dietro.                                                              Così armato galoppava nella notte
uccidendo malvagi ed assassini,
portatore di crociata morte
protettore di tutti i suoi confini.
Un dì quando men se l’aspettava,
sentì gridar il suo degno nome,
un orda di assassini lo chiamava
per toglier la vita all’ ossessione.
Armatosi come un gran guerriero,
prese la spada e corse alla battaglia.
Il destino per loro fu foriero,
nefasta fu la fine della marmaglia.          Ferito da più parti venne acclamato
dai popolani raggianti per l’evento,
nutrito e da gran medici curato
divenne famoso per quel combattimento.
Passarono anni ed anni ancora,
anche il guerriero divenne vecchio.
Le sue storie ripeteva ogni ora,
ai bimbi seduto su di un secchio.
Il volto era una maschera di storia
pien di antiche ma gloriose cicatrici
per lui eran il segno della gloria,
di lotte per render i popoli felici.
Un giorno fu trovato sul giaciglio
vinto dal sonno eterno, suo rivale,
l’ultima lotta fatta con puntiglio
contro un nemico o creduto tale.
Da tutto il mondo lo vennero a salutare,
osannato come un grande guerriero
una carovana di gente, come un mare,
pregava e piangeva il suo condottiero.
il cielo diventato cupo, come in guerra.
Nuvole nere burrascose nel vento,
fulmini e tuoni cadean sulla terra
tutto era un orrido spavento. 
Ad un tratto dalle nubi, non par vero,
come un urlo di guerra giunge forte,
il cavalier  sul suo vecchio destriero
lottar videro contro la nera morte.

Un urlo, un urlo ancora, la vittoria
del cavaliere volato su nel cielo,
ormai passato del popolo la storia
di un eroe si,ma anche un uomo vero.

QUELLA TUA VOCE. -- Scritta da -- capretti arcangelo

Mi manca la tua voce che avevi
un po rauca e un po chiacchierina.
Ricordo la sera quando mi narravi
la tua giornata di dolce mammina.
Da saggia donna parlavi sol se credevi,
spesso con i tuoi silenzi ti spiegavi :          Severi e duri quando eran brevi,
lunghi  e gai per dirci che ci amavi.
Quando giungeva la notte silente,
a volte venivi a letto  e piangevi.
Io ti sentivo, non capendo niente
mi avvicinavo e tu allor dormivi.             

VA MIO PENSIERO -- Scritta da -- capretti arcangelo

Va mio pensiero, va dove è lei,
Con quanta gioia io ti seguirei.
Vola nel cielo verso il Paradiso,
porta un mio bacio e ponilo sul suo viso.
Dille che l'amo e che mi manca tanto.
Dille che son distrutto dal tanto pianto.
Portale uno scrigno pieno d' amore.
Dentro ci troverà il mio cuore.
Dille che non vedo l'ora di abbracciarla,
di stringerla forte e di baciarla.
Va mio pensiero, va dove è lei.
Con quanta  gioia io ti seguirei.

la luce del domani -- Scritta da -- blade

Un ponte gettato
tra la terra e il cielo
sembra essere l’orizzonte
il punto esatto
dove comincia e finisce l’arcobaleno iridato.
Deh! Aprite gli occhi! 
Non destinate i vostri sguardi solo alla terra, bambini
Ma ammirate lo splendore senza tempo del cielo,
e ritrovate il filo dell’orizzonte terso
con i colori iridescenti dell’arcobaleno,
insegnandoci a vivere alla luce del sole
per la luce dei vostri occhi
nella luce del domani.

una vita inestimabile -- Scritta da -- blade

Non crederai nevvero, povera,
A quelle menzogne che spari a ruota libera?
Tu che ti sei ridotta
a vendere la tua anima appunto proprio
Per mancanza di talento e vai a zonzo,
Con quella collana al collo
Che sembra una catena ormai,
Spacciandoti per una donna vincente!
Ma lo sai o no
Che è scritto
Che non si vive di solo pane
Ma anche di spirito e di sale
E che non puoi lavarti l’anima
Come fai con il corpo
Quanto ti senti poco pulita dentro.
E come può essere veramente lieta
e vincente una vita così
di tradimenti dell’anima e dell’amore?
Ama il prossimo tuo come te stesso
questo vuol dire
Che chi ama se stesso ama anche gli altri
(E chi non ama il prossimo
non ama neanche se stesso)
Che devi avere rispetto di te stessa
per avere rispetto degli altri
Ché ci vuole dignità per vivere
E insegnare a vivere una vita inestimabile, davvero.
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