In quale stanza poter dialogare sull'affascinante mondo medievale e tutto ciņ che lo circonda? Dame e cavalieri , antiche magie e profezie...misteriosi castelli . Di tutto e di pił su quest'affascinante epoca storica.
Ero solito governare il mondo i mari si alzavano quando io davo l'ordine ora al mattino io spazzo da solo spazzo le strade che ero solito possedere
ero solito tirare i dadi sentire la paura negli occhi dei miei nemici ascoltare come la folla cantava: "ora il vecchio re č morto, lunga vita al re!"
un minuto ho stretto forte la chiave e quello seguente ero intrappolato dai muri e ho scoperto che i miei castelli stavano sopra cumuli di sabbia e pilastri
ho sentito le campane di Gerusalemme risuonare i cori della cavalleria romana stanno cantando che tu sia il mio specchio, la mia spada,il mio scudo i miei missionari in un campo straniero per qualche ragione che non riesco a spiegare da quando tu sei andata via non c'č stato pił un mondo onesto era cosģ quando io governavo il mondo
era il vento forte e selvaggio soffiava gił le porte per lasciarmi entrare finestre frantumate e suoni di tamburi la gente non riuscirebbe a credere quello che sono diventato
i rivoluzionari aspettano la mia testa su un piatto d argento solamente un burattino su un solo filo chi vorrebbe mai diventare un re?
ho sentito le campane di Gerusalemme risuonare i cori della cavalleria romana stanno cantando che tu sia il mio specchio, la mia spada,il mio scudo i miei missionari in un campo straniero per qualche ragione che non riesco a spiegare da quando tu sei andata via non c'č stato pił un mondo onesto era cosģ quando io governavo il mondo
ho sentito le campane di Gerusalemme risuonare i cori della cavalleria romana stanno cantando che tu sia il mio specchio, la mia spada,il mio scudo i miei missionari in un campo straniero per qualche ragione che non riesco a spiegare da quando tu sei andata via non c'č stato pił un mondo onesto era cosģ quando io governavo il mondo
Ecco alcuni dei simboli pił autenticamente celtici, che racchiudono in se il pensiero, la mitologia, la religione e i princģpi guida di questo popolo.
Croce celtica. Anche se il cristianesimo irlandese si č appropriato di questo simbolo, chiamato anche Ruota del Sole o Sigillo dei Druidi, č importante precisare che la sua pił antica rappresentazione risale all'VIII secolo a.C. e che il suo significato originario č legato ai quattro elementi, acqua, aria, terra e fuoco, uniti dal quinto, lo Spirito.
Triskele. E' cosģ chiamato uno dei simboli celtici pił conosciuti e di maggior significato, composto da tre spirali che partono da uno stesso centro e si avvolgono su loro stesse. Se la direzione delle spirali procede da destra verso sinistra questo simbolo assume significati di esternazione delle energie, se invece le spirali hanno direzione opposta questo simbolo porta con se significati introspettivi e di discesa negli inferi .
L'albero della Vita era per i Celti il simbolo della Vita e il collegamento del mondo materiale (radici) e il mondo spirituale (fronde).
Il nodo di Tyrone Questo disegno č un trifoglio formato da due linee parallele intrecciate. Le due linee parallele sono utilizzate per rappresentare la vita di un individuo ed il suo rapporto con il suo amato: intrecciati e contemporaneamente separati. Ciascun trifoglio rappresenta anche le forze della natura: la terra, l'aria e l'acqua. Le linee intrecciate promuovono la forza dell'amicizia e l'amore.
La Croce Celtica č uno dei talismani pił antichi e, soprattutto, il pił ricco di significati simbolici. E' originaria della tradizione magico-religiosa dei Celti, un popolo pre-cristiano, proveniente dall' Irlanda, che migrņ anche in altre zone dell'Europa creando piccole "culle etniche" sparse un po' ovunque. Dai Celti, appunto, il simbolo prese il nome di Croce Celtica. Essa č formata da un cerchio ed una croce. Anche se il cristianesimo in Irlanda fece suo questo simbolo, in realtą la pił antica rappresentazione della croce celtica risale, in Europa, al 8-10.000 a.C. ed č stata trovata in una grotta dei Pirenei Francesi. Presso queste genti essa rappresentava il legame tra la vita e la morte (la croce), laddove la morte era intesa come metamorfosi e origine di nuova vita, e la mente dell'uomo, la ragione cosciente (il cerchio). I Celti come tutti i popoli antichi assegnavano ai propri simboli altissimi significati mistici magico-rituali legati al mondo della natura e al sacro.
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.
Castel Thun č un monumentale fabbricato di origine medievale, fra i meglio conservati del Trentino e da sempre destinato a sede principale della potente famiglia dei conti Thun. Sorge nel territorio comunale di Ton, in val di Non.Il castello si chiamava in origine Castel Belvesino, dal nome del dosso su cui era stato eretto. Prese poi il nome della famiglia titolare, i Tono. Questi tedeschizzarono il cognome in Thun. Fu pił volte danneggiato da incendi - durante uno dei quali, nel 1569, perse la vita Sigismondo Thun, oratore imperiale al Concilio di Trento. Imponente e austero, ma dotato al tempo stesso di una speciale eleganza, il castello rispecchia il carattere dell'omonima stirpe trentina che vi stabilģ la propria sede intorno alla metą del XIII secolo. Gią al tramonto del Medioevo i Thun estesero i loro domini su gran parte delle valli del Noce, incorporando castelli e giurisdizioni. Da allora rimasero una delle pił potenti famiglie feudali della regione, dividendosi in numerosi rami, uno dei quali si radicņ in Boemia, dove nel 1629 acquisģ, per tutto il casato, il predicato di Thun-Hohenstein e il titolo di conti dell'impero. Il maniero sorge in cima al colle sopra il paese di Vigo di Ton, in posizione panoramica rispetto all'intera val di Non. Il castello, costituito da torri, mura, bastioni e fossato, deve l'attuale aspetto alle modifiche intraprese nel Cinquecento e nel Seicento. Al 1566 risale la Porta Spagnola attraverso la quale si accede al ponte levatoio e al primo cortile, costruita in stile moresco, si racconta, dopo un viaggio in Spagna di Giorgio Thun. L'ambiente pił famoso č la secentesca Stanza del Vescovo, interamente rivestita di legno di cirmolo, con soffitto a cassettoni e stufa in maiolica.
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.