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Posted - 26 October 2011 : 20:01:58
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ROMA - E' di 217 morti, 1.090 feriti e centinaia di dispersi il bilancio provvisorio, diffuso nella notte dal ministero dell'Interno turco, del devastante terremoto di magnitudo 7.2 che ha colpito ieri l'est della Turchia, nella zona del lago di Van. Il bilancio finale, però, sembra destinato a rivelarsi molto più drammatico: si temono oltre mille vittime, e alcuni esperti citano cifre ancora più devastanti. Nella provincia montagnosa al confine con l'Iran, una zona sismica come tutta la Turchia già devastata in passato da disastrosi terremoti, sono crollati decine di edifici e si continua a scavare senza sosta nel tentativo di salvare gente intrappolata sotto le macerie. Si tende ad escludere che possano esserci italiani fra le vittime. Colonne di decine di camion dell'esercito turco sono state inviate a Ercis, uno dei due centri più colpiti dal terremoto.
La scossa principale è avvenuta poco dopo le 13.30 locali di ieri con un epicentro localizzato a 17 chilometri di Van, città di quasi 380 mila abitanti. Il panico della gente è stato accresciuto da oltre 70 scosse di assestamento, di cui due di magnitudo 5.6 nell'arco di un'ora e una da 5,1 ancora in serata, seguita da una da 6,1 nella notte; poi altre tre da 4.8, 4.3 e 4.2. Il vicepremier turco Besir Atalay ha riferito che il sisma ha abbattuto circa dieci edifici a Van e tra i 25 e i 30 nella vicina di Ercis, dove però giornalisti hanno contato un'ottantina di palazzi e case distrutte. Da Istanbul, l'Istituto sismologico "Kandilli" ha stimato in mille gli edifici danneggiati. Il bilancio delle vittime, almeno secondo calcoli teorici dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia italiano (Ingv), potrebbe però arrivare addirittura anche a diecimila morti.
Offerte di aiuto sono subito giunte, fra l'altro da Nato, Cina, Giappone, Usa (il presidente Obama ha detto di seguire l'evento «con grande preoccupazione») e anche da Israele, nonostante la crisi diplomatico-militare che la contrappone ad Ankara. Il presidente turco Abdullah Gul ha però declinato l'offerta del collega israeliano Shimon Peres (e si dice anche tutte le altre), mentre il ministero degli Esteri ha precisato di non aver avanzato ancora nessuna richiesta di assistenza internazionale. La Turchia, attraversata da pericolosissime faglie, era già stata colpita nel 1999 da due terremoti che uccisero più di 20 mila persone nel nord-ovest e la provincia di Van aveva patito per un terremoto che nel novembre 1976 causò più di 5.000 vittime.
L'unica famiglia italiana segnalata come residente a Van ha l'appartamento inagibile e ha trovato alloggio in un albergo della zona: i tre (padre, madre e figlia di origine toscane, ma non si conosce l'identità esatta) fuggendo in auto hanno visto palazzi crollare e hanno potuto dire che «siamo stati miracolati». Si esclude che possano essere coinvolti altri italiani dato che il lago di Van, noto per i suoi unici gatti nuotatori, è meta di un turismo solo di nicchia. Nella confinante provincia di Hakkari, poco più a sud, è poi in corso da quattro giorni l'operazione di terra delle Forze armate turche contro i terroristi curdi del Pkk.
Lunedì 24 Ottobre 2011 - 11:00 Ultimo aggiornamento: Martedì 25 Ottobre - 10:56
Ma oggi:
MILANO- Mentre si lotta contro il tempo per salvare le persone dalle macerie, si aggrava il bilancio delle vittime per il terremoto che ha colpito la parte orientale della Turchia. E in particolare la provincia di Van. Secondo gli ultimi dati, diffusi dalle autorità, sarebbero morte almeno 461 persone. I feriti sono oltre 1.350.
I SOCCORSI- Intanto si continua a scavare. È una lotta contro il tempo. E mercoledì mattina un'insegnante di 27 anni è stata estratta dalle macerie di un edificio a Ercis. La donna, professoressa di inglese, si chiama Gozde Bahar e ha riportato numerose ferite. Ricoverata in un ospedale da campo, ha subito un arresto cardiaco ma i medici sono riusciti a rianimarla. Poche ore prima, a 61 ore dal terremoto, uno studente universitario di 18 anni è stato trovato vivo nella stessa città.
GLI AIUTI- Intanto il governo turco ha cambiato idea e ha deciso di accettare le offerte di aiuto giunte da vari Paesi, tra cui Israele, per far fronte all'emergenza. In un comunicato, il ministero degli Esteri ha riferito che le necessità sono limitate a tende e case prefabbricate, perchè centinaia di persone hanno perso la casa. Gli edifici distrutti sono 2.256 e si tratta in maggioranza di appartamenti privati. Ankara ha invece respinto le offerte per soccorritori stranieri e ha accettato solo le squadre inviate dall'Azerbaigian e Iran, che stanno già lavorando nelle zone disastrate della provincia di Van.
Redazione Online 26 ottobre 2011 11:11
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