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Online users : 2 // 26/11/2024 |
Totale Poesie : 7902 type="text/javascript"> |
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L'AMORE -- Scritta da -- UN AMICA SINCERA |
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QUANDO SI AMA DAVVERO DALLA BOCCA NON ESCONO OFFESE PUO ESSERE UN MOMENTO MA POI TUTTO PASSA L'AMORE COMPRENDE,,,, GIUSTIFICA,,,,PERDONA,,,,,,,,,,,,, MA EVIDENTEMENTE ERA ARRIVATA L'ORA CHE TUTTO FINISSE ERI STANCO................................. MA NEL MIO CUORE HAI MESSO TRISTEZZA INFINITA PER LE COSE DETTE CHE UNA VOLTA NON PENSAVI IO DI TE HO SEMPRE LA STESSA OPINIONE IO NON CAMBIO PARERE SOLO PERCHè TU LO HAI FATTO ADDIO..................... |
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Il tuo amore fatto di poesia -- Scritta da -- Salvatore Parisi Il tuo amore fatto di poesia...è molto piu forte di qualsiasi altra forma d'amore... |
spalanca le porte del mio cuore con una delicatezza che solo un animo nobile può fare, che va dritto al mio cuore e che fa crescere giorno dopo giorno il mio amore per te E qui nel mio essere uomo mi appaga di tutto per l'amore che mi dai senza confini che solo tu mi dai. S.Parisi | |
chi è quella donna?, -- Scritta da -- Salvatore Parisi Se un giorno la gente |
mi chiederà.. chi è quella donna?, io risponderò Il mio unico e solo grande amore ...L’unica donna che mi ha fatto condividere qualcosa di magico e stupendo e se la gente mi dirà se c'è ne sono tante in giro? Io risponderò no.. non ce meglio di lei al mondo.. perchè è l’unica che non sparirà mai, come quel bacio stupendo, perché nessuna donna al mondo per me sarà mai come lei | |
La donna che io amo -- Scritta da -- Salvatore Parisi Sei un capolavoro creata da Dio |
..un dono che ricevo giorno dopo giorno, con il tuo immenso amore...con i tuoi sguardi con il tuoi sorriso..il tuo essere..la tua sensualità. Un capolavoro di donna finemente incorniciata dalla natura che fa di te, una donna bellissima la donna che io amo ..e amerò per sempre. S.Parisi | |
Conflitto interiore -- Scritta da -- Gabriella C. il lamento del vento |
scuote i rami frusciando nell'inquietudine notturna la luna non riflette l'argenteo chiarore celata da nubi gravide di pioggia la notte sogna la vana attesa del domani mi nutro di speranze può solo prorompere il tuo lento incedere come l'incubo urlante al mio destare impaurita sei il fardello che trascino stancamente la debolezza che cinge lo spirito la febbre trasudante delirio il dolore che annienta la dignità la vendetta che non chiede il perdono l'insana follia devastante l'anelito che soffoca la morte il tormento divorante del mio tempo.2/10/2001 | |
L A SEGGIOVIA -- Scritta da -- davide petrinca Sabato mattina, nove in punto |
seduto su una seggiovia, risalente alte quote dell’innevata, montagna divertente mi preparo alla discesa, di piste bianche pronte a regalrmi, il bel momento di sano e assicurato, divertimento. Neve timida, ieri appena nata che nella notte dal gelo, era assopita ed ora al mattino, risvegliata in piena freschezza, e candido splendore come di luce, riflessa e brillante grazie alla stella, del più arrogante sol levante che gira il mondo nella potenza, del suo motore. Stagliata prepotente il suo disco gelido e dal giallo, pallido e potente su un azzurro, come sfondo di velato cielo, lievemente puro e incontaminato e più, dell’oceano profondo e infine accorgersi, semplicemente da qui soltanto di quanto, e così tanto è meravigliaso, questo mondo. Un paesaggio, commuovente che sprigiona forza, rigenerante da far rinascere, anche il mio cuor morente un energia intorno a me che nell’aria, si avverte e sente ma una felicità che è tutta solo, fuori di me se il mio pensiero è ancor, centrato tutto su di te. C’è un timido telefono, sul mio petto in quella tasca, chiuso e tenuto stretto e addormentato, ormai da troppo tempo quante volte, da me afferrato ma poi delusamente, riposto sempre nel viaggio di quella, seggiovia risalente e senza un messaggio o nessuno, che mi ha cercato. E seduto, sulla seggiovia continua quella, triste mia spettacolare risalita assorto, e sconsolato triste, ma poi accecato per come brilla, il candore di quel mattino, col suo bagliore. Ma l’esterna felicità, proprio non mi desta e questa solitudine, è davvero una tormenta di altra neve, che non è questa se quella che fuori osservo la sua bellezza, quasi mi spaventa. E al guardar del mio orologio da un nodo in gola un singhiozzo, mi sfugge via per non essere da Lei notato la compagna di seggiovia. E quei numeri delle nove e 10, presto non vedo più sotto una lacrima caduta, sopra il suo quadrante alla vista di un paesaggio, mai tanto emozionante e per un cielo, mai visto così blu. E trova sfogo, quel mio pianto da un brivido di serenità che mi scorre dentro e che solo ora, sento davvero mia quando giunto in cima, lascio la seggiovia. Ora non è più solo, non più abbandonato il mio cuore, davvero è rinato nel mio respiro della neve nel mio sguardo, incantato. E la mia solitudine la riconosco, in quell’uccello fermo al centro, della pista mia e ora che mi accingo alla discesa sceso, dalla seggiovia lo vedo meglio minaccioso e nero, proprio quello ma con un batter d’ali, Lui e Lei presto insieme, volano via. | |
IL SENSO DELLA MIA VITA -- Scritta da -- Steven Ascolta questo vento, un vento che accarezza i tuoi ricci dorati |
è l'amore è il mio amore ascolta il profumo della gentilezza e della dolcezza è l'amore è il mio amore i tuoi sorrisi lustrano questa mia vita i tuoi occhi mi afferrano e spogliano la mia anima la tua materia esalta il mio ardore tu sei la custode di questo piccolo uomo tu hai le chiavi del mio cuore io sono il misero vassallo della tua essenza guarda la', ci sono dei bambini che ci sorridono corrono verso di noi proprio come corrono queste nostre vite una accanto all'altra in un percorso impervio, ma pur sempre una accanto all'altra la forza dell'amore non stanca la nostra corsa spero di incontrare i tuoi occhi anche dopo questa vita e se cosi' non sara' moriro' due volte | |
LA ROTTA DEL GABBIANO -- Scritta da -- davide petrinca Vibra l’urlo blu atomi del cielo infila il mezzo resistente da funeste ultime apprensioni al tramonto di una vita operante solo in deserti d’acqua e sabbia ormai da sempre oggi si eleva sul comignolo del mondo la cui vetta crolla dal mattino attraverso il suo ignaro stormo. E presto nel vibrato resistente mezzo staglia impietoso il suo lampo della morte il suo angelo non gli da scampo a spalancar l’immanente in ali la sua sera ora della partenza verso quella sfera estiva e furente di fuoco luminescente pesca quand’al tramonto si colora che inghiotte impietosa la sua rotta ridotta ad anonima ombra nero puntino ch’in essa s’innesta fino a che il neo del giallo disco viso morente sempre più labile nel suo cielo più vitreo scompare per sempre. Ma la mia vita ancora è qui e sembra come or finita un era sull’onda di un ultimo urlo del gabbiano verso sera come ghiaccio nelle vene insieme si scioglie all’inanimato sasso della mia vita e la sua sete che delusa perde ogni fantasia perché capace soltanto di aver volato basso il suo amore e la sua bugia. E sempre quell’urlo squarcia la mia mente e lei rimembra la sua rotta quella sparita del gabbiano dove in essa rimbalza la mia vita tutta vena del suo ultimo urlo e riverbero di un amor finito e che oltre l’infinito il suo pensiero, or si spinge più lontano. | |
SEI L'AMORE -- Scritta da -- CARUSO PIETRO Sei l’amore |
porti negli occhi l’anima pulita Ti servi in cuore verginale amore quanto sei bella con i tuoi riccioli d’oro sei come piaci a me! Straripante cascata d’acqua pura sei fuoco lampo spasimo furore sei il sospiro del cuore sei l’amore. | |
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