La Scala prosegue nell’iniziativa di aprire il Teatro a un nuovo pubblico: l’opera che inaugura la Stagione 2008-2009 sarà offerta al pubblico cinematografico.Vertice dell’ispirazione musicale verdiana, il tenebroso Don Carlo descrive un mondo straziato di vittime del potere al tempo della Sacra Inquisizione spagnola. L’infante di Spagna è innamorato della matrigna, ma desiderato dall’amante del padre. Il trono di Filippo II succube dell’altare: il Grande Inquisitore ottiene infatti il sacrificio del figlio e dell’amico più leale, Posa. In scena la versione italiana del 1884 (la più concisa delle cinque conosciute) curata da Verdi per la Scala, in cui nel finale il fantasma di Carlo V chiama a sé il nipote nella tomba per sottrarlo ai Frati del Sant'Uffizio.
Mentre camminavo fra i fuochi dell' Inferno, deliziato da quei godimenti del genio che agli Angeli appaiono come tormento e insania, raccolsi alcuni dei loro Proverbi; pensando che così come i detti che s'usano in una nazione ne designano il carattere, allo stesso modo i Proverbi dell' Inferno renderanno palese la natura della sapienza Infernale meglio di una qualsiasi descrizione di edifici o abbigliamenti.
Quando me ne tornai a casa, sull'abisso dei cinque sensi, dove uno scosceso pendio minaccia il mondo presente, vidi un Diavolo possente ravvolto in nuvole nere che si librava sui fianchi della roccia: con fuochi corrosivi scriveva la frase seguente, che ora le menti degli uomini percepiscono, e sulla terra la leggono:
Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi? - William Blake –
-Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza
-Io sono semplicemente convinto che qualche parte del Sè o dell'Anima dell'uomo non sia soggetta alle leggi dello spazio e del tempo
-La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all'esterno, sogna. Chi guarda all'interno, apre gli occhi
-Poiche' l'europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l'Oriente e vi proietta tutto cio' che teme e disprezza in se stesso (C.G.Jung )
Ammiro chi resiste.Chi ha fatto del dolore carne,sudore,sangue.Ed ha dimostrato senza Troppe storie,che è possibile vivere,e vivere in piedi ,anche nei momenti peggiori (Luis Sepùlveda)
"Chi ama davvero ama il mondo intero, non un solo individuo in particolare" (Erich Fromm -l'Arte d'Amare)
La notte è più bello, si vive meglio, per chi fino alle 5 non conosce sbadiglio, e la città riprende fiato e sembra che dorma, e il buio la trasforma e le cambia forma e tutto è più tranquillo tutto è vicino e non esiste traffico e non c'è casino almeno quello brutto, quello che stressa, la gente della notte sempre la stessa ci si conosce tutti come in un paese, sempre le stesse facce mese dopo mese e il giorno cambia leggi e cambia governi e passano le estati e passano gli inverni, la gente della notte sopravvive sempre nascosta nei locali confusa tra le ombre. La gente della notte fa lavori strani, certi nascono oggi e finiscono domani, baristi, spacciatori, puttane e giornalai, poliziotti, travestiti gente in cerca di guai, padroni di locali, spogliarelliste, camionisti, metronotte, ladri e giornalisti, fornai e pasticceri, fotomodelle, di notte le ragazze sembrano tutte belle, e a volte becchi una, in discoteca, la rivedi la mattina e ti sembra una strega, la notte fa il suo gioco e serve anche a quello a far sembrare tutto, tutto un po' più bello.
Parlare in una macchina davanti a un portone ed alle quattro e mezzo fare colazione con i cornetti caldi e il caffelatte e quando sorge il sole dire buonanotte e leggere il giornale prima di tutti, sapere in anteprima tutti i fatti belli e brutti, di notte le parole scorrono più lente però è molto più facile parlare con la gente, conoscere le storie, ognuna originale, sapere che nel mondo nessuno è normale. Ognuno avrà qualcosa che ti potrà insegnare, gente molto diversa di ogni colore. A me piace la notte gli voglio bene che vedo tante albe e pochissime mattine, la notte mi ha adottato e mi ha dato un lavoro che mi piace un sacco anzi io l'adoro. Mi chiamo JOVANOTTI faccio il deejay, non vado mai a dormire prima delle sei.
“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo “Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili, voi gente morale! Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello; anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni tempo diffamati come pazzi e ubriachi. Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa: quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”
Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)
Quando si dice che un uomo è una tigre, non s’intende che abbia artigli e pelle di tigre.
(Shri Ramakrishna)
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Pearl Jam – Animal
“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo “Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili, voi gente morale! Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello; anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni tempo diffamati come pazzi e ubriachi. Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa: quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”
Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)
Questo libro appartiene a pochissime persone. Forse nessuna di esse esiste ancora. O forse sono i lettori che capiscono il mio Zarathustra: come potrei confondermi con loro ai quali viene oggi prestato ascolto? Solo il dopodomani mi appartiene. C’è chi nasce postumo. Le condizioni per cui mi si capisce, e mi si capisce quindi necessariamente, le conosco fin troppo bene. Bisogna essere integri fino alla durezza per sopportare nelle questioni spirituali la mia serietà e la mia passione. Si deve essere avvezzi alla vita sulle montagne, a vedere al di sotto le meschine ed effimere chiacchiere della politica e dell’egoismo dei popoli. Bisogna diventare indifferenti, senza mai chiedersi se la verità sia utile o fatale per qualcuno… Una predilezione della forza per domande che nessuno ha oggi il coraggio di porre; il coraggio del proibito; la predestinazione al labirinto. Un’esperienza fatta di sette solitudini. Nuove orecchie per una nuova musica. Nuovi occhi per ciò che è più distante. Una nuova coscienza per verità finora rimaste mute. E la volontà per l’economia in grande stile: mantenere la propria energia, il proprio entusiasmo… Il rispetto per sé stessi; l’amor proprio, la libertà illimitata in relazione a se stessi… Ebbene! Solo costoro sono i miei lettori, i miei veri lettori, i miei lettori predestinati: che importanza ha il resto? Il resto è soltanto l’umanità. Si deve essere superiori all’umanità. Si deve essere superiori all’umanità per forza, per altezza d’animo, per disprezzo…
”Ciò che ci divide non è il fatto che noi non troviamo nessun Dio, né nella storia, né nella natura, né dietro la natura, - ma che quello che è stato adorato come Dio noi non lo troviamo affatto "divino", ma al contrario pietoso, assurdo, dannoso, non solo perché è un errore, ma perché è un crimine contro la vita...
(L'Anticristo é il testo con cui Nietzsche si scaglia apertamente contro il Cristianesimo, colpevole di rendere e mantenere ignoranti le persone e di aver causato nella storia milioni di vittime. All' Anticristo spetta la funzione di chiudere i conti con il Cristianesimo, oggetto sempre più ossessivo delle analisi e degli attacchi dell'ultimo Nietzsche. Il tono é ultimativo, da manifesto, preludio a un'azione che doveva essere un attacco radicale a tutta la nostra civiltà. Ma, al tempo stesso, Nietzsche si mostra qui ancora una volta di una sottigliezza psicologica prodigiosa, come dimostrano le parole bellissime, e profondamente amiche sulla figura di Cristo. Mentre la condanna del Cristianesimo e della morale convogliano in sè quella, più generale, contro tutte le forze nemiche della vita e capaci di camuffarsi dietro le potenze della religione e della cultura. Contro di esse Nietzsche scende definitivamente in guerra, giungendo a siglare, alla fine, la sua "legge contro il Cristianesimo" col nome terribile dell'Anticristo, in quanto "trasvalutatore di tutti i valori" . E' un libro che si conviene ai pochissimi, dice Nietzsche stesso nella prefazione: forse di questi non ne vive ancora uno. Nietzsche era profondamente convinto che il cristianesimo fosse nato e fosse morto anche se la sua agonia é durata 2000 anni, quando i discepoli di Gesù non hanno perdonato i suoi nemici. L'argomentazione di questa tesi, prende le mosse dalla convinzione che per il cristianesimo: "E' in sè completamente indifferente il fatto che una cosa sia vera o no, ma é estremamente importante, invece, fino a che punto sia creduta. Così ad esempio, se é insita una felicità nei credenti redenti dal peccato, come premesse di ciò, non é necessario che l'uomo sia peccatore, ma che si senta peccatore." In questo modo il cristianesimo ha sostituito la verità con la fede che qualcosa sia vero. Anzi alla ricerca della verità ha posto un "divieto", e ha sostituito questa, che é la più autentica delle virtù, con le virtù teologali: fede, speranza e carità, che sono 3 "accorgimenti" a cui il cristianesimo é ricorso per distogliere l'uomo dalla ricerca della verità, e poterlo così "signoreggiare, addomesticare, dominare".)
A che scopo i Greci? A che scopo i Romani?
L'intero lavoro del mondo antico per nulla: non trovo parole per esprimere il mio sentimento davanti a qualcosa di così mostruoso. - E in considerazione del fatto che il suo era lavoro preparatorio, che quella gettata con granitica presunzione era appunto solo l'infrastruttura di un lavoro millenario, l'intero senso del mondo antico fu vano!... A che scopo i Greci? A che scopo i Romani? - Tutte le premesse per una civiltà colta, tutti i metodi scientifici erano già là, si era già affermata la grande, l'incomparabile arte di ben leggere - questo presupposto per la tradizione della cultura, per l'unità della scienza; la scienza della natura, unita con la matematica e la meccanica, era sulla migliore delle strade - il senso dei fatti, l'ultimo e più prezioso di tutti i sensi, aveva le sue scuole, la sua tradizione vecchia ormai di secoli! Ci rendiamo conto di ciò? Tutto l'essenziale era trovato, per potersi accingere al lavoro: i metodi, si deve dirlo dieci volte, sono l'essenziale, anche la cosa più difficile, anche quella che ha più a lungo contro di sé abitudini e pigrizie. Ciò che noi oggi, con assoluto autodominio, - poiché noi tutti abbiamo ancora in qualche modo nel nostro sangue i cattivi istinti, quelli cristiani - ci siamo riconquistati, lo sguardo aperto alla realtà, la mano prudente, la pazienza e la serietà nelle più piccole cose, l'intera rettitudine della conoscenza - esisteva già! già più di duemila anni fa! E per di più il tatto e il gusto buono e fine! Non come addestramento mentale! Non come educazione "tedesca", con maniere da villani! Ma come corpo, come gesto, come istinto - in una parola, come realtà... Tutto invano Nel giro di una notte, nulla più che un ricordo! - Greci! Romani! La nobiltà dell'istinto, il gusto, la ricerca metodica, il genio dell'organizzazione e dell'amministrazione, la fede, la volontà d'avvenire umano, il grande sì a tutte le cose visibile nella forma di imperiimi romanum, visibile a tutti i sensi, lo stile grande non più solo arte, ma diventato realtà, verità, vita...
E non seppellito nel giro di una notte per un evento naturale! Non calpestato da Germani e altri plantigradi! Devastato invece da astuti, occulti, invisibili, anemici vampiri! Non vinto - solo dissanguato!... La nascosta sete di vendetta, l'invidia piccina diventa padrona! Tutto ciò che è miserevole, che soffre di sé, che è travagliato da cattivi senti¬menti, l'intero mondo da ghetto dell'anima, d'un colpo portato in alto.
- Non v'è che da leggere un qualsiasi agitatore cristiano, sant'Agostino per esempio, per capire, per fiutare che razza di immondi compari sono in tal modo venuti a galla. C'inganneremmo in tutto e per tutto se si presumesse nei capi del movimento cristiano un qualche difetto d'intelletto: sono avveduti, oh se sono avveduti fino alla santità, i signori Padri della Chiesa! Ciò che manca loro è ben altro. La natura li ha trascurati – essa dimenticò di donar loro una dote modesta di istinti rispettabili, decenti, puliti...
Detto in confidenza, questi non sono nemmeno dei maschi... Quando l'Islam disprezza il cristianesimo, ha mille volte ragione di farlo: l'Islam ha dei maschi per presupposto...
Presento un paio di saggi di ciò che questa gentucola si è messa in testa, di quello che ha messo in bocca al proprio maestro: semplici professioni di fede di "anime belle". "E se taluni non vi vogliono ricevere ne ascoltare, allontanatevi da loro e scuotete la polvere dai vostri piedi, per fare testimonianza contro di loro. Io vi dico: in verita Sodoma e Gomorra nel giudizio finale saranno trattate meno dura-mente di una simile citta" (Marco 6, 11). - Com'e evangelico!... "E se taluno scandalizzerà uno dei piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina e fosse scagliato in mare" (Marco 9, 42). - Com'e evangelico!... "Se il tuo occhio ti dà scandalo, strappalo; e meglio per te entrare, con un occhio solo, nel regno di Dio, che avere due occhi ed essere gettato nel fuoco dell'inferno; dove il verme non muore e il fuoco non si spegne mai" (Marco 9, 47). - Non è precisamente all'occhio che si allude... "In verità vi dico, qui ci sono alcuni che non gusteranno la morte prima di vedere il regno di Dio giungere con forza" (Marco 9, 1). - Si mente bene, leone... "Chi mi vuol seguire, rinneghi se stesso e prenda la sua croce sopra di sé e mi segua. Perché..." (Nota di uno psicologo. La morale cristiana è confutata dai suoi perché: i suoi "motivi" confutano, - questo è cristiano), (Marco 8, 34). "Non giudicate, affinché non siate giudicati. Con la misura con cui voi giudicherete, si farà giudizio di voi" (Matteo 7, 1). - Che concezione della giustizia, di un giudice "giusto"!... "Se voi amate coloro che vi amano, quale ricompensa riceverete per questo! Non fanno lo stesso anche i pubblicani? E se vi comportate da amici coi vostri fratelli, che cosa fate di strano? Non fanno così anche i pubblicani?" (Matteo 5, 46). - Principio dell'"amore cristiano": in fin dei conti vuol essere pagato bene... "Ma se voi non perdonate agli uomini le loro colpe, anche vostro Padre non perdonerà a voi" (Matteo 6, 15). - Molto compromettente per il detto "padre"... "Cercate in primo luogo il regno di Dio e la sua giustizia, e tutto il resto vi sara dato" (Matteo 6, 33). - Tutto ciò: cioè cibo, vestiario, tutto quanto e più necessario nella vita. Un errore, a dir poco... Subito dopo Dio appare in qualita di sarto, perlomeno in certi casi... "Rallegratevi allora e saltate: perché ecco, il vostro premio in cielo e grande. Lo stesso fecero i vostri padri ai profeti" (Luca 6, 23). Branco di svergognati! Già si paragonano ai profeti... "Non sapete che voi siete il tempio di Dio, e che lo spirito di Dio abita in voi? Se taluno guasterà il tempio di Dio, Dio guasterà lui, poiché il tempio di Dio, che voi stessi siete, è santo" (Paolo, I Corinzi 3, 16). - Non si disprezzerà mai abbastanza roba del genere... "Non sapete voi che i santi giudicheranno il mondo? E se il mondo deve essere giudicato da voi, non siete voi idonei abbastanza a giudicare cose minori?" (Paolo, I Corinzi 6, 2). Purtroppo non è solo il discorso di uno psicopatico... Questo spaventoso impostore prosegue testualmente: "Non sapete, che noi giudicheremo gli angeli? Quanto piu dunque giudicheremo dei beni temporali!"... "Non ha Dio cambiato in follia la saggezza di questo mondo? Poiché, non avendo il mondo con la sua saggezza riconosciuto Dio nella sua saggezza, e piaciuto a Dio di rendere beati, con una folle predicazione, coloro che credono in lui... Non sono eletti molti saggi secondo la carne, né molti potenti, ne molti nobili. Ma ciò che è folle agli occhi del mondo, fu eletto da Dio, per svergognare i saggi; e chi è debole agli occhi del mondo fu eletto da Dio per svergognare chi è forte. E chi agli occhi del mondo e ignobile e disprezzato fu eletto da Dio, e chi non è niente, per rendere niente chi è qualche cosa. Affinché al suo cospetto nessuna came si vantasse" (Paolo, i Corinzi 1, 20 ss.). - Per intendere questo passo, testimonianza di primissimo ordine sulla psicologia di ogni morale da Ciandala, si legga la prima dissertazione nella mia Genealogia della Morale: in essa, per la prima volta, veniva messa in luce la contrapposizione tra una morale nobile e una morale da Ciandala nata sul risentimento e sulla sterile vendetta. Paolo fu il maggiore fra tutti gli apostoli della vendetta...
Per preti e dèi è finita quando l'uomo diventa scientifico
Abbiamo veramente capito la famosa storia che sta all'inizio della Bibbia, - a proposito della dannata paura di Dio di fronte alla scienza? Non l'abbiamo capita. Questo libro di preti par excellence ha inizio, come si conviene, con la grande difficoltà interiore del prete: per lui c'è solamente un grande pericolo, di conseguenza per "Dio" c'è solamente un grande pericolo. II vecchio Dio, tutto "spirito", tutto sommo sacerdote, tutto perfezione, va a spasso nel suo giardino: solo che si annoia. Contro la noia lottano invano perfino gli dèi. Che cosa fa lui? Inventa l'uomo, l'uomo è divertente... Ma, guarda un po', anche l'uomo s'annoia. La pietà di Dio per l'unica miseria che tutti i paradisi comportano, è sconfinata: tosto egli creò anche altri animali. Primo passo falso di Dio: l'uomo non trovò divertenti gli animali - dominava su di loro, non voleva essere neppure "animale". - Allora Dio creò la donna. E in effetti a quel punto con la noia fu finita, - ma anche con qualcos'altro! La donna fu il secondo passo falso di Dio. - "La femmina è per sua natura serpente: Eva" - ogni prete lo sa; "ogni malanno al mondo viene dalla femmina" - anche questo sa ogni prete. "Da essa viene quindi anche la scienza"... Solo attraverso la donna l'uomo apprese ad assaggiare i frutti dell'albero della conoscenza. - Che cosa era successo? Il vecchio Dio fu preso da una dannata paura. L'uomo stesso era divenuto il suo più grande passo falso, egli si era creato un rivale, la scienza rende simili a Dio, - per preti e dèi è finita quando l'uomo diventa scientifico! - Morale: la scienza è il proibito in sé, - essa sola è proibita. La scienza è il primo peccato, il seme di tutti i peccati, il peccato originale. La morale è soltanto questo. - "Tu non devi conoscere": - il resto consegue da ciò. - La dannata Paura non impedì a Dio di essere furbo. Come ci si difende dalla scienza? Per lungo tempo questo divenne il suo primo problema. Risposta: fuori l'uomo dal paradiso! La felicità, l'ozio inducono a pensare - tutti i pensieri sono cattivi pensieri... L'uomo non deve pensare. - E il "prete in sé" inventa il bisogno, la morte, il pericolo mortale della gravidanza, ogni sorta di miseria, vecchiaia, fatica, la malattia soprattutto - nient'altro che strumenti della lotta contro la scienza! Il bisogno non consente all'uomo di pensare... E a onta di ciò, che orrore! L'opera della conoscenza s'innalza torreggiante, invadendo il ciclo, oscurando gli dèi - che fare? - II vecchio Dio inventa la guerra, divide i popoli, fa sì che gli uomini si annientino a vicenda ( - i preti hanno sempre avuto bisogno della guerra...). La guerra - grande guastafeste della scienza, tra l'altro! Incredibile! La conoscenza, l'emancipazione dal prete, avanza perfino a dispetto delle guerre. - E al vecchio Dio si presenta una decisione estrema: "l'uomo è divenuto scientifico, - non c'è altro da fare, bisogna annegarlo."
La psicologia del prete: il prete domina grazie all'invenzione del peccato
Mi avete capito. L'inizio della Bibbia contiene l'intera psicologia del prete. - II prete conosce solo un grande pericolo: la scienza - la sana nozione di causa ed effetto. Ma la scienza prospera totalmente solo in condizioni fortunate - bisogna aver tempo, bisogna avere spirito in eccedenza, per "conoscere"... "Dunque bisogna rendere l'uomo infelice" - questa, in ogni tempo, fu la logica del prete. - Già si indovina che cosa, innanzitutto, coerentemente a questa logica, è venuto con ciò al mondo: il "peccato"... È l'invenzione del concetto di colpa e punizione, dell'intero "ordine morale del mondo" a porsi contro la scienza - contro l'affrancamento dell'uomo dal prete... Non fuori, ma dentro di sé deve guardare l'uomo; non deve, come il discente, guardare con sagacia e prudenza nelle cose; non deve in generale guardare per nulla: deve soffrire... e deve soffrire in guisa tale da aver sempre bisogno del prete. - Basta coi medici! Un salvatore ci vuole. - II concetto di colpa e di castigo, ivi compresa la dottrina della "grazia", della "redenzione", del "perdono" - menzogne da cima a fondo e senza alcuna realtà psicologica - sono inventate apposta per distruggere il senso di causalità dell'uomo: sono l'attentato contro il concetto di causa ed effetto! - E non un attentato col pugno, col coltello, con sincerità nell'odio e nell'amore! Ma partendo dagli istinti più vili, più subdoli, più bassi! Un attentato da preti! Un attentato da parassiti! Un vampirismo di livide sanguisughe del sottosuolo!... Quando le naturali conseguenze di un'azione non sono più "naturali", ma vengono attribuite dal pensiero agli spettri concettuali della superstizione, a "Dio", agli "spiriti", alle "anime", come conseguenze puramente "morali", come premio, castigo, avvertimento, mezzi educativi, allora la premessa della conoscenza è distrutta - allora si è commesso il più grande crimine contro l'umanità. - Il peccato, ripeto, questa forma autolesionista, par excellence dell'uomo, è inventato per rendere scienza, cultura, ogni innalzamento e nobiltà dell'uomo, impossibili; il prete domina grazie all'invenzione del peccato.
Essa creò miserie per perpetuare se stessa...
Con ciò sono alla conclusione e pronuncio il mio giudizio. Condanno il cristianesimo, levo contro la Chiesa cristiana l'accusa più spaventosa che mai sia uscita dalla bocca di un accusatore. Essa è per me, la suprema tra tutte le corruttele immaginabili, essa ha avuto la volontà della estrema possibile corruttela. La Chiesa cristiana, con la sua depravazione, non lasciò nulla d'intatto, essa ha fatto d'ogni valore un non-valore, di ogni verità una menzogna, d'ogni rettitudine un'infamia dell'anima. Che osino parlarmi ancora delle sue benemerenze "umanitarie"! Il sopprimere una qualsiasi miseria andava contro la sua più profonda utilità: essa visse di miserie, essa creò miserie per perpetuare se stessa... Il verme del peccato, per esempio: solo la Chiesa ha arricchito l'umanità con questa miseria! - L'eguaglianza delle anime davanti a Dio", questa falsità, questo pretesto per le rancunes d'ogni anima vile, questo esplosivo concettuale, il quale alla fine si è fatto rivoluzione, idea moderna e principio di decadimento per l'intero ordine sociale - è dinamite cristiana... Benemerenze "umanitarie" del cristianesimo! Far crescere dalla humanitas un'autocontraddizione, un'arte dell'autolesionismo, una volontà di menzogna ad ogni costo, una avversione, un disprezzo per tutti i buoni e retti istinti! - Queste sarebbero le benedizioni del cristianesimo, per me! - II parassitismo come unica prassi della Chiesa; che col suo ideale anemico di "santità" beve fino all'ultima goccia ogni sangue, ogni amore, ogni speranza di vivere: l'ai di là come volontà di negazione d'ogni realtà; la croce quale segno di riconoscimento per la più sotterranea congiura mai esistita - contro salute, bellezza, costituzione bennata, coraggio, spirito, bontà dell'anima, contro la vita medesima... Questa eterna accusa al cristianesimo io voglio scrivere su tutti i muri ovunque siano muri - possiedo caratteri per far vedere anche i ciechi... Io chiamo il cristianesimo unica grande maledizione, unica grande intima perversione, unico grande istinto di vendetta, per il quale nessun mezzo è abbastanza velenoso, occulto, sotterraneo, piccino - io lo chiamo unico imperituro marchio d'abominio dell'umanità... E noi computiamo il tempo a partire dal dies nefastus con cui questa calamità principiò - dal primo giorno del cristianesimo! -Perché non piuttosto dal suo ultimo! - Da oggi! - Trasvalutazione di tutti i valori! - LEGGE CONTRO IL CRISTIANESIMO
Data nel dì della salute, nel primo giorno dell'anno uno (- il 30 settembre 1888 della falsa cronologia)
Guerra mortale contro il vizio:
il vizio è il Cristianesimo
Prima proposizione.
- Viziosa è ogni specie di contronatura. La più viziosa specie d'uomo è il prete; egli insegna la contronatura. Contro il prete non si hanno motivi, si ha la prigione.
Seconda proposizione.
- Partecipare ad un ufficio divino è un attentato alla pubblica moralità. Si deve essere più severi contro i protestanti che contro i cattolici, più severi contro i protestanti liberati che contro quelli di stretta osservanza. Il delittuoso dell'esser cristiani cresce vieppiù ci si avvicini alla scienza. Il criminale dei criminali è quindi il filosofo.
Terza proposizione.
- Il luogo esecrando in cui il cristianesimo ha covato le sue uova di basilisco sia distrutto pietra su pietra e sia il terrore di tutta la posterità quale luogo abominevole della terra. Su di esso si allevino serpenti velenosi.
Quarta proposizione.
- La predicazione della castità è istigazione pubblica alla contronatura. Ogni disprezzo della vita sessuale, ogni contaminazione della medesima mediante la nozione di "impurità" è vero e proprio peccato contro il sacro spirito della vita.
Quinta proposizione.
- Chi mangia alla stessa tavola di un prete sia proscritto: con ciò egli si scomunica dalla retta società. Il prete è il nostro Ciandala - lo si deve mettere al bando, affamare, menare in ogni specie di deserto.
Sesta proposizione.
Si chiami la storia "sacra" col nome che merita in quanto storia maledetta; le parole "Dio", "salvatore", "redentore", "santo" siano usate come oltraggi, come epiteti da criminali.
Settima proposizione. Il resto è conseguenza.
Friedrich Wilhelm Nietzsche (L’Anticristo) 1888, ed. italiana, 1970 Adelphi, Milano
Giorgio Gaber - Non insegnate ai bambini
“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo “Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili, voi gente morale! Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello; anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni tempo diffamati come pazzi e ubriachi. Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa: quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”
Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)
Oggi facciamo i nomi delle parti.Ieri abbiamo fatto manutenzione quotidiana.E domattina faremo cosa fare dopo aver sparato.Ma oggi, oggi facciamo i nomi delle parti.La Lanicera Japonica luccica come corallo in tutti i giardini attorno. e oggi facciamo i nomi delle parti.
Questa è la maglietta inferiore della cinghia.E questa è la maglietta superiore,l’uso lo vedrete quando vi daranno la cinghia.E questa è la fascetta ferma-canne, che nel vostro caso non è in dotazione.I rami tengono nei giardini i loro gesti silenziosi,eloquenti, che nel nostro caso non sono in dotazione.
Questa è la sicura,che va sempre tolta con un leggero colpo del pollice.E per favore non fatevi beccare a usare l’indice.E’ facilissimo, basta un po’ di forza nel pollice.I boccioli sono fragili e immobili,non si lasciano mai beccare a usare l’indice.
E questo come potete vedere è l’otturatore.La sua funzione è di aprire la culatta,così.Lo facciamo scorrere rapidamente avanti e indietro:questa la chiamiamo la prima operazione.E rapidamente avanti e indietro le giovani api assaltano e stropicciano le corolle: loro la chiamano la primavera in azione.
La chiamano la primavera in azione:è facilissimo, basta un po’ di forza nel pollice:come l’otturatore, e la culatta,e l’alzo,e il punto di equilibrio che nel nostro caso non è in dotazione,e il fiore del mandorlo silenzioso in tutti i giardini e le api che vanno avanti e indietro perché oggi facciamo i nomi delle parti.
Henri Reed –Naming of Parts (Lessons of the War) ,L'inumano,in
James Hillman –Un Terribile Amore per la Guerra-
Pearl Jam – Insignificance-
Dopo tutto non è colpa di nessuno. Scuse riferite ai muri di carbone, date tutta la colpa all'intromissione della chimica. I semi inghiottiti dell'arroganza che nutrono i pensieri di dieci, mille stupidi che combattono l'irrilevanza. La luna piena è pelle morta. Solo una persona quaggiù sta indossando qualcosa di leggero.
Così si fissano dieci detonatori, così il genere umano retrocede rotolando dentro se stesso come dentro a una palla che gira. Bombe che cadono, sopra le teste, sottoterra. E' innato il voler vivere. Bombe che cadono. Per favore perdonate la nostra città nativa, nella nostra insignificanza.
'Accendi il jukebox' disse, ballando nell'irriverenza. Premi C3, lascia che la canzone protesti. I piatti cominciano a girare. iniziano a girare perfettamente. Ero solo e lontano, quando sentii che la band iniziava a suonare, era troppo tardi per staccare.
Bombe che cadono, sopra le teste, sottoterra. E' innato il voler vivere. Bombe che cadono. Per favore perdonate la mia città nativa, nella nostra insignificanza.
Sento come un eco in lontananza e nel sangue, bugie di ferro. E' innato il voler vivere. Bombe che cadono, per favore perdonate il nostro paese natale, nella nostra insignificanza.
… ”Riguardo all’accoglienza (…) vorrei in più aggiungere e far notare che fu la natura ad accogliere il bambin Gesù, una grotta gli diede rifugio, due animali lo scaldarono, una stella indicò ai Magi la via per raggiungerlo. La natura lo accolse. L’uomo si limitò semplicemente ad abbassare ogni saracinesca,a chiudere loro, a Giuseppe a Maria e al Figlio ogni porta in faccia.”
Ginette Paris Conferenza sulla psicologia dell’amore, Roma 1998.
Frankie Goes To Hollywood - The Power Of Love
“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo “Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili, voi gente morale! Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello; anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni tempo diffamati come pazzi e ubriachi. Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa: quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”
Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)
Nella lettera a Whilelm Fliess del 24 gennaio 1897,Freud scrive:”Se arrivassi soltanto a sapere perché,nelle loro confessioni,le streghe non mancano mai di dire che lo sperma del diavolo è ‘freddo’! Ho ordinato un Malleus maleficarum e voglio studiarlo accuratamente. Le storie del diavolo ,il vocabolario delle imprecazioni popolari,i canti e le abitudini dei bambini,tutto acquista un senso per me. L’inquisizione vuole appunto la confessione,che è prima di tutto sconfessione(Verleugnung),del sesso.’ L'eresia delle streghe è,senza dubbio,la perversione.Qualcosa di inconfessabile..”
Armando Vermiglione,Introduzione a Heinrich Institor e Jakob Sprenger(il Martello delle Streghe. La sessualità Femminile nel Transfert con gli Inquisitori)
THE CURE - THE THREE SISTERS
Gracias Robert
-“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo “Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili, voi gente morale! Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello; anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni tempo diffamati come pazzi e ubriachi. Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa: quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”
Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)
-Davvero la guerra è anormale? A me sembra normale,nel senso che ci accompagna ogni giorno E sembra non andarsene mai.
James Hillman –Un Terribile Amore per la Guerra-
-Ero imprigionato nel presente,come gli eroi,come Gli ubriachi;colpito da momentanea eclissi,il mio passato Non proiettava più davanti a me quell’ombra di se stesso Che chiamiamo futuro;ponendo lo scopo della mia Vita non più nella realizzazione dei sogni del passato, ma nella felicità dell’attimo presente,non vedevo più in là di questo.E così,per una contraddizione che era tale solo in apparenza,nel momento in cui assaporavo un picere eccezionale,in cui sentivo che la mia vita poteva essere felice e in cui,dunque,essa avrebbe dovuto acquistare maggior pregio,proprio in quel momento, sciolto dalle preoccupazioni che fino allora avevo potuto crearmi,io l’abbandonavo senza esitare all’eventualità di un incidente.
(Marcel Proust –All’ombra delle Fanciulle In Fiore-)
-Viaggiando in lungo e in largo per il mondo ho incontrato magnifici sognatori, uomini e donne che credono con testardaggine nei sogni. Li mantengono, li coltivano, li condividono, li moltiplicano. Io umilmente, a modo mio, ho fatto lo stesso.
-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?" "Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo."