STANOTTE E' LA NOTTE DI SANTA LUCIA- UNA FESTA DEDICATA AI BAMBINI
HO TROVATO DIVERSE VERSIONI DELLA STORIA DI SANTA LUCIA VE NE RIPORTO QUI UNA ITALIANA
Una delle tante storie di Santa Lucia per l’Italia
La vera storia di Santa Lucia Forse non tutti conoscono una delle Sante più amate dai bambini. Per questo vi proponiamo qui la Storia di Santa Lucia. Santa Lucia nacque sul finire del terzo secolo da una famiglia ricca e nobile di Siracusa. Purtroppo era una bambina sfortunata: rimase orfana di padre a soli 5 anni d’età e la madre Eutichia soffriva di forti emorragie da cui non riusciva a guarire. La figlia, devota cristiana, convinse un giorno la madre ad andare a Catania, per pregare sul sepolcro di Sant'Agata e implorare la grazia della guarigione. Madre e figlia arrivarono a Catania il 5 febbraio del 301, giorno sacro a Sant'Agata e subito si recarono al sepolcro della santa a pregare. Mentre erano intente alla preghiera, Lucia ebbe una visione (in altre versioni della storia Lucia si addormenta e Sant'Agata le appare in sogno): Sant'Agata le diceva che non aveva bisogno di chiedere la grazia a lei, perché grazie alla sua fede la madre era già guarita. E poi le rivelò che anche lei sarebbe diventata Santa, un giorno. La madre effettivamente guarì e le due donne rientrarono a Siracusa. Ma la visita a Catania e la visione di Sant'Agata avevano fatto capire a Lucia qual era la via che voleva intraprendere nella sua vita.
Storia di Santa Lucia: come diventò Santa Fu così che Lucia iniziò a dare i suoi averi e la sua dote ai poveri, aiutando le vedove e alcuni ministri del culto cristiano. Purtroppo il suo comportamento non passò inosservato agli occhi di un ragazzo che aveva sperato di sposarla. Così, per vendetta della speranza delusa, il giovane denunciò Lucia come cristiana al prefetto di Siracusa. Così Lucia fu portata davanti al tribunale, dove arrivò serena e lieta in volto. Pascasio, il prefetto, sapendo che era nobile, ricca e vedendola così bella, dapprima la trattò con gentilezza. Ma pian, piano che il processo procedeva ed era chiaro che Lucia non avrebbe rinunciato alla sua fede cristiana, le cose iniziarono a mettersi male e infine Pascasio ordinò che fosse trascinata in un luogo di perdizione.
Storia di Santa Lucia: il miracolo dell'inamovibilità! E fu allora che avvenne un prodigio: lo Spirito Santo fece in modo che Lucia fosse inamovibile. Provarono a trascinarla i più forti soldati, provarono a legarla mani e piedi e a tirare tutti insieme, alla fine si tentò anche con un paio di buoi: ma nulla. La ragazza restava dov'era! Il prefetto arrabbiatissimo e convinto che il prodigio potesse essere solo opera di una strega, ordinò che fosse arsa viva sul posto. Ma le fiamme non ebbero presa sulle vesti e sulla persona di Lucia. Alla fine, accecato dalla rabbia, Pascasio fece uccidere Lucia con un pugnale. Ma prima di morire, con le sue ultime parole, la Santa profetizzò l’imminente fine della persecuzione contro la chiesa cristiana, con la caduta dell’Imperatore Diocleziano. Era il 13 dicembre del 304 e da quel giorno questa data è dedicata alla Santa Martire.
Storia di Santa Lucia: Conclusione La madre Eutichia seppellì la figlia e sulla tomba fece scolpire una colomba, portatrice della pace che Lucia aveva profetizzato. E infatti, poco tempo dopo fu data la pace alla chiesa cristiana da Costantino. Nel punto dove la martire aveva reso l’anima a Dio, fu eretto un tempio e il culto di Santa Lucia si diffuse rapidamente in tutta la cristianità. Santa Lucia, nelle sue spoglie mortali, riposa oggi nel Santuario di Lucia a Venezia (Chiesa dei Santi Geremia e Lucia). La Chiesa di Santa Lucia al Sepolcro a Siracusa è il luogo di culto principale della santa.
Spesso nei dipinti e nelle statue la Santa è rappresentata con i suoi stessi occhi su un vassoio, ma non c’è nessuna testimonianza che dovette subire una tortura agli organi della vista. Probabilmente è diventata protettrice degli occhi per via del significato del suo nome: Lucia infatti deriva dal latino “lux” che significa luce
ED UN ALTRA DEI PAESI SCANDINAVI E BALTICI
Santa Lucia nei paesi della Scandinavia e nei Paesi baltici
A SANTA LUCIA, LUCE SIA Santa Lucia “apre” il periodo della rinascita del Sole innanzitutto a partire dal nome: Lucia, da luce. A seconda delle tradizioni regionali Lucia può anche volare (specie su un asinello) e qui c’è uno stretto collegamento con il volo sciamanico che ha dato origine anche al volo mitico della Befana: un ennesimo elemento da collegare ai topos del solstizio invernale. La "santa" porta i doni (come Babbo Natale) mettendoli nelle calze (come la Befana). Inoltre Lucia ovviamente assume in se le caratteristiche solari: la luce, il fuoco, gli occhi, la corona luminosa in testa con cui la si vede volare. In Scandinavia e nei Paesi baltici c'era una figura mitica femminile con la luce tra i capelli, antecedente l'introduzione della festa di Santa Lucia: questo è il principale motivo per cui la venerazione della santa italiana si è diffusa in Svezia, un luogo molto lontano sia fisicamente che culturalmente dalla zona d’origine di Santa Lucia. Infine Lucia porta i simboli agresti della rinascita similmente a Demetra e ad altre divinità femminili della Magna Grecia, proprio dove il suo culto si era inizialmente affermato: le spighe di grano o spighe di cereali in genere. Il simbolismo di Demetra infatti era rappresentato dalle spighe di grano, dalla rinascita e dalla luce. La palma al posto della spiga tra le mani della Santa è un cambiamento cristiano postumo. La figura di una divinità munita di spighe cerealicole è "intercambiabile": c'è tanto al solstizio invernale quanto alle celebrazioni estive. Persino la parte agiografica che racconta come la Santa fu gettata in un postribolo, e che i cristiani pretendono essere una vicenda veramente accaduta, in realtà ricalca il mito precristiano della vergine rinchiusa nel lupanare, mito che preesisteva anche nella cultura egizia. Tra le divinità che richiamano la medesima ricorrenza solstiziale vi è anche la Dea sabina Lucina, pur se l’etimologia del nome è discussa (lucus a non lucendo), ed è discussa anche l'attinenza con Santa Lucia. Giunone Lucina potrebbe essere stata una “antenata” pagana di Santa Lucia, e veniva a sua volta onorata attorno al 13 dicembre: sta di fatto che è verosimile che Lucina fosse una divinità con attributi solstiziali come lo erano numerose altre Dee. LA LUCE DEL NORD Come per molte altre tradizioni natalizie, il nord Europa, più lontano dagli influssi (ancora attivi) della Chiesa e rimasto pagano più a lungo rispetto alle regioni dell’Europa meridionale, conserva numerose usanze pagane dalle antiche origini facilmente riscontrabili poiché si sono mantenute pressochè inalterate nei secoli fino a memoria d’uomo: ovvero, per esempio, molte usanze rurali fino al secolo scorso venivano raccontate dagli anziani o, ancora fino all’Ottocento, venivano menzionate sui libri di racconti folcloristici e di viaggio. Il culto di Santa Lucia in Svezia è relativamente recente: ma sarebbe meglio dire il culto per un’entità che annuncia il ritorno del Sole, poichè in Scandinavia Santa Lucia non è onorata “alla cattolica”, anzi, dato che i protestanti non hanno il culto dei santi, è significativo che questa sia una delle rarissime feste che prendono il nome da un santo: ciò che si festeggia infatti non è la santa ma la data. Il giorno con le minori ore di luce è al solstizio, il 21 dicembre, che prima delle modifiche introdotte con il calendario gregoriano cadeva una decina di giorni prima. Ma astronomicamente ora il 13 dicembre è, di fatto, il giorno in cui il sole tramonta più presto in assoluto. Nelle regioni scandinave, fredde e buie, è ovvio che si dia una grande importanza al ritorno della luminosità diurna. Anche nel nordest italiano Santa Lucia è una festa molto sentita: più del Natale, perlomeno prima che le festività natalizie diventassero le ferie invernali per antonomasia. Santa Lucia, a cominciare da Verona per proseguire nel resto del Veneto, fino in Trentino, in Lombardia e in altre zone del nord Italia, è la data in cui si facevano i regali ai bambini, si festeggiava in famiglia, si partecipava alle fiere paesane dove in molte zone era immancabile il falò solstiziale. Qui come nel nord Europa, la festa cristiana ha sostituito le celebrazioni pagane senza però riuscire a estirpare le antiche usanze legate ai festeggiamenti per il Sole nascente. SANTA LUCIA O SACRA LUCE? Il Paese che onora di più la figura di Santa Lucia è la Svezia: il motivo, come scritto sopra, è il forte sentimento con cui i popoli nordici accolgono il ritorno alla Luce. In Italia questa festività ha perso i suoi suggestivi contorni spirituali poiché ci stiamo allontanando dal cattolicesimo anche nella consapevolezza di come i significati originari delle feste siano stati distorti, mentre invece in Svezia, e in generale nei Paesi scandinavi, questa ricorrenza ha assunto proporzioni che coinvolgono molti aspetti della vita quotidiana: Lucia Dag, come viene chiamata questa solennità in Svezia, raccoglie attorno al 13 dicembre una serie di eventi sia celebrativi che semplicemente conviviali di grande impatto sociale. Questa tradizione si è consolidata in tre tempi e segue lo stesso iter di molte tradizioni natalizie di origine pagana:
- primo periodo: il più lungo, millenario: il terrore che il Buio fosse interminabile, contrapposto alla felicità per il ritorno della Luce hanno reso questa notte solstiziale tanto paurosa quanto di sollievo; dall’uso di trascorrere la nottata svegli e in ansia (lussevaka in Svezia), all’uso di festeggiare gioiosamente l’alba. Queste sono tradizioni che hanno attraversato molti secoli e molte culture. Sono usi e riti agresti nati in periodi in cui le coltivazioni erano vitali per il sostentamento umano. - secondo periodo: medioevo e post-Riforma: si sono consolidate alcune tradizioni pervenute sino a noi e tuttora in uso: l’albero di Natale per come lo conosciamo ha avuto i suoi primi abbozzi attorno al XVI secolo in Germania. Il rituale di vestire una giovinetta in guisa di Santa Lucia e con candele tra i capelli fu una commistione tra un uso svedese settecentesco e la cerimonia tedesca di Christkindel dove in modo singolare a impersonare Gesù Bambino è una ragazza di bianco vestita a rappresentare la luce. Dal Seicento all’Ottocento molte usanze europee dai tratti ancora molto pagani sono state sincretizzare e definitivamente congelate come credenze cristiane sino a coprire tutto il periodo solstiziale dai primi di dicembre a metà gennaio. Le date celebrate attorno ai mutamenti stagionali sono state riattribuite a nome di santi, di madonne e di eventi miracolosi a seconda delle aeree cattoliche o protestanti. Tuttavia molte cerimonie conservavano corposi tratti pagani, specie nelle comunità contadine. - terzo periodo: Ottocento e Novecento: la Chiesa ha definitivamente ibernato e imposto le proprie credenze in un periodo in cui la gente non aveva armi culturali per confutarle: l’antropologia era irrisa come se fosse stata una dilettevole ricerca folcloristica, l’archeologia similmente era considerata una disciplina effimera e superflua, e la psicanalisi era ritenuta una materia marginale e senza costrutto. Gli studi che comparavano le numerose forme religiose confutando verità e menzogne storiche non erano ritenuti importanti dalla comunità accademica, figuriamoci per il popolino. Ecco dunque come il Natale è diventato DAVVERO l’improbabile nascita virginale di un bimbo prodigioso, come il Capodanno è diventato la festa di quella improbabile maternità, nonché festa… per la circoncisione di Gesù (nel rito Ambrosiano), e come la ricorrenza di Santa Lucia è stata legata, incatenata indissolubilmente al lontano personaggio della santa siciliana e irreparabilmente svincolata dal suo primevo significato solare. Ma le celebrazioni scandinave interpretano questa ricorrenza ancora oggi come festeggiamento della luminosità solare che ritorna, malgrado la Chiesa continui a calcare la sua elefantiaca zampa sopra ogni evento, su ogni ritrovo, su ogni luogo e su ogni concetto. I simboli solstiziali ricorrono nei gesti, nelle cerimonie e in tutti gli allestimenti per il Lucia Dag (il giorno di Lucia): la “processione solare”, la corona di luci sul capo delle fanciulle nella Luciafirande (la celebrazione), le candele tra le mani di bimbi vestiti da folletti, i capelli biondi come simbolo non etnico ma puramente solare, luminoso. Come pure gli abiti bianchi: l’algido colore della Luce. Il fatto che in Scandinavia questa ricorrenza mantenga quell’aura pagana che la contraddistingue da secoli, e soprattutto che sia slegata da pesanti cerimonie cristiane, consente che sia molto condivisa, molto festeggiata e molto sentita dalla popolazione. In questo giorno gli eventi mondani si intersecano armoniosamente con la sacralità della celebrazione, e questo armonioso connubio tra sacro e mondano noi italiani lo abbiamo perso e dobbiamo recuperarlo. Dovremmo prendere spunto dalle tradizioni scandinave e, in generale, nordeuropee: naturalmente non per motivi etnici, ma semplicemente perché in area nordeuropea l’evangelizzazione è stata tardiva, ciò che ha consentito che molti usi celebrativi, con i loro simbolismi primevi e genuini, siano giunti pressoché invariati sino alle porte della modernità. Viceversa in Italia la Chiesa ha sempre mantenuto il dominio culturale e spirituale, permettendole di occultare ogni forma di religiosità che avesse radici pagane. Dimenticare i significati primordiali e originari dei miti è deleterio perché vuol dire perdere un pezzo di quella Verità che ha plasmato l’Uomo dai primordi fino a oggi. La Verità che il Divino non può e non deve essere schematizzato in un’ottica parziale e unilaterale.
PER I BAMBINI RESTA COMUNQUE UNA FESTA OVE LA NOTTE LA SANTA PORTA I DONI AI BIMBI BUONI, COME BABBO NATALE E LA BEFANA
La vita è un eterno Restare in bilico sul tetto del mondo. Ci sarà sempre chi cercherà di farti cadere... Non importa, nonostante le ferite Rialzati sempre e mantieni il tuo equilibrio! Carla
Buona Santa Lucia a tutti Sperando che tantissimi bambini abbiano ricevuto un dono che gli illumini il volto E che un giorno tutti i bambini del mondo possano avere un sorriso ogni giorno!
La vita è un eterno Restare in bilico sul tetto del mondo. Ci sarà sempre chi cercherà di farti cadere... Non importa, nonostante le ferite Rialzati sempre e mantieni il tuo equilibrio! Carla
Da noi Santa Lucia non si festeggia è una Santa come tante altre.
I regali i bimbi li trovano sotto l'albero alla mattina di Natale. Oppure li porta il BABBO NATALE con i suoi Elfi la sera della vigilia e poi la BEFANA. Quest'anno abbiamo detto ai nipotini che Babbo Natale citofona ma non puo' salire in casa, cosi il Papà scende a prendere i regali. Il mio piccolino era preoccupato che non poteva dare le carote alle renne.
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.
Da noi Santa Lucia non si festeggia è una Santa come tante altre.
I regali i bimbi li trovano sotto l'albero alla mattina di Natale. Oppure li porta il BABBO NATALE con i suoi Elfi la sera della vigilia e poi la BEFANA. Quest'anno abbiamo detto ai nipotini che Babbo Natale citofona ma non puo' salire in casa, cosi il Papà scende a prendere i regali. Il mio piccolino era preoccupato che non poteva dare le carote alle renne.
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.
Lo so Nanà, nelle vostre zone si festeggia Babbo Natale o anche Sant'Ambrogio, certo che povero Babbo Natale messo in coprifuoco pure lui
Hanno tolto pure questa magia ai bimbi Buona serata Nanà
La vita è un eterno Restare in bilico sul tetto del mondo. Ci sarà sempre chi cercherà di farti cadere... Non importa, nonostante le ferite Rialzati sempre e mantieni il tuo equilibrio! Carla