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 Mistero e leggende
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Carla
Utente Master

35017 Posts
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Posted - 20 January 2014 :  07:30:49  Vedi Profilo Send Carla a Private Message  Rispondi quotando
Bello
e bella la piccola principessa, che continui a sognare finchè può



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Carla
Utente Master

35017 Posts
Status: offline

Posted - 20 January 2014 :  10:42:28  Vedi Profilo Send Carla a Private Message  Rispondi quotando


Neuschwanstein: Il “Castello Delle Favole” vicino Monaco


Il castello di Neuschwanstein è uno dei simboli della Baviera e della Germania nel mondo. E’ il “castello delle favole” per eccellenza, fatto costruire dal “re delle favole” Ludwig II (1845-1886) a partire dal 1869 su progetto dello scenografo Christian Jank.




L'idea di edificarlo sullo stile delle antiche residenze feudali tedesche venne al monarca bavarese dopo essere rimasto quasi “folgorato” da una visita nel 1867 alla fortezza medievale di Wartburg in Turingia.

Neuschwanstein, situato nella sud della Baviera quasi al confine con l’Austria, domina dall’alto dei suoi 965 metri i paesi di Füssen e Schwangau e il magnifico paesaggio circostante.


Walt Disney, rimastone affascinato, prese Neuschwanstein come modello per il castello del suo celebre film d’animazione “La bella addormentata nel bosco” (1959), dimora che è anche presente in tutti i parchi Disney del mondo.

Le sale interne, riccamente arredate, sono un omaggio al genio musicale di Richard Wagner: “Tannhäuser”, “Lohengrin”, “Tristano e Isotta”, “I maestri cantori di Norimberga” e il “Parsifal”, un inno al romanticismo e alle antiche leggende germaniche.

Nel corso della visita al castello alcuni ambienti vi colpiranno in modo speciale: prima di tutto la sala del trono in stile bizantino, progettata da E. Ille e J. Hofmann. I gradini di marmo di Carrara portano all’abside che doveva sovrastare un trono d’oro e d’avorio, mai realizzato perchè dopo la morte del re tutti i lavori previsti e non ancora iniziati non vennero portati a termine. I dipinti, opera di W. Hauschild, raffigurano fra l’altro i dodici apostoli, sei re canonizzati ed episodi della loro vita. Al centro dell’abside si vede Cristo con Maria e con l’apostolo prediletto Giovanni mentre all’estremità della sala si può ammirare il dipinto rappresentante “La lotta di San Giorgio con il drago”. In questo quadro, a sinistra sopra la roccia, si può vedere il quarto castello progettato dal re, la rocca di Falkenstein, la cui edificazione doveva iniziare nel 1886 ma nello stesso anno Ludwig morì e non se ne fece più nulla. Nel grande candelabro a forma di corona bizantina ed eseguito in ottone dorato sono inserite 96 candele. Per sostituirle e per pulire il candelabro – che tra l’altro pesa parecchi quintali – è stato creato un apposito argano. Il pavimento in mosaico è stato realizzato utilizzando oltre due milioni di tessere.


Nella sala da pranzo troviamo una serie di dipinti raffiguranti scene della leggendaria gara poetica dei cantori svoltasi a Wartburg nel 1207. Richard Wagner si è ispirato a questo tema ed alla leggenda del Tannhäuser per creare una delle sue più belle opere. I quadri sono opera del monacense Ferdinand Piloty, il più famoso dei pittori che ha lavorato nel castello. Sopra la porta, ricoperta da tende in seta color rosso vino, è rappresentato metaforicamente Wolfram von Eschenbach, il poeta del “Parsifal” e del “Lohengrin”. Sopra un’altra porta, attraverso la quale si entra nella camera dei servitori, è raffigurato Gottfried von Strassburg, l’autore di “Tristano e Isotta”. Il tavolo della sala da pranzo è “normale”, non come quelli dei castelli di Herrenchiemsee e Linderhof dove uno speciale marchingegno li fa scorrere dalla sala da pranzo direttamente nelle sottostanti cucine e viceversa in modo tale che nessun servitore potesse disturbare il re mentre mangiava.



Ludwig aveva una predilezione per le camere da letto sfarzose e per questo quella realizzata a Neuschwanstein in stile tardo gotico è ornata da meravigliosi intagli in legno di quercia che si possono ammirare principalmente sul baldacchino del letto, sul lavabo, sulla colonna centrale e sulla sedia di lettura. In questa sola stanza hanno lavorato 14 intagliatori per ben quattro anni. Gli intagli ai piedi del letto rappresentano la risurrezione di Cristo ed alludono alla relazione simbolica fra il sonno e la morte. Le tende, le tappezzerie e le coperte in blu bavarese (il colore preferito del re) sono ornate da ricami rappresentanti lo stemma della Baviera, il cigno ed il leone dei Wittelsbach. Il lavabo era provvisto di acqua corrente; l’acquedotto era alimentato da una sorgente situata a circa 200 metri sopra il castello. La finestra del balcone della camera da letto offre una magnifica vista sulla gola di Pöllath con la sua cascata di 45 m; dietro la gola si può vedere il massiccio del Säuling (2045 metri).


Attraverso una finta grotta di stalattiti e stalagmiti e passando davanti al piccolo giardino d’inverno, si accede al soggiorno reale, costituito da un ampio salone principale e da una saletta, separata da colonne, soprannominata “angolo dei cigni”. Il tema delle pareti murali è tratto dalla leggenda del Lohengrin: sopra la stufa è ritratto l’arrivo di Lohengrin ad Anversa, di fronte il miracolo del Graal. Le porte della grande libreria, realizzate in stile romantico, sono ornate da dipinti relativi alle leggende di Tristano e Isotta e di Sigfrido. Per la costruzione della sala dei cantori fu preso a modello il castello di Wartburg. I dipinti della sala e del corridoio del palco si ispirano alla leggenda di Parsifal. La scena “Il giardino incantato di Klingsor” è opera di Christian Jank. Sopra le due porte presso il palco si trova lo stemma della famiglia reale con l’iscrizione “Ludwig II, re di Baviera, conte Palatino”. Questa iscrizione è l’unica nel suo genere in tutto il castello.



Quando Ludwig era in vita questa sala – illuminata da più di 600 candele – non venne mai utilizzata; soltanto nel 1933, in occasione del 50° anniversario della morte di Wagner, si tenne un primo grande concerto, al quale ne seguirono altri fino allo scoppio della seconda guerra mondiale.


















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senzanik
Utente Master

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Posted - 20 January 2014 :  16:46:06  Vedi Profilo Send senzanik a Private Message  Rispondi quotando




Come in ogni epoca, la donna può ovviamente appartenere a classi differenti e questo comporta inevitabili differenziazioni. Nel complesso, in età medievale, la condizione della donna era però assai diversa da quello che i pregiudizi spesso ci portano a ritenere: molto diffusa è infatti la diceria secondo la quale la donna nel Medioevo fosse addirittura considerata priva di anima. Anche in questo caso vale la pena di riferirsi ai dati e non alle opinioni. Vale come risposta sottolineare l'importanza della figura della Madonna o di donne divenute poi sante e seguite ed amate dal popolo, come S. Agata, S. Rosa o l'eroina Giovanna d'Arco.


La donna nelle classi elevate

Ai tempi del feudalesimo la regina era incoronata, se necessario, come se si trattasse di un re: l'uomo e la donna erano, in questo caso, su un piano di parità (inutile dire che questa situazione si modifica già a partire dalla guerra dei Cent'anni per mutare radicalmente dal XVII secolo). Vediamo infatti che nel Medioevo donne come Eleonora d'Aquitania e Bianca di Castiglia dominarono realmente il loro secolo ed esercitarono un potere incontestato nel loro territorio. Questo poteva dunque verificarsi nel caso in cui il re fosse assente, ammalato o morto.
L'influenza delle figura femminile diminuisce parallelamente alla ascesa, a partire dal Rinascimento, del diritto romano: infatti la prima disposizione che eliminò la donna dalla successione al trono fu presa da Filippo il Bello. Ma già in età classica, quella alla quale si ispira l'età definita rinascimentale, il diritto romano non è favorevole alla donna: è il diritto del "pater familias", del padre proprietario e, a casa sua, gran sacerdote, copo famiglia il cui potere è sacro e illimitato. Nel Medioevo il padre possedeva un'autorità di gerente, non di proprietario: era tradizione nelle famiglie, nobili o plebee che fossero, che nel caso di unione conclusa senza un'erede diretto, i beni provenienti dal padre andassero alla famiglia paterna, ma anche che quelli della madre tornassero alla famiglia materna. Inoltre è soltanto a partire dal XVII secolo che la donna comincia a dover prendere il nome del marito.


Le donne in convento

Nel XIII secolo i conventi femminili erano sempre stati centri di preghiera, ma al tempo stesso di dottrina religiosa, di cultura; vi si studiava la sacra scrittura, considerata come base di ogni conoscenza, e poi di tutti gli altri elementi del sapere. Le religiose erano ragazze colte: d'altronde l'entrare in convento era la via normale per le donne che volevano approfondire le proprie conoscenze al di là del livello corrente. Per questo in età medievale abbiamo i primi esempi di letterate famose e importanti, come Rosvita, la grande autrice di testi teatrali del X secolo, o come Herrada di Landsberg, autrice della più nota enciclopedia del XII secolo.
Inoltre le badesse poste a capo delo monastero erano autentici signori feudali e amministravano, anche da un punto di vista economico, vasti territori che includevano anche villaggi o parrocchie, come vere e proprie 'manager'. Nessuno si scandalizzava se anche il vicino convento maschile era sottoposto ad una badessa (come accadde a Fontenvrault nel XII secolo), dimostrando che le parole di S. Paolo ("non c'è più né uomo né donna") erano veramente vissute.


La donna nella società civile

Ma le contadine, le cittadine, le madri di famiglia, erano così valutate come le nobili o le monache? Non c'erano poeti che dedicassero loro poesie d'amore né venivano valorizzate da particolari carriere come nella vita monastica. Tuttavia da documenti del tempo è sorprendente notare che è proprio nel Medioevo che per la prima volta le donne possono votare (nelle assemblee cittadine o in quelle dei comuni rurali). Questo diritto è stato faticosamente riconquistato solo intorno alla metà del secolo scorso!
Da atti notarili veniamo a sapere che le donne agiscono per conto proprio, acquistano e gestiscono negozi, pagano le imposte, svolgono mestieri che solo oggi riteniamo adeguati anche ad una donna: nel Medioevo troviamo maestre, farmaciste, donne medico, miniaturiste, rilegatrici di codici, tingitrici, gessaiole, ecc.
(Web)


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nanà
Moderatore

11172 Posts
Status: offline

Posted - 20 January 2014 :  23:56:49  Vedi Profilo Send nanà a Private Message  Rispondi quotando

Stupendo è proprio il castello delle fiabe
Ecco cosa dovrebbero far visitare ai ragazzi nelle gite scolastiche...
far vedere come vivevano i nobili in certi periodi storici...
e vedere anche la plebe come viveva in povertà...
invece pensano solo di fare gite di divertimento.



quote:
Originalmente inviata da LUNA31



Neuschwanstein: Il “Castello Delle Favole” vicino Monaco


Il castello di Neuschwanstein è uno dei simboli della Baviera e della Germania nel mondo. E’ il “castello delle favole” per eccellenza, fatto costruire dal “re delle favole” Ludwig II (1845-1886) a partire dal 1869 su progetto dello scenografo Christian Jank.




L'idea di edificarlo sullo stile delle antiche residenze feudali tedesche venne al monarca bavarese dopo essere rimasto quasi “folgorato” da una visita nel 1867 alla fortezza medievale di Wartburg in Turingia.

Neuschwanstein, situato nella sud della Baviera quasi al confine con l’Austria, domina dall’alto dei suoi 965 metri i paesi di Füssen e Schwangau e il magnifico paesaggio circostante.


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Le sale interne, riccamente arredate, sono un omaggio al genio musicale di Richard Wagner: “Tannhäuser”, “Lohengrin”, “Tristano e Isotta”, “I maestri cantori di Norimberga” e il “Parsifal”, un inno al romanticismo e alle antiche leggende germaniche.

Nel corso della visita al castello alcuni ambienti vi colpiranno in modo speciale: prima di tutto la sala del trono in stile bizantino, progettata da E. Ille e J. Hofmann. I gradini di marmo di Carrara portano all’abside che doveva sovrastare un trono d’oro e d’avorio, mai realizzato perchè dopo la morte del re tutti i lavori previsti e non ancora iniziati non vennero portati a termine. I dipinti, opera di W. Hauschild, raffigurano fra l’altro i dodici apostoli, sei re canonizzati ed episodi della loro vita. Al centro dell’abside si vede Cristo con Maria e con l’apostolo prediletto Giovanni mentre all’estremità della sala si può ammirare il dipinto rappresentante “La lotta di San Giorgio con il drago”. In questo quadro, a sinistra sopra la roccia, si può vedere il quarto castello progettato dal re, la rocca di Falkenstein, la cui edificazione doveva iniziare nel 1886 ma nello stesso anno Ludwig morì e non se ne fece più nulla. Nel grande candelabro a forma di corona bizantina ed eseguito in ottone dorato sono inserite 96 candele. Per sostituirle e per pulire il candelabro – che tra l’altro pesa parecchi quintali – è stato creato un apposito argano. Il pavimento in mosaico è stato realizzato utilizzando oltre due milioni di tessere.


Nella sala da pranzo troviamo una serie di dipinti raffiguranti scene della leggendaria gara poetica dei cantori svoltasi a Wartburg nel 1207. Richard Wagner si è ispirato a questo tema ed alla leggenda del Tannhäuser per creare una delle sue più belle opere. I quadri sono opera del monacense Ferdinand Piloty, il più famoso dei pittori che ha lavorato nel castello. Sopra la porta, ricoperta da tende in seta color rosso vino, è rappresentato metaforicamente Wolfram von Eschenbach, il poeta del “Parsifal” e del “Lohengrin”. Sopra un’altra porta, attraverso la quale si entra nella camera dei servitori, è raffigurato Gottfried von Strassburg, l’autore di “Tristano e Isotta”. Il tavolo della sala da pranzo è “normale”, non come quelli dei castelli di Herrenchiemsee e Linderhof dove uno speciale marchingegno li fa scorrere dalla sala da pranzo direttamente nelle sottostanti cucine e viceversa in modo tale che nessun servitore potesse disturbare il re mentre mangiava.



Ludwig aveva una predilezione per le camere da letto sfarzose e per questo quella realizzata a Neuschwanstein in stile tardo gotico è ornata da meravigliosi intagli in legno di quercia che si possono ammirare principalmente sul baldacchino del letto, sul lavabo, sulla colonna centrale e sulla sedia di lettura. In questa sola stanza hanno lavorato 14 intagliatori per ben quattro anni. Gli intagli ai piedi del letto rappresentano la risurrezione di Cristo ed alludono alla relazione simbolica fra il sonno e la morte. Le tende, le tappezzerie e le coperte in blu bavarese (il colore preferito del re) sono ornate da ricami rappresentanti lo stemma della Baviera, il cigno ed il leone dei Wittelsbach. Il lavabo era provvisto di acqua corrente; l’acquedotto era alimentato da una sorgente situata a circa 200 metri sopra il castello. La finestra del balcone della camera da letto offre una magnifica vista sulla gola di Pöllath con la sua cascata di 45 m; dietro la gola si può vedere il massiccio del Säuling (2045 metri).


Attraverso una finta grotta di stalattiti e stalagmiti e passando davanti al piccolo giardino d’inverno, si accede al soggiorno reale, costituito da un ampio salone principale e da una saletta, separata da colonne, soprannominata “angolo dei cigni”. Il tema delle pareti murali è tratto dalla leggenda del Lohengrin: sopra la stufa è ritratto l’arrivo di Lohengrin ad Anversa, di fronte il miracolo del Graal. Le porte della grande libreria, realizzate in stile romantico, sono ornate da dipinti relativi alle leggende di Tristano e Isotta e di Sigfrido. Per la costruzione della sala dei cantori fu preso a modello il castello di Wartburg. I dipinti della sala e del corridoio del palco si ispirano alla leggenda di Parsifal. La scena “Il giardino incantato di Klingsor” è opera di Christian Jank. Sopra le due porte presso il palco si trova lo stemma della famiglia reale con l’iscrizione “Ludwig II, re di Baviera, conte Palatino”. Questa iscrizione è l’unica nel suo genere in tutto il castello.



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Carla
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Posted - 21 January 2014 :  07:36:18  Vedi Profilo Send Carla a Private Message  Rispondi quotando
Concordo con te nanà, fanno gite di divertimento o di noia assoluta, in cui i ragazzi, vanno solo per evadere da un giorno di scuola ed alla fine non gli resta nulla, se non una giornata di rotture
Questo invece come tanti altri è un castello stupendo, con tanta storia e bellezza, ove possono trarre spunti, per studio in modo piacevole



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nanà
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Posted - 23 January 2014 :  22:35:39  Vedi Profilo Send nanà a Private Message  Rispondi quotando


















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nanà
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Posted - 23 January 2014 :  22:41:04  Vedi Profilo Send nanà a Private Message  Rispondi quotando



















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