è sempre una bella emozione tornare quì è rileggere i tuoi post stupendi
ciao graffioooooo
Tieni stretto ciò che è buono, anche se è un pugno di terra. Tieni stretto ciò in cui credi, anche se è un albero solitario. Tieni stretto ciò che devi fare, anche se è molto lontano da quì. Tieni stretta la vita, anche se è più facile lasciarsi andare. Tieni stretta la mia mano, anche quando mi sono allontanato da te.
Poi,iscritta indelebilmente nel nostro futuro,incontriamo la morte. Uno dei problemi che le persone anziane spesso presentano è l’ansia della morte,un vero killer,una profezia che si autoavvera.Paradossalmente chi vuole vivere pienamente deve imparare a morire bene,accettare che quando suona la campana,può suonare per te e quando isanti si avvicinano a passo di marcia ci stanno chiamando alla morte,oltre che offrirci una vita più ricca. Una delle persone più gioviali,divertenti,estroverse e spumeggianti che io abbia mai incontrato è Joe Weelwright,un analista junghiano di San Francisco che aveva studiato con Jung.Mi raccontava che da quando aveva 35 anni non passava giorno che non pensasse alla propria morte. Qualche tempo fa sognai che mi veniva chiesto di scavare la mia fossa,ma per qualche motivo io continuavo a rimandare. Ovviamente era importante per me dare più spazio alla riflessione sulla mia morte e prepararmi agli ultimi giorni. Avendo una mentalità pratica mi sono messo in contatto con un notaio e ho sottoscritto una assicurazione sulla vita,ma ho cercato soprattutto di mettere ordine nella mia anima. Quando raggiungiamo i 65 o 70 anni,o anche prima,si manifesta un notevole interesse per la longevità,perché ci sembra di non essere mai pronti a morire:forse più tardi,per favore,ma non ora.E’ difficile immaginare di non essere più qui presenti.Come può essere il mondo se io non sono più qui a vederlo?Non esistevo prima di nascere,è vero,ma ora che ci sono,come è possib ile che non ci sia più?Il problema dell’esistenza,del significato della corporeità e della vita dell’anima,è un mistero tremendo e insolubile,eppure il pensiero della morte e della preparazione a questo momento sono molto importanti,
perché collocano le nostre vite nella prospettiva più autentica.
Il breve tempo che trascorriamo nel nostro corpo è presto finito,ma la vita nel suo senso più ampio continua.La consapevolezza della morte che si avvicina rapidamente ci rende più coscienti dell’altra realtà dove vivono i santi e gli archetipi.Se siamo meno impauriti dalla morte, lo siamo anche dagli archetipi e il loro potere si mette in marcia nella nostra vita. A questo punto può sorgere un interrogativo:se il miracolo della guarigione,di cui ho a lungo parlato,funziona veramente,non dovremmo essere in grado di guarirci ogni volta e pertanto vivere eternamente?Le cose non stanno così.Chi resiste alla morte quando è giunto il suo momento,non stà guardando se stesso,anzi stà diventando più nevrotico e si prepara una agonia molto dolorosa.Non importa quando si muore e per quale motivo,ma come,
cioè l’integrità psichica raggiunta.
Ricordo spesso le parole di Kieffer: “L’oggettto della guarigione non è rimanere in vita,ma raggiungere una maggiore integrità e la morte è la guarigione definitiva”. Ora che sono diventato un fautore della guarigione,mi sento fraudolento mano a mano che il mio corpo invecchia. Penso che mi guardino e mi dicano “Guarisci te stesso,Vecchio.Se i tuoi insegnamenti sono così utili ed efficaci,perché non sei più capace di arrampicarti sugli alberi?”. Nei momenti di maggiore debolezza me ne preoccupo,ma sono consapevole che è un problema dell’Io,con la sua attenzione alla forma e alla reputazione,con la sua ambizione e avidità per le cose del mondo.Non è la salute che declina motivo di vergogna,ma la perdita di contatto con la propria anima e il proprio Sé. Dobbiamo accettare l’evidenza che il corpo invecchia e il sistema immunitario non è più quello di una volta,ma al tempo stesso è necessario essere molto attenti ai movimenti dell’anima,
stare nella nostra storia,
cosicché anche nell’infermità ci sentiamo in accordo con il nostro destino.Solo così potremmo essere benedetti e felici perché nella nostra anima siamo guariti. Joseph Campbell ci consiglia di cercare la nostra beatitudine. Vivere il nostro destino è fonte di una assoluta felicità e, benché sia difficile per molti immaginarlo,quando abbiamo raggiunto questo amor fati e sappiamo che il potere divino è con noi,morire non è il peggiore dei mali. Arriva il tempo in cui Dio ci inghiotte:cediamo l’ultima goccia di potere personale e accettiamo l’abbraccio della Signora del Lago. Il sogno mi avvertì che,come quasi tutti,stavo rimandando il momento di pensare alla morte,non mi preparavo a quell’evento irreversibile,anzi,preso dal mio zelo per la salute e la guarigione,lo trascuravo.Sto invecchiando.Non possiamo continuare a vivere solo le parti della nostra storia che ci piacciono.D’altra parte solo perché avvertiamo un lieve tocco della morte,non ha senso cominciare ad affannarci:”Ecco che arriva,è tutto finito adesso”. Una parte di noi vuole rinunciare e lasciarsi andare.Ma se c’è ancora energia vitale,forse la vicinanza della morte può conferirle una qualità molto speciale.Ad ognmi modo io personalmente mi sono ripromesso di non morire prima del tempo:resterò legato alla vita che mi rimane e la vivrò fino alla fine,ma quando sarà tempo di morire,allora morirò volontariamente. Ho visto in un film una tigre tendere un agguato ad una mandria di cervi,individuarne uno e poi slanciarsi verso di lui per ucciderlo. Il cervo tenta con tutta la sua forza di rimanere in vita,fuggendo più velocemente che può.Ma quando infine è sopraffatto e i denti della tigre affondano nella sua gola,il cervo si abbandona,sembra quasi con beatitudine,come se abbracciasse la morte. Se noi siamo vicini all’anima e pertanto meno identificati con l’Io,le vicende dell’anima diventano la nostra storia e possiamo avvertire che ai nostri livelli più profondi siamo parte di una più ampia corrente di vita,che trascende la nostra coscienza egoica e va oltre la morte,poiché l’anima è in qualche modo in unione con questo essere più ampio.Allora non piangerò troppo per l’Io:è come una candela che ha fatto il suo tempo,la luce oscilla per un po’ e poi si spegne. Dopo che con tanta convinzione ho cercato di privare la morte del suo veleno,devo ritornare di nuovo alla cruda verità.Inevitabilmente nella consapevolezza dell’avvicinarsi della morte c’è la tristezza del congedo e il rimpianto per non avere vissuto abbastanza. Se il congedo è una così dolce pena,la morte è la pena più straziante,ma forse anche la più dolce.Non è solo l’addio alla sposa,all’amante e agli amici,ma significa allontanarsi da ogni cosa,da tutto ciò che amiamo fare e non potremmo fare più,da tutte le cose che avremmo voluto realizzare e non potremo ottenere.Sarebbe un atto di presunzione negare il profondo dolore che si accompagna alla morte.Vista dalla parte dell’Io,che sta per estinguersi,la morte è triste,misteriosa e terrificante
e tuttavia è anche un avventura,
che abbiamo paura di affrontare,ma la cui contemplazione può conferire alle nostre vite un significato più profondo. Eppure anche se fossi completamente sereno e pronto per questo grande passaggio,rimarrebbe la tristezza per quelli che mi amano,e io provo pena per loro,sono profondamente addolorato per la sofferenza che proveranno allo spezzarsi dei legami.Ciò che prima esisteva non c’è più:il contatto,gli sguardi,l’andare e venire insieme,cose piene di significato,fatte abitualmente senza prestarci attenzione,scompaiono per sempre lasciando un profondo rimpianto. Mentre la morte si avvicina e l’Io si indebolisce,l’inconscio penetra in noi e in breve ci troviamo immersi nel divino.Dio ,come Meister Eckhart lo immaginava,è “un grande fiume sotterraneo” e quando veniamo gradualmente e dolcemente messi in contatto conle sue acque ci sentiamo pienamente felici e completamente guariti.
Lascio questo mondo nudo come vi entrai, protetto tuttavia da un invisibile involucro che,io spero,prenderà il posto di un altro.
Al Kreinheder, 1913-1990.
Albert Kreinheder (il Corpo e l’Anima)
[b]Depeche Mode - Enjoy The Silence
-Una Fantasticheria memorabile
Mentre camminavo fra i fuochi dell' Inferno, deliziato da quei godimenti del genio che agli Angeli appaiono come tormento e insania, raccolsi alcuni dei loro Proverbi; pensando che così come i detti che s'usano in una nazione ne designano il carattere, allo stesso modo i Proverbi dell' Inferno renderanno palese la natura della sapienza Infernale meglio di una qualsiasi descrizione di edifici o abbigliamenti.
Quando me ne tornai a casa, sull'abisso dei cinque sensi, dove uno scosceso pendio minaccia il mondo presente, vidi un Diavolo possente ravvolto in nuvole nere che si librava sui fianchi della roccia: con fuochi corrosivi scriveva la frase seguente, che ora le menti degli uomini percepiscono, e sulla terra la leggono:
Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi? - William Blake –
-Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza
-Io sono semplicemente convinto che qualche parte del Sè o dell'Anima dell'uomo non sia soggetta alle leggi dello spazio e del tempo
-La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all'esterno, sogna. Chi guarda all'interno, apre gli occhi
-Poiche' l'europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l'Oriente e vi proietta tutto cio' che teme e disprezza in se stesso (C.G.Jung )
-Ammiro chi resiste.Chi ha fatto del dolore carne,sudore,sangue.Ed ha dimostrato senza Troppe storie,che è possibile vivere,e vivere in piedi ,anche nei momenti peggiori (Luis Sepùlveda)
-"Chi ama davvero ama il mondo intero, non un solo individuo in particolare" (Erich Fromm -l'Arte d'Amare)
-"NIUNA IMPRESA, PUR MINIMA CHE SIA, PUO’ AVERE COMINCIAMENTO E FINE SENZA QUESTE TRE COSE: SENZA SAPERE, SENZA POTERE, SENZA CON AMORE VOLERE" (Anonimo Fiorentino del XII secolo)
-E Alessandro andò da Diogene. Lo trovò sdraiato al sole. Diogene, sentendo tanta gente che veniva verso di lui, si sollevò un po' e guardò Alessandro. Questi lo salutò affettuosamente e gli chiese se avesse bisogno di qualcosa che potesse fare per lui. "Scostati dal sole" rispose il filosofo. (Plutarco)
..Tutto bene,grazie.Ondate di vita in faccia in una vita per forza di cose intesa.
Stammi bene cara
Sotto il profilo esoterico,invece,bisogna tenere conto dell’enorme suggestione che hanno sempre esercitato sul libertino gli oracoli e le pratiche magiche,non esclusa la psicanalisi,in quanto ‘scienza dell’anima’.
E’ una conseguenza, evidentemente,della sua naturale fede nel Destino(o meglio,nell’immagine Femminile del destino,come lui se la raffigura,cioè la Fortuna,la buona Stella dei temerari))quale sublimazione inconsapevole del suo profondo bisogno di non doversi ritenere responsabile di quanto gli accade. Il libertino detesta e rimuove, comunque si manifesti, l’obbligo di compiere una scelta:non seduce, ma si lascia sedurre;non abbandona ma si lascia abbandonare. Il caso è la sua scelta.
Non c’è libertino che non consulti astrologhi e maghi con insolita frequenza,e che non sia egli stesso lettore di tarocchi,decifratore di segni astrali,manipolatore di pendoli e scrutatore di mani. Anche perché si tratta di pratiche estremamente utili,tra l’altro,al fine di potenziare,ogniqualvolta le circostanze lo richiedono, quel magnetico rapporto animale -quell’epidermica vibratile sintonia-che insolitamente prelude alla seduzione,inflitta o subita.
Franco Cuomo /Elogio del Libertino/
FAITH NO MORE – Stripsearch
Depeche Mode - Suffer Well
chissa che cazzo di senso abbia postare video su youtube e poi disattivare gli incorporamenti, bho
-Una Fantasticheria memorabile
Mentre camminavo fra i fuochi dell' Inferno, deliziato da quei godimenti del genio che agli Angeli appaiono come tormento e insania, raccolsi alcuni dei loro Proverbi; pensando che così come i detti che s'usano in una nazione ne designano il carattere, allo stesso modo i Proverbi dell' Inferno renderanno palese la natura della sapienza Infernale meglio di una qualsiasi descrizione di edifici o abbigliamenti.
Quando me ne tornai a casa, sull'abisso dei cinque sensi, dove uno scosceso pendio minaccia il mondo presente, vidi un Diavolo possente ravvolto in nuvole nere che si librava sui fianchi della roccia: con fuochi corrosivi scriveva la frase seguente, che ora le menti degli uomini percepiscono, e sulla terra la leggono:
Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi? - William Blake –
-Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza
-Io sono semplicemente convinto che qualche parte del Sè o dell'Anima dell'uomo non sia soggetta alle leggi dello spazio e del tempo
-La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all'esterno, sogna. Chi guarda all'interno, apre gli occhi
-Poiche' l'europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l'Oriente e vi proietta tutto cio' che teme e disprezza in se stesso (C.G.Jung )
-Ammiro chi resiste.Chi ha fatto del dolore carne,sudore,sangue.Ed ha dimostrato senza Troppe storie,che è possibile vivere,e vivere in piedi ,anche nei momenti peggiori (Luis Sepùlveda)
-"Chi ama davvero ama il mondo intero, non un solo individuo in particolare" (Erich Fromm -l'Arte d'Amare)
-"NIUNA IMPRESA, PUR MINIMA CHE SIA, PUO’ AVERE COMINCIAMENTO E FINE SENZA QUESTE TRE COSE: SENZA SAPERE, SENZA POTERE, SENZA CON AMORE VOLERE" (Anonimo Fiorentino del XII secolo)
-E Alessandro andò da Diogene. Lo trovò sdraiato al sole. Diogene, sentendo tanta gente che veniva verso di lui, si sollevò un po' e guardò Alessandro. Questi lo salutò affettuosamente e gli chiese se avesse bisogno di qualcosa che potesse fare per lui. "Scostati dal sole" rispose il filosofo. (Plutarco)
/Emozioni a Suon di Musica/
Posted - 20 June 2009 : 14:53:17
39178 Posts
Munch,La ragazza e la Morte -1893- 
12559 Posts
Ondate di vita in faccia
