Author |
Topic |
nanà
Moderatore
11172 Posts
Status: offline |
Posted - 17 September 2015 : 22:55:40
|
Quarzo varietà Ossidiana
L'ossidiana è un vetro vulcanico la cui formazione è dovuta al rapido raffreddamento della lava. All'interno dei vulcani le temperature e le pressioni sono così elevate da fondere i silicati dando origine al magma. La lava a contatto dell'aria, si raffredda molto rapidamente dando origine all'ossidiana. Il veloce raffreddamento non consente agli atomi di ordinarsi per formare un cristallo. L'ossidiana è un vetro naturale, del tutto simile a quello di produzione umana. Molto ricercata nell'antichità per la fabbricazione di strumenti taglienti (prevalentemente coltelli) è stata una delle merci che ha animato il commercio del Mediterraneo e sostenuto la vita economica dei luoghi di estrazione, come la Sardegna nel periodo preistorico, l'Lipari o Pantelleria. Oggi viene ancora lavorata in piccoli oggetti decorativi, monili, lame per bisturi.
Storia
Plinio la chiamò lapis obsianus o obsidianus in onore di un certo Obsius o Obsidius, che citò la pietra per primo in alcune zone dell'Etiopia. Alcuni ritrovamenti fanno ipotizzare la conoscenza della pietra in epoca antica: la civiltà nuragica la utilizzò prevalentemente per costruire lance e frecce ed utensili di vario tipo, gli antichi Egizi usavano l'ossidiana per fabbricare scarabei e sigilli mentre in America centrale veniva utilizzata dalle civiltà precolombiane.
L'ossidiana in Italia
I principali centri di estrazione dell'ossidiana in Italia sono: Lipari(Sicilia), Pantelleria e il Massiccio del Monte Arci (Sardegna).
Utilizzi
Attualmente l'ossidiana viene utilizzata per fabbricare la lana di roccia; una sorta di vetro in fibre sottilissime ottenuto fondendo l'ossidiana a 1300 °C e poi per creare collane molto preziose. In passato gli Aztechi usavano l'ossidiana per ottenere le punte delle frecce, coltelli e rasoi.
Punta di ossidiana La tecnica per realizzare oggetti appuntiti dai ciottoli di ossidiana è detta scheggiatura e consiste nell'asportazione di schegge tramite la percussione. Appassionati riscopritori della tecnica producono oggi esemplari destinati al mercato turistico. Ancora oggi vengono prodotte lame per bisturi in ossidiana, che alcuni chirurghi preferiscono rispetto all'acciaio per il taglio più netto e l'assenza di particolato metallico, possibile causa di allergia.
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.
|
|
|
Fein
Moderatore
14529 Posts
Status: offline |
Posted - 19 September 2015 : 19:19:57
|
qualche foto di Valle della Luna Aggius (OT)
|
|
|
nanà
Moderatore
11172 Posts
Status: offline |
Posted - 09 May 2016 : 18:59:27
|
Pietre mobili
Una pietra mobile nella Racetrack Playa. Le pietre mobili (in inglese sailing stones, sliding rocks o moving rocks) sono un particolare fenomeno geologico che consiste nel movimento di pietre per lunghi percorsi, senza l'intervento di uomini o animali, che ha luogo nella Racetrack Playa, un lago asciutto che si estende nella Valle della Morte, in California. Il meccanismo attraverso il quale ha luogo lo spostamento di tali pietre non è stato compreso appieno per alcuni decenni fino a quando è stato dimostrato che le pietre scivolano sul ghiaccio grazie all'azione del vento. Lo studio è stato pubblicato ad agosto 2014.
Descrizione del fenomeno
Percorso non rettilineo di una pietra mobile. Lo spostamento delle pietre ha inizio in genere ogni 2-3 anni e può proseguire anche per 3-4 anni. Le pietre che presentano la parte inferiore ruvida compiono percorsi rettilinei, mentre le pietre che presentano la parte inferiore liscia tendono a deviare la loro traiettoria. Talvolta, durante il loro movimento, le pietre possono girarsi, offrendo al contatto con il suolo una faccia differente. La lunghezza e la direzione dei percorsi sono abbastanza variabili: pietre che hanno iniziato il loro movimento contemporaneamente possono seguire percorsi differenti e pietre della stessa forma e dimensione possono percorrere distanze differenti.
Molte pietre mobili della Racetrack Playa iniziano il loro percorso da un alto pendio di dolomite scura a sud della valle, mentre altre pietre mobili sono costituite da rocce ignee provenienti da pendii vicini (molte delle quali sono formate da sienite rossiccia ricca di feldspati). I solchi scavati dal movimento delle pietre hanno in genere una lunghezza che può variare da pochi metri fino a qualche decina, una larghezza variabile tra 8–30 cm e una profondità inferiore a 2,5 cm.
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.
|
|
|
nanà
Moderatore
11172 Posts
Status: offline |
Posted - 09 May 2016 : 19:15:26
|
Ricerche
Il Racetrack Playa, dove ha luogo il fenomeno delle pietre mobili.
I geologi Jim McAllister e Allen Agnew registrarono il fenomeno delle pietre mobili nella Racetrack Playa nel 1948. Una descrizione più dettagliata del fenomeno fu fornita successivamente dai naturalisti del National Park Service e la rivista Life dedicò un servizio fotografico al fenomeno. Secondo il geologo George M. Stanley, che nel 1955 pubblicò uno studio in proposito, l'azione del vento non sarebbe da sola in grado di muovere le pietre (alcune pesano infatti più di un uomo), per cui ha ipotizzato che lo spostamento sia agevolato dalla formazione di un sottile strato di ghiaccio.
Nel maggio del 1968, Bob Sharp e Dwight Carey iniziarono un programma di monitoraggio dei movimenti di 30 pietre mobili della Racetrack Playa, durato sette anni, nel quale ogni pietra monitorata fu identificata da un nome. La più piccola ("Nancy" o "pietra H") aveva un diametro di 6,35 cm,[6] mentre la più grande pesava 36 kg. Fu monitorata anche una pietra di 320 kg ("Karen" o "pietra J"), che però non subì movimenti durante tutto il periodo di monitoraggio.
Alla fine del programma fu osservato che 28 delle 30 pietre monitorate avevano continuato il percorso già iniziato prima del monitoraggio: la distanza cumulativa più lunga, pari a 262 m, era stata percorsa da "Nancy" (o "pietra H"), la più piccola del gruppo.[6] Dalle ricerche svolte nel 1995 da alcuni fisici è stato evidenziato che, nelle zone in cui avviene il fenomeno, il vento può raggiungere i 145 km/h durante le tempeste invernali e ciò sarebbe la causa dell'inizio del moto delle pietre, che sarebbe successivamente sostenuto da venti di velocità più moderata infatti, la forza necessaria per mantenere il moto delle pietre equivale a metà di quella necessaria per dare avvio al loro movimento.
In uno studio pubblicato nell'agosto 2014 alcuni ricercatori hanno documentato, tramite GPS e fotografie a passo uno, un movimento di oltre 60 rocce avvenuto il 10 dicembre 2013, alcune delle quali hanno percorso 224 metri in successivi movimenti fino al gennaio 2014. Secondo lo studio non sono i venti più forti a spostare le pietre, ma venti deboli che spostano sottili lastre di ghiaccio in fusione fluttuanti sul fango insieme alla pietra.
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.
|
|
|
Fein
Moderatore
14529 Posts
Status: offline |
Posted - 09 May 2016 : 22:09:18
|
|
|
|
nanà
Moderatore
11172 Posts
Status: offline |
Posted - 10 May 2016 : 15:52:28
|
Racetrack Playa,
Risolto il mistero delle pietre che camminano
Svelata dopo decenni l'origine delle misteriose scie lasciate dai ciottoli nella Racetrack Playa, in California. Il movimento dei massi è stato filmato per la prima volta: a causarlo sarebbero il vento e sottili strati di ghiaccio.
Le loro scie interrogano i geologi da decenni: le pietre mobili (sailing stones) disegnano sulla superficie della Racetrack Playa, un lago asciutto della Valle della Morte, in California, lunghi rettilinei: i graffi impressi nel suolo sono le tracce del loro passaggio, il cui motore, però, rimaneva fino ad oggi sconosciuto (leggi delle precedenti ricerche).
Un gruppo di scienziati è finalmente riuscito a filmare la corsa di alcuni di questi massi: a spingerli sulla superficie piatta della Playa sarebbero i sottili strati di ghiaccio che si formano in questo luogo, quando il letto del lago si riempie di acqua piovana. I risultati dello studio sono stati pubblicati questa settimana su PLOS ONE una rivista scientifica americana.
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.
|
|
|
nanà
Moderatore
11172 Posts
Status: offline |
Posted - 10 May 2016 : 16:12:38
|
UNO STRANO LUOGO.
La Racetrack Playa, piatta come un tavolo da biliardo e lunga 4,5 chilometri, è occupata da qualche centinaio di rocce.
Alcune sono piccole come palle da baseball, altre arrivano a pesare più di 300 chili.
Anche le scie lasciate dai massi sono molto diverse: alcune molto corte, altre lunghe il doppio di un campo da calcio; altre ancora a zig zag.
La Playa si trova nel cuore della Death Valley a 1100 metri sopra il livello del mare: non è raro, quindi, che le temperature notturne precipitino sotto lo zero, e che l'acqua piovana che si raccoglie nel lago ghiacci.
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.
|
|
|
Topic |
|
|
|