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amor che t'amo -- Scritta da -- Mario Picciau

amor che t'amo
tra silenzi spazi vuoti
amor nell'aria
nel respiro
tra le più oscure notti
amor che per te sento
sentirti dentro
riempir di te i miei spazi
riempir di te il mio cuore
amor che t'amo amore
per accarezzar
la pelle tua
vorrei essere vento
condividere con te
ogni mio silenzio
che sovrano mi da pace
tener il tuo capo sul mio petto
per farti ascoltar
il cuor mio
che mai tace

Lui, la vera perfezione! -- Scritta da -- Ylenia

A te che sei perfetto,
lo sei quando sei serio,
lo sei quando sorridi,
lo sei quando scherzi,
lo sei quando guardi,
lo sei quando discuti,
lo sei sempre,
anche nella tua meschinità!
Sei perfetto per me!

tutti i tuoi ricordi poesia d'amore in generale -- Scritta da -- Mario Picciau

tutti i tuoi ricordi
sono regali della vita
appesi al tuo cuore
tu rivivili
sai che dimorano in te
la nascita di tuo figlio
il suo primo pianto
cosi i tuoi ricordi
riaffiorano
come alghe dal mare
senza barriere
ne frontiere
privi d'oblio
ed'in te rivivi
un antico bacio
si quel primo
passionale bacio
che si tuffa
con ali di libertà
nel placido mare
dell'amore

come le rose
poesie d'amore
mario picciau

NON FUGGIRE -- Scritta da -- FRANCO

Tu fragile donna che da tempo hai dimenticato l'amore.........

Tu fragile donna che non pensavi piu di essere amata....... di riscoprire l'amore nascosto......Non fuggire

Tu fragile donna che hai bisogno d'amore,lascia che i tuoi sentimenti e i tuoi sogni prendano forma, fai correre la tua fantasia crea il tuo mondo... non fuggire

colma di nuovo il tuo cuore d'amore .....fidati di te stessa e della tua fragilità.. ma non fuggire
dall'uomo che pensi ti abbia fatto riscoprire l'amore, anche se  ora lui ti e lontano, sapra coccolarti ed allo stesso tempo amare...perche anche lui con te ha riscoperto l'amore ........ti amoooooo

nuvole -- Scritta da -- lella

Son fogli bianchi
le nuvole nel cielo
su cui scrivono
i pensieri
le stelline.
A loro ho dettato
i pensieri
del mio cuore
ed esse
li portano
vicino a te.
                    Lella.

L'amore è... -- Scritta da -- Francesco Paiarini

...onda inattesa che si erge e travolge
quanti colpisce e toglie a tutto il resto
ogni attrattiva e l'ingegno sconvolge...
...rifiuto di un presente tanto incerto...

...correre incontro a policrome rande
che oscillano nel mar di Polinesia
e lì restare tra canti e ghirlande...
...un grande fascio di fiori di fresia

che vivacizza scenari d'opale...
...orgoglio dello spirito, follia
vagheggiata, passione viscerale
lontana da finzione e parodia...

...corpo della fusione di due corpi
nel quale frenesia della carne
e purezza del cuore sono supporti
di armoniose, stupende opere d'arte...

...distacco dalla smania, dedizione
completa nei confronti di chi stà
dentro di te, senza alcuna obiezione...
...invito al dialogo e offrire bontà

per immedesimarsi in chi si crede...
...difesa di valori e di traguardi...
...esaltazione di ideali e di fede
cogliendo l'attimo anzichè sia tardi..

IL CAVALIER SERVENTE -- Scritta da -- capretti arcangelo

In un lontano tempo ormai  passato,
viveva un giovin cavalier errante,
con vecchia corazza e spada armato
era sempre pronto ad aiutar la gente.
Il suo cavallo era un vecchio ronzino
pieno di zecche e sempre affamato,
lo chiamava:” Il suo bel puledrino”
non vedeva quant’era malandato.
Questo giovin cavalier così conciato
era accolto bene in tutte le contrade.
Era fiero di sentirsi applaudito,
non si accorgeva poi delle risate.
Le persone più curiose ed insolenti
inginocchiate alla sua presenza
lo pregavano di essere assunti
come truppa di così tanta Eminenza              E fu così che il giovin cavaliere,
in men che dire preparò un’armata.
Lui iva avanti come condottiero
di tanta soldatesca sgangherata.
Attraversaron  valichi tra monti
pieni di rocce e di verdi colline,
stanchi fantasmi ma sempre pronti
a combattere orde di galline.
Un di vide il mare all’orizzonte.
Il prode cavalier schierò l’armata,
con il ronzino cavalcò le onde,
infilzandole con la sua vecchia spada.
Tutti finirono nelle acque gelate,
ne uscirono malconci e inzuppati,
le onde ormai parean battute,
mentre il raffreddore avean i soldati.
Il prode cavalier gridò:” Vittoria!!
Mia forte armata è giunta l’ora
di riportare così pien di gloria,
le membra a riposar nella dimora.”
“ E tu che farai nostro cavaliere?”
“Io seguiterò il mio lungo cammino,
combattendo contro il potere
di chi è malvagio ed assassino.”
Dopo un istante gli volgea le spalle,
tra gli starnuti fiero spronò via,
lasciando dietro un lezzo come stalla,
tutto era bello, tutto era poesia.
Vagò per giorni e giorni solitario,
prode guerrier in cerca di avventura,
ormai conosciuto, quasi leggendario
come facente parte della natura.
Ogni villaggio che attraversava,
i suoi abitanti gli facean festa.
Lui con fierezza tutti salutava,
in cambio riceveva una minestra.
Un giorno giunto in un villaggio,
fu accolto da un silenzio profondo.
La gente non aveva più il coraggio
di affrontare tutti i mali del mondo.
Il cavaliere allor sguainò la spada
lanciò il ronzino contro quel mostro,
un urlo invase tutta la contrada,
lui vincer doveva ad ogni costo.
La lotta durò per anni ed anni,
fin chè lui pugnando con onore,
debellò tutti quei brutti malanni
che il mostro teneva nel suo cuore.              Dopo tempo partì senza il ronzino,
morto di vecchiaia e di stenti,
perché non aveva retto il poverino
a tutti gli anni di combattimenti.
I popolani prima di partire
gli donarono un giovin puledro
e nuova armatura da vestire
spada lucente avanti e dietro.                      Così armato galoppava nella notte
uccidendo malvagi ed assassini,
portatore di crociata morte
protettore di tutti i suoi confini.
Un dì quando men se l’aspettava,
sentì gridar il suo degno nome,
un orda di assassini lo chiamava
per toglier la vita all’ ossessione.
Armatosi come un gran guerriero,
prese la spada e corse alla battaglia.
Il destino per loro fu foriero,
nefasta fu la fine della marmaglia.
.                                                              Ferito da più parti venne acclamato
dai popolani raggianti per l’evento,
nutrito e da gran medici curato
divenne famoso per quel combattimento.
Passarono anni ed anni ancora,
anche il guerriero divenne vecchio.
Le sue storie ripeteva ogni ora,
ai bimbi seduto su di un secchio.
Il volto era una maschera di storia
pien di antiche ma gloriose cicatrici
per lui eran il segno della gloria,
di lotte per render i popoli felici.
Un giorno fu trovato sul giaciglio
vinto dal sonno eterno, suo rivale,
l’ultima lotta fatta con puntiglio
contro un nemico o creduto tale.
Da tutto il mondo lo vennero a salutare,
osannato come un grande guerriero
una carovana di gente, come un mare,
pregava e piangeva il suo condottiero.
Il cielo diventato cupo, come in guerra.
Nuvole nere burrascose nel vento,
fulmini e tuoni cadean sulla terra
tutto era un orrido spavento. 
Ad un tratto dalle nubi, non par vero,
come un urlo di guerra giunge forte,
il cavalier  sul suo vecchio destriero
lottar videro contro la nera morte.
Un urlo, un urlo ancora, la vittoria
del cavaliere volato su nel cielo,
ormai passato del popolo la storia
di un eroe si,ma anche un uomo vero.

ARCANGELO CAPRETTI          10/09/2009


N ALITAR DEL VENTO -- Scritta da -- CAPRETTI ARCANGELO

Io e mamma, uniti dall'amore,
piantammo, tra mille cose belle,
un grande albero  a forma di cuore
che crebbe  alto  sino a toccar le stelle.
Dal  suo tronco  crebbero  due rami
forti anche loro da sfidare il vento.
Il loro grido alla vita eran richiami
di chi vuol  esser pronto ad ogni evento.
Passaron gli anni, venne il momento
che la radice  logorata  dalla vita
cedette parte, per un alitar del vento,
mentre l'altra  si era ormai incanutita.
Ma i due forti rami han messo il fiore,
e semi nuovi per crescere ancora.
Ora son giunti in alto,  sin dal Signore
voglion la mamma per una volta sola.
Eccola  arriva...tra i Santi luminosa.
sorride ai figli ed un bacio lor posa.

LA CICCIONA. -- Scritta da -- capretti arcangelo


Cammina per le strade sculettando ,
'la bambolona florida  e gioiosa.
Parla con le amiche ansimando
tutta sudata, ma sempre più chiassosa.
Le guance ha  gonfie e la bocca piena
di sozzerie varie  di cui è ingorda.
Trangugia tutto , già pensando  alla cena,
dove di cibo farà nuova scorta.
Corre rimbalzando per verso casa
Giunge al portone...entra..e..."Mamma mia!!"
' Si è incastrata  tra le porte  "Pora fia!!!."
Da quel giorno  non mangiò più  niente,
diventò secca, ma pure deficiente

oltre l'oscurità l'amore -- Scritta da -- Mario Picciau

fugge la mia donna
col mondo
ne sento
il suo respiro l'affanno
indiscreti
i miei occhi la cercano
oltre una barriera d'oscuro
la dove nasce quel silenzio
io amo viverla

come le rose
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