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PASSATO -- Scritta da -- davide petrinca

PASSATO

Questo, tuo immobile tempo
che non sembra, mai passato
i miei occhi nel presente
ma io guardo, soltanto
quello che era, o forse cos’è stato.

Intriso di ricordi, sempre torni
sito di mare, mio adorato
che in quel lontano, tempo andato
Lei rivive in ogni angolo, dei tuoi giorni.

E qui, sempre torni puntuale
ogni estate, a far più male
dove più che mai, ritrovo
sempre acceso, il mio passato
la spenta fiamma, col suo rogo
di un triste amore, rimembrato.

Luce dei tuoi mari
come una sottile lamina
colorava di azzurro, le nostre estati
io e Lei, una sola anima
e due cuori, da sempre innamorati.

Qui che ho smarrito, tutto quel che è stato
e oggi, dietro ai miei occhi
è una stordita mente
che non vive solo, che immersa nel passato
resa inabile, di godere del presente.

Che di ricordi sito mio, d’amore tuoni
perché al tuo posto, son scesi veli mesti
a scolorire, anche questi
a me, più cari luoghi.


Che più non riconosco
nell’insapore, e cruda essenza
di questa nuova estate
che ancora a Lei, intensamente pensa.

E dentro me, la pioggia nonostante
quell’azzurro, ancora resta
non accenna a darmi tregua
la sua luce, soffocante
frana sopra, la mia testa.

Seduto assorto sulla riva
il lamento sordo, del mio cuore
sembra, ancora fermo
in sintonia, col respirare
di questo mio, triste mare
quando è inverno.

Ma per quanto, abbaglio dia
il raggio, della stella mia
lei proprio dentro
non mi giunge.

E per quanto, calda sia
la luce, dell’estate mia
lei proprio di calore
non mi avvolge.

E per quanto, azzurra sia
di mar riflesso, la terra mia
lei solo di grigio
mi riflette.





E poi..
per quanto, quel ricordo sia
da anni, ormai sommerso
e nel mio archivio, messo via
ma qui, io mai ti ho perso
e il mio pensier di te
più non vola via.

Mio adorabile, sito di mare
più ogni estate, da te ritorno
più tu paziente aspetti, ogni giorno
sempre me, a farmi tanto male.

Perché forse solo tu, sai così
render vivo, quell’ amore
che proprio, soltanto qui
posso meglio, ricordare
tutto, quel che è stato
in questo immobile tuo tempo
che qui, non sembra mai passato.

DOLCE IMMAGINE -- Scritta da -- davide petrinca

DOLCE IMMAGINE

Quei nostri indescrivibili unici momenti
ben presto divenuti ricordi.

Vivo e in eterno il tuo ricordo, custodirò
immerso in quella tua unica speciale dolcezza
che ben presto, con me si trasformò
in qualcosa a me incomprensibile
e divenuto tra noi inconciliabile.

E quella lontana dolce immagine
il mio cuore, vuole soltanto conservare
e solo così conforto e calore, mi potrà dare
fino a che lui vorrà, il mio cammino continuare.

Un cammino inoltratosi, nella più buia profondità
di un nuovo inverno dell’anima
un cammino che ormai, mai più potrà
invertire direzione
dove ormai vive spenta, ogni mia emozione.
E se anche mai più il sole, il mio cuore rivedrà
dentro quei tuoi sorrisi, di incredibile spontaneità
e se anche la mia estate, più non tornerà
attraverso quel tuo sguardo, di immensa tenerezza
io vivere dovrò, fino a che lui lo vorrà
anche solo per il ricordo
di quella, tua infinita dolcezza.
E soltanto con la mente
sopra un cuore, ormai isolato
ragion di vita forse, lui troverà
nel tesoro di una memoria
che mai, avrà dimenticato
per avere delle cose stupende, conosciute
per avere delle cose meravigliose, vissute
e per averle tutte in una persona, ritrovate.

E anche se
ben presto, con me si trasformò
ma insieme, alla sua vera stella
Lei felice tornerà
così come io la conobbi 
quando un'altra, come quella
il nostro incontro, illuminò.

Ed ora..
volgo il mio sguardo, dietro me
verso quel nostro antico bivio, che ora ancora c’è
e ancora io rivedo, le nostre anime separarsi
e ancora io ascolto tra i nostri cammini, un muro erigersi.

E se le nostre strade, si estendono sempre più
tra loro un muro, di silenzio cresce
proprio come, hai voluto tu
e in me il tuo ricordo, sempre lui rinasce.

Ma la mia memoria, anch’essa crescerà
e viva ed eterna, a lei sarà
quell’immagine di unica, e speciale dolcezza
cornice a quello sguardo, di immensa tenerezza
ridotta ora a fermo-immagine
sopra un triste, mio comò
dolcezza che ben presto,  con me si trasformò.

in silenzio -- Scritta da -- davide petrinca

IN SILENZIO

Vuoto, di gelo colmo
e di silenzio, lasciato dentro
da un sospeso, dialogo profondo
che ogni sera, dal cuore mio risento
e che mai vorrai, riprender tu
e dimmi, finché io vivrò
prima che voli via, fin lassù
come posso, non udir più
il suono, della tua voce
come posso, non riveder più
i tuoi occhi, la mia luce
come posso, non risentir più
il profumo, della tua essenza
come posso, non toccar più
la tua pelle, nella tua presenza
come posso, non riviver più
quel tutto, che si è spento
ma pensare ancora posso, e per sempre
anche soltanto, in me dentro
dolcemente, con la mia mente
perché un cosa, comunque so
che per me non è vero, che è finito
e quindi una cosa ancora posso
io ti amerò
anche solo e in silenzio
e all’infinito.

TU MIA REGINA -- Scritta da -- arcangelo capretti

Dolce ricordo e di rara purezza
il dì che ti incontrai, eri bambina
vivace e bella nel fior di giovinezza
sei felice incontro di una mattina.
Quel dì di primavera come fiore
in un giardino ti vidi e desiderai
trovai in te il folletto dell’amore,
ti colsi e amandoti mai più ti lasciai.
Passaron anni spensierati e felici,
innamorati come pochi al mondo
i nostri cuori in uniche radici
scavar seppero solco profondo.
Poi venne il giorno del Signore
che ci unì nel vincolo di Fede.
Era il tempo di raccogliere le more
dicendo SI dinanzi al sacerdote.
Così iniziò la vita in comune
affrontando il viver quotidiano.
Giorni sereni e tristi come fiume
ci trascinava via sempre più lontano.
Poi nacque Marco gioia del mio cuore,
suo grande amore
mi rese padre, e ciò era nel destino.
,Dopo quattro anni il mio fiore
Mi regalò un altro fiorellino:
Patrizia frutto  dell’amore
iniziò il suo lungo cammino.
Ora donna felice ci ha donato
un nipotino che ci vuole bene,
si stringe a me come  innamorato
e rende così più miti le mie pene.                                                                  Or passati gli anni sempre uniti
ricordiamo i tempi della giovinezza,
se Lui mi ha premiato o punito,
questo non so e non avrò certezza.
Ma un giorno alla presenza di Dio
chiederò perdono se ho peccato,
e pregherò se potrò anche io
di star vicino a lei che ho amato.
Dolce ricordo e di rara purezza
il dì che ti incontrai, eri bambina
vivace e bella nel fior di giovinezza
sei felice incontro di una mattina.
Quel dì di primavera come fiore
in un giardino ti vidi e desiderai
trovai in te il folletto dell’amore,
ti colsi e amandoti mai più ti lasciai.
Passaron anni spensierati e felici,
innamorati come pochi al mondo
i nostri cuori in uniche radici
scavar seppero solco profondo.
Poi venne il giorno del Signore
che ci unì nel vincolo di Fede.
Era il tempo di raccogliere le more
dicendo SI dinanzi al sacerdote.
Così iniziò la vita in comune
affrontando il viver quotidiano.
Giorni sereni e tristi come fiume
ci trascinava via sempre più lontano.
Poi nacque Marco gioia del mio cuore,
bello e allegro sin da piccolino,
a me dono del suo grande amore
mi rese padre, e ciò era nel destino.
Dopo quattro anni il mio fiore
Mi regalò un altro fiorellino:
Patrizia frutto  dell’amore
iniziò il suo lungo cammino.
Ora donna felice ci ha donato
un nipotino che ci vuole bene,
si stringe a me come  innamorato
e rende così più miti le mie pene.
Or passati gli anni sempre uniti
ricordiamo i tempi della giovinezza,
se Lui mi ha premiato o punito,
questo non so e non avrò certezza.
Ma un giorno alla presenza di Dio
chiederò perdono se ho peccato,
e pregherò se potrò anche io
di star vicino a lei che ho amato.












TU CHE MI LEGGI -- Scritta da -- arcangelo capretti

Tu che stai leggendo una mia poesia,
ti sei accorto del velo di malinconia
che aleggia in tutto quel che scrivo.
Perdona ma è il momento che oggi vivo.
Il tempo, amico del destino e delle pene
detta i ritmi del nostro star bene.
Guai a contraddirlo perché pare
che se la può prender pure male.
Ed allora lui non ti perdona,
il tempo interviene di persona                                  e detta la sua legge, dandoti un futuro
difficile da viver si erge a muro,                                    che non ti lascia passare per la via
di una vita serena e in allegria.
Scusa lettore di queste poche rime,                        scritte da un uomo che non ha confine.

UN ANNO -- Scritta da -- arcangelo capretti

Un anno dalla tua dolorosa dipartita.
Un anno più lungo di una vita.
Un anno colmo d' intenso dolore
e di sofferenza per il mio vecchio cuore.
Un anno in cui non ho più vissuto,
ed il mio dir è rimasto muto.
Si, muto, perche non ha più parole
or che non ci sei, mio grande amore.

CONOSCER VORREI -- Scritta da -- arcangelo capretti

Conoscer vorrei i misteri della vita,
se esiste il  libro ove è tracciato
il  cammino  nostro, che non ci confida
mai  quel  che  daremo e ci sarà dato.
Credo che il Signore quando decide
che è il momento di nascere o morire,
su di una nostra mano incide
i solchi della gioia e del soffrire.
Infatti io credo e a malincuore
tracciati sulla mia tremula mano .
Leggo una vecchiaia  di dolore.
leggo il male prendermi pian piano,
Leggo  la solitudine  in cui vivrò,
e le pene che dovrò  sopportare.
Ma son felice perche presto  potrò
riabbracciare Rita  il mio amore.

Anche se--- -- Scritta da -- Rosetta

Anche se---
desidero,----cercarti!
amarti !
non posso !
se ,tu non desideri---
trovarmi!

sere piene d'amore -- Scritta da -- MiGa

SERE PIENE D'AMORE

stelle coronano la luna che la fa da regina in una notte luminosa,
coppie innamorate, sedute su muretti adornati da glicini,
sere piene d'amore!

gatti miagolano nella notte,  cani ululano alla luna per richiamare la propria amata,
uomini e donne amoreggiano sotto bianche betulle,
sere piene d'amore!

la guardia notturna passa in bicicletta nella piazza del piccolo borgo, due innamorati passano davanti ad una panchina della piazza mangiando un gelato
sere piene d'amore

cuori che battono, braccia che stringono uomini e donne si amano in queste sere piene d'AMORE

MiGa

Poesia sulla festa del papà -- Scritta da -- Nicole Simona Rappa

Sogno un principe
e vorrei averlo;
Sogno un principe
e non so di averlo;
Ma apro gli occhi
e guardo davanti a me
e il mio babbo
il principe più bello che c'e
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