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Online users : 2 // 26/11/2024 |
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PASSATO -- Scritta da -- davide petrinca |
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PASSATO Questo, tuo immobile tempo che non sembra, mai passato i miei occhi nel presente ma io guardo, soltanto quello che era, o forse cos’è stato. Intriso di ricordi, sempre torni sito di mare, mio adorato che in quel lontano, tempo andato Lei rivive in ogni angolo, dei tuoi giorni. E qui, sempre torni puntuale ogni estate, a far più male dove più che mai, ritrovo sempre acceso, il mio passato la spenta fiamma, col suo rogo di un triste amore, rimembrato. Luce dei tuoi mari come una sottile lamina colorava di azzurro, le nostre estati io e Lei, una sola anima e due cuori, da sempre innamorati. Qui che ho smarrito, tutto quel che è stato e oggi, dietro ai miei occhi è una stordita mente che non vive solo, che immersa nel passato resa inabile, di godere del presente. Che di ricordi sito mio, d’amore tuoni perché al tuo posto, son scesi veli mesti a scolorire, anche questi a me, più cari luoghi. Che più non riconosco nell’insapore, e cruda essenza di questa nuova estate che ancora a Lei, intensamente pensa. E dentro me, la pioggia nonostante quell’azzurro, ancora resta non accenna a darmi tregua la sua luce, soffocante frana sopra, la mia testa. Seduto assorto sulla riva il lamento sordo, del mio cuore sembra, ancora fermo in sintonia, col respirare di questo mio, triste mare quando è inverno. Ma per quanto, abbaglio dia il raggio, della stella mia lei proprio dentro non mi giunge. E per quanto, calda sia la luce, dell’estate mia lei proprio di calore non mi avvolge. E per quanto, azzurra sia di mar riflesso, la terra mia lei solo di grigio mi riflette. E poi.. per quanto, quel ricordo sia da anni, ormai sommerso e nel mio archivio, messo via ma qui, io mai ti ho perso e il mio pensier di te più non vola via. Mio adorabile, sito di mare più ogni estate, da te ritorno più tu paziente aspetti, ogni giorno sempre me, a farmi tanto male. Perché forse solo tu, sai così render vivo, quell’ amore che proprio, soltanto qui posso meglio, ricordare tutto, quel che è stato in questo immobile tuo tempo che qui, non sembra mai passato. |
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DOLCE IMMAGINE -- Scritta da -- davide petrinca DOLCE IMMAGINE |
Quei nostri indescrivibili unici momenti ben presto divenuti ricordi. Vivo e in eterno il tuo ricordo, custodirò immerso in quella tua unica speciale dolcezza che ben presto, con me si trasformò in qualcosa a me incomprensibile e divenuto tra noi inconciliabile. E quella lontana dolce immagine il mio cuore, vuole soltanto conservare e solo così conforto e calore, mi potrà dare fino a che lui vorrà, il mio cammino continuare. Un cammino inoltratosi, nella più buia profondità di un nuovo inverno dell’anima un cammino che ormai, mai più potrà invertire direzione dove ormai vive spenta, ogni mia emozione. E se anche mai più il sole, il mio cuore rivedrà dentro quei tuoi sorrisi, di incredibile spontaneità e se anche la mia estate, più non tornerà attraverso quel tuo sguardo, di immensa tenerezza io vivere dovrò, fino a che lui lo vorrà anche solo per il ricordo di quella, tua infinita dolcezza. E soltanto con la mente sopra un cuore, ormai isolato ragion di vita forse, lui troverà nel tesoro di una memoria che mai, avrà dimenticato per avere delle cose stupende, conosciute per avere delle cose meravigliose, vissute e per averle tutte in una persona, ritrovate. E anche se ben presto, con me si trasformò ma insieme, alla sua vera stella Lei felice tornerà così come io la conobbi quando un'altra, come quella il nostro incontro, illuminò. Ed ora.. volgo il mio sguardo, dietro me verso quel nostro antico bivio, che ora ancora c’è e ancora io rivedo, le nostre anime separarsi e ancora io ascolto tra i nostri cammini, un muro erigersi. E se le nostre strade, si estendono sempre più tra loro un muro, di silenzio cresce proprio come, hai voluto tu e in me il tuo ricordo, sempre lui rinasce. Ma la mia memoria, anch’essa crescerà e viva ed eterna, a lei sarà quell’immagine di unica, e speciale dolcezza cornice a quello sguardo, di immensa tenerezza ridotta ora a fermo-immagine sopra un triste, mio comò dolcezza che ben presto, con me si trasformò. | |
in silenzio -- Scritta da -- davide petrinca IN SILENZIO |
Vuoto, di gelo colmo e di silenzio, lasciato dentro da un sospeso, dialogo profondo che ogni sera, dal cuore mio risento e che mai vorrai, riprender tu e dimmi, finché io vivrò prima che voli via, fin lassù come posso, non udir più il suono, della tua voce come posso, non riveder più i tuoi occhi, la mia luce come posso, non risentir più il profumo, della tua essenza come posso, non toccar più la tua pelle, nella tua presenza come posso, non riviver più quel tutto, che si è spento ma pensare ancora posso, e per sempre anche soltanto, in me dentro dolcemente, con la mia mente perché un cosa, comunque so che per me non è vero, che è finito e quindi una cosa ancora posso io ti amerò anche solo e in silenzio e all’infinito. | |
TU MIA REGINA -- Scritta da -- arcangelo capretti Dolce ricordo e di rara purezza |
il dì che ti incontrai, eri bambina vivace e bella nel fior di giovinezza sei felice incontro di una mattina. Quel dì di primavera come fiore in un giardino ti vidi e desiderai trovai in te il folletto dell’amore, ti colsi e amandoti mai più ti lasciai. Passaron anni spensierati e felici, innamorati come pochi al mondo i nostri cuori in uniche radici scavar seppero solco profondo. Poi venne il giorno del Signore che ci unì nel vincolo di Fede. Era il tempo di raccogliere le more dicendo SI dinanzi al sacerdote. Così iniziò la vita in comune affrontando il viver quotidiano. Giorni sereni e tristi come fiume ci trascinava via sempre più lontano. Poi nacque Marco gioia del mio cuore, suo grande amore mi rese padre, e ciò era nel destino. ,Dopo quattro anni il mio fiore Mi regalò un altro fiorellino: Patrizia frutto dell’amore iniziò il suo lungo cammino. Ora donna felice ci ha donato un nipotino che ci vuole bene, si stringe a me come innamorato e rende così più miti le mie pene. Or passati gli anni sempre uniti ricordiamo i tempi della giovinezza, se Lui mi ha premiato o punito, questo non so e non avrò certezza. Ma un giorno alla presenza di Dio chiederò perdono se ho peccato, e pregherò se potrò anche io di star vicino a lei che ho amato. Dolce ricordo e di rara purezza il dì che ti incontrai, eri bambina vivace e bella nel fior di giovinezza sei felice incontro di una mattina. Quel dì di primavera come fiore in un giardino ti vidi e desiderai trovai in te il folletto dell’amore, ti colsi e amandoti mai più ti lasciai. Passaron anni spensierati e felici, innamorati come pochi al mondo i nostri cuori in uniche radici scavar seppero solco profondo. Poi venne il giorno del Signore che ci unì nel vincolo di Fede. Era il tempo di raccogliere le more dicendo SI dinanzi al sacerdote. Così iniziò la vita in comune affrontando il viver quotidiano. Giorni sereni e tristi come fiume ci trascinava via sempre più lontano. Poi nacque Marco gioia del mio cuore, bello e allegro sin da piccolino, a me dono del suo grande amore mi rese padre, e ciò era nel destino. Dopo quattro anni il mio fiore Mi regalò un altro fiorellino: Patrizia frutto dell’amore iniziò il suo lungo cammino. Ora donna felice ci ha donato un nipotino che ci vuole bene, si stringe a me come innamorato e rende così più miti le mie pene. Or passati gli anni sempre uniti ricordiamo i tempi della giovinezza, se Lui mi ha premiato o punito, questo non so e non avrò certezza. Ma un giorno alla presenza di Dio chiederò perdono se ho peccato, e pregherò se potrò anche io di star vicino a lei che ho amato. | |
TU CHE MI LEGGI -- Scritta da -- arcangelo capretti Tu che stai leggendo una mia poesia, |
ti sei accorto del velo di malinconia che aleggia in tutto quel che scrivo. Perdona ma è il momento che oggi vivo. Il tempo, amico del destino e delle pene detta i ritmi del nostro star bene. Guai a contraddirlo perché pare che se la può prender pure male. Ed allora lui non ti perdona, il tempo interviene di persona e detta la sua legge, dandoti un futuro difficile da viver si erge a muro, che non ti lascia passare per la via di una vita serena e in allegria. Scusa lettore di queste poche rime, scritte da un uomo che non ha confine. | |
UN ANNO -- Scritta da -- arcangelo capretti Un anno dalla tua dolorosa dipartita. |
Un anno più lungo di una vita. Un anno colmo d' intenso dolore e di sofferenza per il mio vecchio cuore. Un anno in cui non ho più vissuto, ed il mio dir è rimasto muto. Si, muto, perche non ha più parole or che non ci sei, mio grande amore. | |
CONOSCER VORREI -- Scritta da -- arcangelo capretti Conoscer vorrei i misteri della vita, |
se esiste il libro ove è tracciato il cammino nostro, che non ci confida mai quel che daremo e ci sarà dato. Credo che il Signore quando decide che è il momento di nascere o morire, su di una nostra mano incide i solchi della gioia e del soffrire. Infatti io credo e a malincuore tracciati sulla mia tremula mano . Leggo una vecchiaia di dolore. leggo il male prendermi pian piano, Leggo la solitudine in cui vivrò, e le pene che dovrò sopportare. Ma son felice perche presto potrò riabbracciare Rita il mio amore. | |
Anche se--- -- Scritta da -- Rosetta Anche se--- |
desidero,----cercarti! amarti ! non posso ! se ,tu non desideri--- trovarmi! | |
sere piene d'amore -- Scritta da -- MiGa SERE PIENE D'AMORE |
stelle coronano la luna che la fa da regina in una notte luminosa, coppie innamorate, sedute su muretti adornati da glicini, sere piene d'amore! gatti miagolano nella notte, cani ululano alla luna per richiamare la propria amata, uomini e donne amoreggiano sotto bianche betulle, sere piene d'amore! la guardia notturna passa in bicicletta nella piazza del piccolo borgo, due innamorati passano davanti ad una panchina della piazza mangiando un gelato sere piene d'amore cuori che battono, braccia che stringono uomini e donne si amano in queste sere piene d'AMORE MiGa | |
Poesia sulla festa del papà -- Scritta da -- Nicole Simona Rappa Sogno un principe |
e vorrei averlo; Sogno un principe e non so di averlo; Ma apro gli occhi e guardo davanti a me e il mio babbo il principe più bello che c'e |
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