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Posted - 04 March 2011 : 19:03:30
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Per il Bunga bunga ci deridono le donne dal Manzanarre al Reno
4 marzo 2011
Si sa, ormai tutto il mondo ci sbeffeggia. Pure i paesi del Mediterraneo.
Dal Marocco alla Palestina, dall’Algeria alla Repubblica Ceca e Polonia, dal’Alpi alle Piramidi: anche le deputate dell’Unione del Mediterraneo, a Roma per un summit internazionale a Montecitorio, non si esimono dal dileggio. Cosa sia esattamente non lo sanno, però hanno capito benissimo che “Berlusconi ha leso il prestigio dell’Italia” e per questo dovrebbe dimettersi. Il giudizio delle deputate europee, africane e mediorientali è unanime: lo stile di vita di Silvio Berlusconi è inaccettabile per un capo di governo. Svuotata dai deputati, a casa da giorni dopo l’approvazione del federalismo (a Carnevale il Parlamento non vale), la Camera ospita l’assemblea parlamentare dell’Unione del Mediterraneo (Pa-Ufm). In Aula e in giro per il Transatlantico abbellito con le bandiere dei Paesi partecipanti, ci sono decine di parlamentari europei, maghrebini e mediorientali, uomini e donne. Interpellate, accettano volentieri di parlare per qualche minuto. Come vedono il nostro Paese da lontano? Cosa pensano di Silvio Berlusconi e dei suoi guai giudiziari, delle sue donne? Conoscono il bunga bunga? Nessuna si tira indietro, in tante sorridono e qualcuna s’imbarazza pure un poco a parlare delle feste che la notte animano Arcore. Sahar Alqawasmi, palestinese parla di “corruzione”, di “problemi etici”, di “abuso di potere. In Palestina sarebbe immaginabile una situazione del genere? “No, assolutamente. Da noi un politico sarebbe già finito”. E il bunga bunga, lo conosce? “Mai sentito”.
PATRIARCALE E MACHISTA – Il dubbio allora resta. Si tratterà di una serata conviviale (le famose cene eleganti con ragazze austere), come giura il Cavaliere, o di una mezza orgia? “Ho sentito qualcosa, ma non so cosa sia…So che c’entra Gheddafi, ma non ho abbastanza elementi…”. Sorride Mbarka Bouaida. “Da marocchina sapevo che venendo in Italia la vicenda di Berlusconi sarebbe saltata fuori, ne avevamo parlato anche tra noi della delegazione”. In Marocco lo “scandalo” di Ruby e’ “arrivato, certamente. Però non ha avuto grande eco il fatto che la ragazza fosse marocchina.” Accanto a lei c’e’ Malika Benarab-Attou, deputata francese al Parlamento Ue e di origine algerina. “Per me Ruby è una vittima sociale della povertà. Il comportamento di Berlusconi è terribile. Uno pensa alla grande cultura dell’Italia, al cinema, alla letteratura, alla musica, e poi con il Cavaliere ha una immagine patriarcale e machista della società italiana. Di solito si pensa questo del Nord Africa e invece…” La deputata francese parla della “travagliata democrazia italiana: Berlusconi ha e mantiene il potere grazie alla manipolazione e al controllo dei media”. Con Sonia Alfano (parlamentare europea dell’Idv) “parliamo di questa situazione e stiamo pensando di scrivere una lettera su questa storia”. Malika ora si aspetta “una condanna” della magistratura italiana nei confronti di Berlusconi, perché sulla “condanna morale siamo già tutti d’accordo”.
BOCCIATO – E le donne dell’Est, cosa dicono? Quando sentono Silvio Berlusconi, innanzitutto, ridono. “Certo che abbiamo sentito del bunga bunga- ammette la polacca Barbara Borys Damiecka- tutto il Paese l’ha sentito. Ma noi abbiamo problemi più seri a cui pensare…”. Fatta la premessa, il giudizio non differisce da quello delle colleghe: “Ci sarebbe da ridere di questa storia. Ma è una cosa pazzesca, una vergogna. Abbiamo visto le donne protestare in tutta Italia. Berlusconi non è una persona seria, dovrebbe avere più rispetto per le persone e per il suo Paese. Un politico così dovrebbe abbandonare la politica.” Olga Semenova, che viene dalla Repubblica Ceca, non fa sconti: “Il suo comportamento è inaccettabile, dovrebbe dare l’esempio agli altri”. Anche in privato? “Un politico non è un personaggio pubblico 8 ore al giorno, ma 24. Da noi le sue abitudini sarebbero inaccettabili e soprattutto da noi un politico tiene conto dell’opininione pubblica”. E il bunga bunga, lo conoscete a Praga? Sorride, fa un pausa, sorride ancora e risponde: “Il bunga bunga? Da noi lo chiamiamo in un altro modo…”. Bocciato politicamente, Berlusconi non incassa neanche la solidarietà maschile. “Da noi un comportamento così non sarebbe ammissibile, nessun politico penserebbe di accompagnarsi a una ragazza così giovane. Lei lo farebbe?”, chiede Tayseer Quba’a, vicepresidente del consiglio dell’Autorità palestinese. “Le dimissioni sarebbero la conseguenza minore – aggiunge – del resto sappiamo che c’è un processo e in quella sede vedremo come vanno avanti le cose. In ogni caso in Palestina, e anche nella cultura araba, il prestigio dell’Italia dopo questo fatto è caduto”.
(web)
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