Ghiandaia
Utente Master
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Posted - 16 October 2012 : 15:40:40
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quote: originariamente inviato da Fein
però nessuno aveva pensato al peggio...mentre si tornava all'accampamento indiano, incontriamo il proff Zero dicendo di stare attente...in giro c'era un cattivo vampirello di nome Jo, mandato dalla strega Straluna che voleva rimandarla nel pianeta delle grandi zucche,perchè aveva bisogno di persone che coltivassero delle zucche enormi per la prossima festa...aiutatemi.... voglio stare in questo posto bellissimo anche se è un po pericoloso,se potesse sentirmi orso Ghiandaia oppure la dolce 14 forse potrebbero aiutarmi, voglio andare anchio alla grande festa!!!....
Planando pigramente senza una meta, l'aquila Ghiandaia aspettava senza far nulla il momento in cui sarebbe tornato orso. Intanto gettava pigramente lunghe occhiate sul paesaggio che sembrava stendersi immobile sotto di lui, e chi ti rivede?!? La maga in rosso. Una vista che non meritava un secondo sguardo; tuttavia anche di sfuggita pareva che in lei brillasse qualcosa d'indefinibile, che la rendeva gradevole all'aspetto e allo stesso tempo ispirava fiducia. Convinto d'aver visto male l'aquila Ghiandaia scese rapidamente di quota volteggiando per vedere meglio: ed effettivamente, non solo si trattava di Fein, ma il suo aspetto era molto giovanile e accattivante. Solo i suoi occhi erano tristi. "Maga Fein, non puoi negare che qualcosa ti turbi!" "Ma sei davvero tu, aquila Ghiandaia e allo stesso tempo orsetto bonaccione? O dovrei cercare un bastone per tenerti lontana come tutti i rapaci?" Disse, facendo intendere d'averlo riconosciuto. "Sì, sono io, e questa volta voglio che sia tu a chiedermi consiglio, in modo da poterti rendere il favore, che , sono certo. mi hai fatto col cuore." Si sforzò d'essere gentile. "Beh , vedi Ghiandaia, il fatto è che tutte le perline hanno le loro qualità, e ciascuna eccelle in qualcosa, mentre io sono solo la brutta copia di Oriana! Devo dunque rassegnarmi a non avere qualità oltre ad essere bonacciona e pasticciona? Si confidò. "Ti dico questo, con molta riluttanza, ora che puoi volare e hai una splendida vista, perché temo che non ci troverai nulla di buono in me." E aggiunse: "Però spero che come orso un po' goffo tu mi possa capire." Si sfogò, lasciando il peso maggiore per ultimo. "Non sono certo sceso fin qui per farti una lezione barbosa, lasciamole al Dottor Zero, se mai ne avesse voglia. Ma sono contento di dirti che ieri notte ho fatto un sogno: tu sei la Dama del Lago incaricata proprio di organizzare la grande festa di fine mese! E tu sai bene che per l'incantesimo che mi pervade io non posso sognare che cose vere, che poi si realizzano". La tranquillizzò Ghiandaia. "E' come quando ho sognato di volare e son volato davvero sulla cima del più grande olmo del bosco". Aggiunse. "Io la Dama del Lago??!? Si stupì Fein, e subito s'inquietò. "Ma io non ho mai organizzato feste e non so da che parte incominciare! Non credo proprio di essere capace; mi dispiace Ghiandaia, ma il tuo era solo un sogno, per quanto bello e lusinghiero per me". si schermì Fein "Con gli incantesimi non si scherza." Le rispose Ghiandaia: "Così come a me è stata data la possibilità d''essere aquila e, nello stesso tempo, il dono del volo e della vista acuta, lo stesso vale per te!" Le spiegò. "In che senso, non capisco!" continuava a ritrarsi Fein. "E' semplice, se per un sogno non sogniato, ma reale come la vita dei sonnambuli ti è stato assegnato il compito d'organizzare la festa, insieme ti sono state date tutte le doti affinché tu possa organizzarla davvero." Sentenziò Ghiandaia. "E come io temevo di volare ma mi è venuto poi naturale, così sono certo che anche tu, sebbene adesso sia in ansia, assolverai con estrema spontaneità il tuo compito" Aggiunse, "E tra l'altro mi sembra una faccenda importante! Sei stata fortunata." "Davvero, Ghiandaia! Mi stai dando un ottima notizia, grazie." Disse Fein, mentre le si scaldava il cuore. "Però ho un grosso problema, Straluna e il vampirello jo vogliono farmi prigioniera e mettermi a coltivare delle zucche." Ed ecco che anche la preoccupazione più grossa, Fein alla fine l'aveva espressa. "Di questo non ti devi allarmare" le assicurò l'aquila: "jo ha preso un colpo di sole e per ora non riesce a volare; ma anche fosse, ha l''abitudine di volare cantando. Tutte le volte che sentirai canzoni goliardiche nell'aria, che sembrino provenire dal nulla, immergiti subito nelle acque del lago, tu sei la sua Signora e di certo non affogherai, son sicuro che tu possa respirare anche l'acqua." E con questo l''aquila Ghiandaia si levò in volo: "Ah, ancora una cosa Fein, buona fortuna!" disse d'impeto. "Grazie di tutto Ghiandaia, tenterò, questa volta mi impegnerò sul serio, te lo prometto, grazie ancora."Giurò Fein. "Speriamo bene," Pensò Ghiandaia: "L'umore di Fein è ancora un po' scostante, perché ancora non si rende conto del tutto di quanto importante sia il suo compito". Poi Ghiandaia ebbe un dubbio e si posò repentinamente sul ramo più vicino, in modo da farsi ancora sentire: "Fein," chiamò. "Nulla potrà rovinare la tua festa dal momento che era nei miei sogni, ma certo sarebbe meglio se, invece di paragonarti sempre alle altre perline, ti facessi aiutare un pochetto anche da loro" Disse Ghiandaia senza aspettarsi una risposta. Invece la risposta arrivò: "Sta tranquillo, sarò così impegnata e felice di esserlo che cercherò tutto l''aiuto possibile." Disse Fein, e sembrava proprio sincera, finalmente.
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