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nanà
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Posted - 12 February 2014 : 21:49:52
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Grazie sei stata gentile a riaprire il post
quote: Originalmente inviata da senzanik
ok
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Carla
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Posted - 12 February 2014 : 22:15:40
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QUANDO PENSERAI CHE L'OSCURITA' ABBIA PRESO IL SOPRAVVENTO.. T'ACCORGERAI CHE SONO LI AD ILLUMINARE LE TUE NOTTI! LUNA 31 |
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nanà
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Posted - 13 February 2014 : 00:44:45
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CARLO MAGNO
Carlo, detto Magno, o Carlomagno, in tedesco Karl der Große, in francese Charlemagne, in latino Carolus Magnus (2 aprile 742 – Aquisgrana, 28 gennaio 814), fu re dei Franchi e dei Longobardi e imperatore del Sacro Romano Impero. L'appellativo Magno (in latino Magnus, "grande") gli fu dato dal suo biografo Eginardo, che intitolò la sua opera Vita et gestae Caroli Magni.
Talismano di Carlo Magno
Considerato uno dei gioielli antichi, nonché reliquia, più importante d’Europa, Il Talismano di Carlo Magno appartenne all’imperatore che lo indossava sempre come protezione e per il suo forte significato religioso. In oro con al centro due zaffiri chiari tagliati a cabochon, circondato da smeraldi, perle e granati, secondo la leggenda contiene pezzi della vera croce di Cristo. Il sovrano ne era così affezionato da farsi seppellire con esso, fino al 1166 quando fu rinvenuto all’apertura della sua tomba. Sempre secondo la leggenda il prezioso talismano, che oggi fa parte dei tesori della Cattedrale di Reims, in Francia, dopo essere rimasto in possesso della famiglia Bonaparte fino al 1920, fu donato a Carlo Magno dal sultano Harun Al-Rashid. Diamante blu Hope hope diamond Dalla fortuna alla sorte più nera. È il destino del diamante blu Hope che, a dispetto del nome, è circondato da un alone di mistero, morte e omicidi. Di un insolito e profondo colore blu, il diamante da 112 carati proviene dall’India e fu acquistato nel 1688 da un mercante francese, Jean-Baptiste Tavernier, anche se leggenda vuole che fu lui stesso a toglierlo dalla statua del dio indiano Rama-Sitra. Per la sua bellezza e rarità passò nelle mani di re e regine, ma tutti i suoi proprietari subirono sorti tremende. In tempi più recenti Cartier lo acquistò e lo donò all’allora proprietario del Washington Post Edward Beale. Dopo l’ennesima tragedia, il diamante venne acquistato dal gioielliere Henry Winston che lo donò allo Smithsonian Institute di Washington dove è custodito oggi.
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nanà
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Posted - 13 February 2014 : 01:01:56
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REGINA TEODOLINDA
La croce di Teodolinda
La croce di Teodolinda è una croce pettorale, in cristallo di rocca appartenuto alla regina longobarda Teodolinda. Reca incisa a niello una minuscola Crocefissione di stile bizantino. È anche detta Croce di Adaloaldo o di San Gregorio Magno: sembra infatti corrispondere alla croce (stauroteca) che fu donata dal Papa Gregorio Magno alla regina nel 603 in occasione del battesimo del figlio Adaloaldo. La croce è stata indossata dal Papa Paolo VI durante il suo viaggio in Terrasanta nel gennaio 1963, durante il primo anno del suo pontificato. L'oggetto è esposto nel Museo del Tesoro del Duomo di Monza.
Corona Ferrea
La Corona Ferrea o Corona del Ferro è un'antica e preziosa corona che venne usata dall'Alto Medioevo fino al XIX secolo per l'incoronazione dei Re d'Italia. Per lungo tempo, gli imperatori del Sacro Romano Impero ricevettero questa incoronazione All'interno della corona vi è una lamina circolare di metallo: la tradizione vuole che essa sia stata forgiata con il ferro di uno dei chiodi che servirono alla crocifissione di Gesù. Per questo motivo la corona è venerata anche come reliquia, ed è custodita nel duomo di Monza nella Cappella di Teodolinda.
La leggenda di Costantino Verso l'anno 324, su incarico del figlio Elena, madre dell'imperatore Costantino I, fece dissotterare tutta l'area del Golgota, area che era stata interrata dall' imperatore Adriano per creare un grande terrapieno all'interno della nuova città Aelia Capitolina fatta sorgere sulle rovine di Gerusalemme dopo le rivolte Giudaiche del II secolo. Durante questi lavori, che portarono all'edificazione della Basilica costantiniana e dell' Anàstasis, secondo la tradizione cristiana furono trovati gli strumenti della Passione di Gesù, tra cui quella che venne identificata come la "vera Croce", con i chiodi ancora conficcati.
Elena lasciò la croce a Gerusalemme, portando invece con sé i chiodi: tornata a Roma, con uno di essi creò un morso di cavallo, e ne fece montare un altro sull'elmo di Costantino, affinché l'imperatore ed il suo cavallo fossero protetti in battaglia. La storica Valeriana Maspero ritiene invece che la corona fosse il diadema montato sull'elmo di Costantino, dove il sacro chiodo era già presente. L'elmo e il morso, insieme alle altre insegne imperiali, furono portati a Milano da Teodosio I, che vi risiedeva: Ambrogio li descrive nella sua orazione funebre de obitu Teodosii.
Dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente, l'elmo fu portato a Costantinopoli, ma in seguito fu reclamato dal goto Teodorico il Grande, re d'Italia, il quale aveva a Monza la sua residenza estiva. I bizantini gli inviarono il diadema trattenendo la calotta dell'elmo. Il "Sacro Morso" rimase a Milano: oggi è conservato nel duomo della città.
La Croce di Agilulfo, Monza, Museo del Duomo
Con Agilulfo e Teodolinda vi furono interessanti produzioni artistiche, sia coeve sia successive e legate ai loro personaggi. Il nome di Agilulfo è legato ad un gioiello detto Croce di Agilulfo. La croce votiva era probabilmente appesa al centro della sua corona regale. È a forma di croce latina, con i bracci che si intersecano nelle reciproche metà. I bracci sono svasati verso le estremità, è in oro tempestato di pietre preziose. Incerta la funzione originaria del manufatto, realizzato comunque con certezza durante i primi anni del VII secolo, comunque prima della morte di Agilulfo, avvenuta nel 616. Mentre lo stile complessivo è tipicamente bizantino per la forma e la disposizione dei sei pendagli, la decorazione risente di influenze barbariche: questo rende più probabile una realizzazione eseguita nell'ambito del regno longobardo. È possibile allora che si trattasse di un pendente appeso alla corona regale, appartenuto ad Agilulfo. Alta 22,5 cm e larga 15 cm, ha la forma di croce latina, con i bracci leggermente svasati alle estremità.
È decorata da pietre preziose e raffigurazioni del Cristo, di arcangeli e di apostoli. Sei pendenti a goccia, realizzati con altrettante perle, sono appesi a catenelle, sempre in oro: quattro appese ai bracci laterali e due all'estremità del braccio inferiore. L'incastonatura delle pietre, eseguita a freddo, segue uno schema rigidamente simmetrico ed alterna pietre bianche e verdi, rotonde e rettangolari, secondo uno schema ordinato che ricorda la distribuzione spaziale di gusto tardo-antico. I bordi della croce e dei castoni presentano motivi a rilievo (piccole sfere o altro), che danno nell'insieme un aspetto splendido.
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nanà
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Posted - 13 February 2014 : 01:07:25
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Croce di Gisulfo, VII Secolo, 11 cm, Cividale, Museo Archeologico
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nanà
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Posted - 13 February 2014 : 01:20:20
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GIOIELLI VARI DEL MEDIOEVO E DEL RINASCIMENTO
VELLO D'ORO
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nanà
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Posted - 13 February 2014 : 01:23:21
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