Il Corpo -l’opaco per eccellenza e tuttavia il più prossimo a te-
Mario Trevi in , Albert Kreinheder /Il Corpo e l’Anima/
-In Francia mi annoio,principalmente perché qui tutti somigliano a Voltaire. Emerson nei suoi ‘Uomini Rappresentativi’ ha dimenticato Voltaire. Avrebbe potuto fare un grazioso capitolo intitolato: ‘Voltaire,o l’anti-poeta’,il re dei babbei, il principe dei superficiali,l’anti-artista, il predicatore dei portieri,il Padre Gigone dei redattori del “Siècle”.
-Non ho convinzioni,come le intende la gente del mio secolo,perché non ho ambizione.In me non c’è base per una convinzione. Ho tuttavia alcune convinzioni,in un senso più elevato e che non può essere compreso dalla gente del mio tempo.
-Popoli civili, che parlate sempre scioccamente Di ‘selvaggi’ e di ‘barbari’,presto,come dice d’Aurevilly, non varrete ‘nemmeno più abbastanza da essere idolatrati’. (Baudelaire)
-Una Fantasticheria memorabile
Mentre camminavo fra i fuochi dell' Inferno, deliziato da quei godimenti del genio che agli Angeli appaiono come tormento e insania, raccolsi alcuni dei loro Proverbi; pensando che così come i detti che s'usano in una nazione ne designano il carattere, allo stesso modo i Proverbi dell' Inferno renderanno palese la natura della sapienza Infernale meglio di una qualsiasi descrizione di edifici o abbigliamenti.
Quando me ne tornai a casa, sull'abisso dei cinque sensi, dove uno scosceso pendio minaccia il mondo presente, vidi un Diavolo possente ravvolto in nuvole nere che si librava sui fianchi della roccia: con fuochi corrosivi scriveva la frase seguente, che ora le menti degli uomini percepiscono, e sulla terra la leggono:
Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi? - William Blake –
-Gli uomini passano per essere crudeli, le donne invece lo sono. Le donne sembrano sentimentali, gli uomini invece lo sono.
-La donna è stata il secondo grande errore di Dio.
(Frierich W. Nietzsche)
-Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza
-Io sono semplicemente convinto che qualche parte del Sè o dell'Anima dell'uomo non sia soggetta alle leggi dello spazio e del tempo
-La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all'esterno, sogna. Chi guarda all'interno, apre gli occhi
-Poiche' l'europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l'Oriente e vi proietta tutto cio' che teme e disprezza in se stesso (C.G.Jung )
Vorrei dire che si è Junghiani quando, per evitare la propria arbitrarietà o l’indulgere verso se stessi, si sceglie C.G. Jung come punto di riferimento per la propria riflessione interiore, trovando un senso positivo nel mettere in discussione sia le convinzioni che il proprio ordine mentale (Hayo Kaway)
-Ammiro chi resiste.Chi ha fatto del dolore carne,sudore,sangue.Ed ha dimostrato senza Troppe storie,che è possibile vivere,e vivere in piedi ,anche nei momenti peggiori
-“Solo le donne spartane partoriscono uomini veri” (Regina Gorgo -506 a.C)
-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?" "Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo." (Luis Sepulveda)
-"Chi ama davvero ama il mondo intero, non un solo individuo in particolare" (Erich Fromm -l'Arte d'Amare)
-"NIUNA IMPRESA, PUR MINIMA CHE SIA, PUO’ AVERE COMINCIAMENTO E FINE SENZA QUESTE TRE COSE: SENZA SAPERE, SENZA POTERE, SENZA CON AMORE VOLERE" (Anonimo Fiorentino del XII secolo)
-E Alessandro andò da Diogene. Lo trovò sdraiato al sole. Diogene, sentendo tanta gente che veniva verso di lui, si sollevò un po' e guardò Alessandro. Questi lo salutò affettuosamente e gli chiese se avesse bisogno di qualcosa che potesse fare per lui. "Scostati dal sole" rispose il filosofo. (Plutarco)
-“Si lo sono. E’ non è tanto per non ammazzare la gente, quanto che non sopporto la vita di caserma, dormire con un branco di uomini che russano e poi essere svegliato da un cazzone che suona la tromba, e non mi va di indossare una ruvida camicia verde-oliva. Ho la pelle molto sensibile”
-“Le uniche mie gioe erano mangiare, bere birra e andare a letto con Sarah. Non quel che si dice gran vita, ma tocca ccontentarsi”
-“Anche un pochino di vita ti è cara, quando sei alla fine della vita”
-“Voglio dire, quando sei ubriaco, la fortuna t’ha da assistere per forza, anche se non sei nato fortunato, la fortuna t’ha da aiutare”
-“Che significa sposarsi? il matrimonio è solo la scopata santificata, e una scopata santificata finisce sempre, immancabilmente, per venire a noia, per essere un lavoro, ma è ben questo che il mondo vuole: che un povero figlio di puttana, in trappola e felice, abbia il suo lavoro da svolgere”
-“Le donne non mancano mai quando bevi e stai allegro e te ne freghi e ci hai un sacco di soldi”
-!Qualsiasi cosa, del resto, è una perdita e spreco di tempo: tranne fottere di gusto o creare qualcosa di buono o guarire o correr dietro a una specie di fantasma-amore-felicità, tanto tutti finiamo nel mondezzaio della sconfitta: chiamala morte, chiamala errore.” “In sostanza tutti quanti, dal primo all’ultimo, chi in un modo chi in un altro, tutti sono convinti di aver trovato il sistema per vincere.”
-“Hemingway, lui aveva i suoi tori, a me, datemi solo un cavallo. per me è la prima cosa”
-“A casa mia trovai una pinta di whiskey, la bevvi, bevvi quattro barattoli di birra e scrissi il prezzo per la rubrica. Trattava dìuna mignotta da un quintale che m’ero scopato a Filadelfia. Ne venne fuori un discreto pezzo. ne corressi gli errori di macchina, poi mi feci una sega e andai a letto”
-“Ma del resto non m’intendo di politica, è una truffa. Alla fine la storia ci si fotte, a tutti quanti. A me, m’aveva fregato in anticipo: cucinato e condito, fottuto e fatto fuori” -“I giornalisti sono la geniapiù vile che c’è. Perfino quelli che vanno a frugare fra la mondezza hanno più anima di loro, ma senz’altro”
-“I pesci piccoli se la pigliano sempre nel culo. Così è scritto nella storia”
-“Mi guardai intorno. Non c’era nessuna donna, lì in quel caffè. Ripiegai sulla cosa che sta al secondo posto in graduatoria: sollevai il mio bicchiere e lo scolai”
-“Sicchè a me mi toccava andare a fare quattro passi lungo la spiaggia. Per fortuna era ancora presto e non ero costretto a contemplare quella vasta distesa di umanità sprecata, corpi pigiati a fianco a fianco, quelle cose di carne vomitosa, merdosa e cancerosa. Non ero costretto a vederli passeggiare su e giù con i loro orrendi corpi e le loro vite vendute – senza occhi, senza voce, senza niente, e senza saper niente – solo merda, feccia della feccia, sudiciume”
-“Il sole stava sorgendo. il mondo si destava. Certuni si svegliavano coi postumi della sbornia. Certi altri, con pensieri di chiesa. Perlopiù però dormivano ancora. Era domenica.”
-“Nella società del denaro, il denaro è magia”
“Il guaio con i soldi è di due tipi: averne troppi o averne troppo pochi”
-“Bèh l’età non è mica una colpa”
-“Tornai in cucina e bevvi dell’altra birra. Poi accesi la tivù. gente di carta. gente di vetro. mi pareva di diventare matto e la spensi. Bevvi dell’altra birra. Poi mi bollii due uova e mi frissi due fette di pancetta. Riuscii a mangiare. Certe volte te ne scordi. il sole filtrava dalle tende. Bevvi per tutto il giorno. Buttavo i vuoti nella mondezza. Il tempo passava.”
-“In camera tua è meglio, senz’altro, ma l’esperienza insegna che, se bevi da per te, fra quattro mura, mica duri: non solo, quelle quattro pareti ti opprimono e, quindi, danno una mano agli oppressori tuoi, e invece, non bisogna dar loro una vittoria troppo facile. ci vuole un certo dosaggio, fra solitudine e folla, un certo equilibrio ecco il trucco, per non finire tra quattro pareti imbottite”
-“E tu sei paranoico! come no? quale persona sana di mente non lo è?”
-“Seguitavo a cercar di ricordare cosa avevo fatto. mi veniva da piangere, ma non ci riuscivo. provavo solo un’amara stanchezza, una nausea triste: quando ti senti giù, che più a terra non potresti. mi capite cosa intendo. ognuno di voi l’avrà provata, qualche volta. a me capita spesso di provarla, troppo spesso.”
-“Io aspettavo che Harvey cadesse lungo steso, a furia di bere. Mi rodeva il culo: mi stava alle calcagna, un bicchiere ogni due miei, e ancora si reggeva in piedi. Non capita spesso”
-“La razza umana mi ha sempre disgustato. Ciò che, in sostanza, me la rende disgustosa è la malattia dei rapporti familiari, il che include il matrimonio, scambio di potere e aiuti, cosa che, come una piaga, come una lebbra, poi diviene: il tuo vicino di casa, il tuo quartiere, la tua città, la tua contea, la tua patria…tutti quanti che s’abbrancano stronzamente gli uni agli altri, nell’alveare della sopravvivenza, per paura e stupidità animalesca”
-“Chi gioca i piazzati è uno che avrebbe preferito restare a casa, ma poi è andato lo stesso alle corse”
-“Prima di frequentare gli ippodromi e quando ancora non era cominciata l’epoca dell’irrealtà sterilizzata e dell’innacquamento dei cervelli alla tivù, lavoravo come magazziniere, in una fabbrica di lampadari e affini, e, ben sapendo che le biblioteche non servono a niente e che i poeti sono tanti fasulli lagnosi, io facevo le mie scuole nei caffè e nelle arene di pugilato”
“-la metà del salario se ne va in tasse e tributi, l’altra metà, in automobili, insulsi televisori, mogli stupide e assicurazioni varie”
-“Spesso lo stato della cucina riflette lo stato della mente. gli uomini confusi e insicuri, d’indole remissiva, sono dei pensatori. le loro cucine sono come le loro menti, ingombre di rifiuti, stoviglie sporche, impurità, ma essi sono coscienti del loro stato mentale e ne vedono il lato umoristico. a volte, presi da uno slancio focoso, essi sfidano le eterne deità e si danno a metter ordine nel caos, cosa che a volte chiamiamo creazione; così pure a volte, mezzo sbronzi, si danno a pulire la cucina. ma ben presto tutto torna nel disordine e loro a brancolare nelle tenebre, bisognosi di pillole e preghiere, di sesso, di fortuna e salvazione. l’uomo con la cucina sempre in ordine è, invece, un maniaco, diffidatene. lo stato della sua cucina e quello della sua mente coincidono: costui, così preciso e ordinato, si è in realtà lasciato condizionare dalla vita e la sua mania per l’ordine, dentroo e fuori, è solo un avvilente compromesso, un complesso difensivo e consolatorio. basta che l’ascolti per dieci minuti e capisci che lui, in vita sua, non dirà mai altro che cose insensate e noiose. è un uomo di cemento.”
-“S’incomincia a salvare il mondo salvando un uomo alla volta. tutto il resto è magniloquenza romantica e politica.”
-“Camminavo sotto il sole, chiedendomi che fare. Cammina e cammina, mi pareva di essere arrivato in capo al mondo, distrattamente”
-“La storia umana avanza lentamente. per me, m’accontento di stare alla finestra”
-“Ci azzittiamo, e il problema aleggia intorno a noi. frattanto, i bassifondi sono pieni di gente disincantata, emarginata; i poveri crepano all’ospedale perchè i medici scarseggiano, per loro; le prigioni sono tanto piene di gente perduta e smarrita che non bastano le cuccette e i carcerati dormono per terra; non tutti possono vivere di carità; e i manicomi sono pieni zeppi perchè una società che adopera la gente come pedine… è dannatamente piacevole essere un intellettuale o uno scrittore e osservare tutte queste quisquili, fintanto che non è il tuo culo preso a zampate. Ecco una cosa che non va con gli intellettuali e gli scrittori: sono sensibili solo alle loro gioie e ai loro dolori. il che è normale ma schifoso”
-“Quando fai una mossa tutto dovrebbe essere matematicamente previsto”
-“Andai a prendere dell’altra birra, ci sedemmo. si sentiva, da fuori, la radio della stupida squadra volante. due giovanotti di 22 anni, con pistole e manganelli, si accingevano a prendere una decisione immediata, arbitri di duemila anni di idiota, omosessuale, sadica cristianità. si sentivano a loro agio 8non c’è da stupirsi) nei loro giubbotti neri imbottiti, perlopiù i poliziotti provengono dai ceti medi inferiori, sono dei servi, non gli manca la bistecca, hanno una moglie con un culo e un par di gambe così così, una piccola casa tranquilla in via della Merda: sono pronti ad ammazzarti per dimostrare che Los Angeles aveva ragione. la portiamo dentro, signore, spiacentissimi, signore, ma è il nostro dovere, signore. duemila anni di cristianità e che abbiamo ottenuto? poliziotti che cercano di tenere insieme una merda che va in putrefazione, e che altro? guerre a non finire, bombardamenti, grassatori per le strade, rapine, gente accoltellata, tanti pazzi che ne hai perduto il conto, non ci fai più caso, lasci che vadano in scorribanda per le strade, in divisa da polizziotto oppure no”
-“Solo una testa di cazzo ha una risposta per ogni domanda e una sporta di consigli”
-“Ammettiamolo, i giganti di un tempo se ne sono andati e non son sopraggiunti altri giganti a rimpiazzarli. forse dipende dai tempi che corrono. da quest’epoca vietnamita, da quest’epoca africana, epoca araba”
-“Quando un uomo indossa quella divisa diviene il tutore stipendiato dell’ordine vigente. è pagato per far sì che nulla cambi. se a te va bene come stanno le cose, allora tutti i poliziotti sono buoni. se invece non ti piace come stanno le cose, allora per te sono tutti cattivi. c’è qualcosa che è tutto cattivo. ma la peste è intrisa di questa filosofia sterile e marcia e non rinuncerà mai alle sue teorie. incapace di pensare, la peste si attacca alla gente: sinistramente e per sempre”
-“Lavoravo quel tempo dodici ore ogni notte, dio mi perdoni e dio perdoni dio”
-“l’erba rende semplicemente più sopportabile l’attuale società; l’LSD è invece una nuova società”
-“Salii in ascensore. mi accostai al tramezzo di vetro. Ci saranno stati un centinaio di neonati, che urlavano. Li udivo attraverso il vetro. Senza tregua. Nasci piangendo. La nascita. E poi la morte. A ognuno tocca. Entriamo dentro soli e usciamo fuori soli. E molti di noi, la maggior parte, viviamo soli, spaventati, vite incomplete. Una tristezza senza pari discese su di me. A veder tutta quella carne appena nata che doveva morire. A osservare tutta quella vita che si sarebbe a poco a poco trasformata in odio, in demenza, in nevrosi, in stupidità, in terrore, in omicidio, e infine in nulla…nulla in vita e nulla in morte”
-“Non avrei voluto trovarmi all’ippodromo. non avrei voluto trovarmi da nessuna parte. tante volte uno deve lottare così duramente per la vita che non ha tempo di viverla”
-“Un giocatore li spende, i suoi soldi, per ogni sorta di cose tranne che per vestirsi: se li beve, se li magna, se li chiava, ma non ci si veste. tanto, basta che non sei nudo e ci hai la grana, ti lasciano puntare”
-“Un altro aspetto della stessa cosa: a me seccherebbe moltissimo venir arrestato per uso o detenzione di erba. sarebbe come venir accusato di violenza carnale per aver annusato un paio di mutande stese a sciorinare. insomma, l’erba non è poi questo granchè. buona parte dell’effetto che produce è dovuto a suggestione. vai in alto perchè pensi d’andar in alto. se però alla marijuana si sostituisse della roba qualsiasi del tutto blanda, dallo stesso odore, molti a fumarla s’inebrierebbero lo stesso”: ehy baby, è roba buona questa, altrochè. per me, ottengo più da un paio di barattoli di birra. non mi drogo non perchè è contro la legge ma perchè mi annoia e fa poco effetto. ammetto però che alcool e marijuana producono effetti diversi. con la bumba invece, lo sai dove ti trovi, io sono della vecchia scuola: mi piace sapere dove sono. ma se tizio e caio preferisocno l’erba, o l’acido, o l’ago, nessuna obiezione da parte mia. affari loro, quel che va bene a loro va bene a me, ecco tutto. ce ne sono già troppi di sociologi di mezza tacca, al giorno d’oggi. perchè dovrei unire il mio alto ringhio al loro coro di uggiolii? tutti abbiamo udito la donnetta che dice:” oh, è terribile quel che fanno questi giovani a se stessi, secondo me la droga è una cosa tremenda. poi tu la guardi, la donna che parla in questo modo: è senza occhi, senza denti, senza cervello, senz’anima, senza culo, nè bocca, nè calore umano, niente, solo un bastone, e ti chiedi come avranno fatto a ridurla in quello stato i tè con i pasticcini e la chiesa”
-“Tanti vecchi s’incazzano violentemente contro la gioventù di oggi: <diamine! io ho lavorato tutta la vita> (la spacciano come una virtù ma dimostrano quanto sono cretini) <questi giovani vogliono ogni cosa per niente! oziano tutto il giorno, si rimbambiscono con la droga e tirano a campare alle spalle degli altri> poi tu guardi costui: amen. parla per invidia. ecco tutto. a lui l’hanno fregato. gli hanno rovinato gli anni più belli, anche a lui piacerebbe fare come questi giovani, se potesse tornare indietro. ma non può. allora vuole che loro tribolino come ha tribolato lui”
-“Questo è quanto. gli erbaioli danno troppa importanza alla loro dannata erba; e il pubblico dà troppo importanza al fatto che quelli fanno uso di erba. intanto i poliziotti si scatenano, gli erbaioli vengono arrestati, gridano all’ingiustizia come martiri, e gli alcolici sono legali, basta che non ne bevi troppi e non ti fai beccare ubriaco per strada, nel qual caso ti sgnaccano dentro. dagli qualsiasi cosa all’uman genere, e loro te la sciupano, al sporcano, ci fanno scarabocchi, graffi, ci vomitano. se l’erba venisse legalizzata, gli Stati uniti sarebbero un pò meno scomodi, am non tanto migliori. fintanto che ci sono tribunali, avvocati, carceri e leggi, verranno adoperati chiedere loro di legalizzare la droga è come chiedergli di spalmare un pò di vasellina sulle manette prima di infilartele. altro è quello che ti duole: ecco perchè hai bisogno d’erba o di whiskey, o di fruste e calze nere, o di musica a pieno volume tanto frastornante da non poter pensare a niente. ecco perchè occorrono i manicomi o le fiche artificiali o 162 partite di baseball ogni stagione. o il Vietnam o Israele o la paura dei ragni. il tuo amore si lava i denti falsi nel lavandino prima che la scopi” -“Nulla viene creduto finchè non accade la prima volta”: come la bomba atomica o i russi che mandano un uomo nello spazio o Dio che scende in terra e lo mettono in croce quelli stessi che Egli ha creato”
-“Pazzia? Certo. Cosa non è pazzia? Non è pazzia la vita stessa? Siamo come giocattoli con la carica, tutti quanti noi…Qualche giro di chiavetta e, quando la molla si scarica, addio…Finchè dura, camminiamo, ci agitiamo, facciamo progetti, eleggiamo le giunte comunali, tosiamo l’erba…Pazzia, ma si, sicuro, cosa non è PAZZIA? Bevvi il bicchiere di vodka d’un fiato, mi accesi la sigaretta…”
Alessandro Haber recita Charles Bukowski-quel vecchio sporcaccione-
-In Francia mi annoio,principalmente perché qui tutti somigliano a Voltaire. Emerson nei suoi ‘Uomini Rappresentativi’ ha dimenticato Voltaire. Avrebbe potuto fare un grazioso capitolo intitolato: ‘Voltaire,o l’anti-poeta’,il re dei babbei, il principe dei superficiali,l’anti-artista, il predicatore dei portieri,il Padre Gigone dei redattori del “Siècle”.
-Non ho convinzioni,come le intende la gente del mio secolo,perché non ho ambizione.In me non c’è base per una convinzione. Ho tuttavia alcune convinzioni,in un senso più elevato e che non può essere compreso dalla gente del mio tempo.
-Popoli civili, che parlate sempre scioccamente Di ‘selvaggi’ e di ‘barbari’,presto,come dice d’Aurevilly, non varrete ‘nemmeno più abbastanza da essere idolatrati’. (Baudelaire)
-Una Fantasticheria memorabile
Mentre camminavo fra i fuochi dell' Inferno, deliziato da quei godimenti del genio che agli Angeli appaiono come tormento e insania, raccolsi alcuni dei loro Proverbi; pensando che così come i detti che s'usano in una nazione ne designano il carattere, allo stesso modo i Proverbi dell' Inferno renderanno palese la natura della sapienza Infernale meglio di una qualsiasi descrizione di edifici o abbigliamenti.
Quando me ne tornai a casa, sull'abisso dei cinque sensi, dove uno scosceso pendio minaccia il mondo presente, vidi un Diavolo possente ravvolto in nuvole nere che si librava sui fianchi della roccia: con fuochi corrosivi scriveva la frase seguente, che ora le menti degli uomini percepiscono, e sulla terra la leggono:
Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi? - William Blake –
-Gli uomini passano per essere crudeli, le donne invece lo sono. Le donne sembrano sentimentali, gli uomini invece lo sono.
-La donna è stata il secondo grande errore di Dio.
(Frierich W. Nietzsche)
-Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza
-Io sono semplicemente convinto che qualche parte del Sè o dell'Anima dell'uomo non sia soggetta alle leggi dello spazio e del tempo
-La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all'esterno, sogna. Chi guarda all'interno, apre gli occhi
-Poiche' l'europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l'Oriente e vi proietta tutto cio' che teme e disprezza in se stesso (C.G.Jung )
Vorrei dire che si è Junghiani quando, per evitare la propria arbitrarietà o l’indulgere verso se stessi, si sceglie C.G. Jung come punto di riferimento per la propria riflessione interiore, trovando un senso positivo nel mettere in discussione sia le convinzioni che il proprio ordine mentale (Hayo Kaway)
-“Dicono che le donne sappiano condurre un uomo verso casa.Io non ho questo sentimento.” (Alessandro Magno)
-Ammiro chi resiste.Chi ha fatto del dolore carne,sudore,sangue.Ed ha dimostrato senza Troppe storie,che è possibile vivere,e vivere in piedi ,anche nei momenti peggiori
-“Solo le donne spartane partoriscono uomini veri” (Regina Gorgo -506 a.C)
-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?" "Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo." (Luis Sepulveda)
-"Chi ama davvero ama il mondo intero, non un solo individuo in particolare" (Erich Fromm -l'Arte d'Amare)
-"NIUNA IMPRESA, PUR MINIMA CHE SIA, PUO’ AVERE COMINCIAMENTO E FINE SENZA QUESTE TRE COSE: SENZA SAPERE, SENZA POTERE, SENZA CON AMORE VOLERE" (Anonimo Fiorentino del XII secolo)
-E Alessandro andò da Diogene. Lo trovò sdraiato al sole. Diogene, sentendo tanta gente che veniva verso di lui, si sollevò un po' e guardò Alessandro. Questi lo salutò affettuosamente e gli chiese se avesse bisogno di qualcosa che potesse fare per lui. "Scostati dal sole" rispose il filosofo. (Plutarco)
la nostra finestra panoramica? la vista è ostruita
dall'ultimo cadavere scaraventato qui da un'altra bomba a grappolo...
ogni quaranta minuti, ogni venti, ogni dieci, ogni cinque, ogni quattro ogni tre ogni due
ogni uno...
non riesco più a vedere in giardino
che ne facciamo di tutti questi bambini
che giacciono qui fuori dalla nostra cucina
finché ciascuna delle loro morti non sarà stata chiamata una morte...
finché ciascuno di noi non saprà chi è che abbiamo ucciso
come è giovane questa... quattro anni? otto? tredici? ventidue? teneva spesso le mani in quella maniera? stava per fare una domanda?
La sua faccia un campo rivoltato di fresco
dove avremmo indugiato potendo
e lasciato scorrere dai nostri occhi semi nati dal nostro sguardo...
ma ora
riusciamo a pronunciare ripetere pronunciare ripetere
uccidere, morte, uccidere, morte, uccidere, morte
con una pausa dopo ciascuna parola come ciascuna merita, ripetendole
nel sonno, sottovoce, a voce alta, alla TV...
finché le nostre parole non diventano sabbia che ci punge
a sangue i palmi
levati nel vento che si leva
guarda cosa rimane ora della sua faccia, terreno straziato e brullo...
della sua, e poi della sua, e della sua, e di nuovo della sua... ripetere...
svelto
sabbia per ricoprire almeno il suo esile corpo un tempo radioso
-Mermer Blakeslee,in James Hillman (Un Terribile Amore per la Guerra)
”Mi domando se si potrebbe mai avere il minimo sospetto dell’esistenza dell’anima se tutto scorresse liscio a livello dell’Io” (Albert Kreinheder)
”Sono sempre stato solitario-perdonatemi,sarò matto sarò-ma per me,tranne qualche pezzetto di fica,non me ne fregherebbe proprio un tubo,se morissero tutti, al mondo.Sì,lo so,non è carino.Ma io sarei contento,come una lumaca.Dopo tutto è la gente che mi ha reso infelice.” (Charles Bukowski)
-In Francia mi annoio,principalmente perché qui tutti somigliano a Voltaire. Emerson nei suoi ‘Uomini Rappresentativi’ ha dimenticato Voltaire. Avrebbe potuto fare un grazioso capitolo intitolato: ‘Voltaire,o l’anti-poeta’,il re dei babbei, il principe dei superficiali,l’anti-artista, il predicatore dei portieri,il Padre Gigone dei redattori del “Siècle”.
-Non ho convinzioni,come le intende la gente del mio secolo,perché non ho ambizione.In me non c’è base per una convinzione. Ho tuttavia alcune convinzioni,in un senso più elevato e che non può essere compreso dalla gente del mio tempo.
-Popoli civili, che parlate sempre scioccamente Di ‘selvaggi’ e di ‘barbari’,presto,come dice d’Aurevilly, non varrete ‘nemmeno più abbastanza da essere idolatrati’. (Baudelaire)
-Una Fantasticheria memorabile
Mentre camminavo fra i fuochi dell' Inferno, deliziato da quei godimenti del genio che agli Angeli appaiono come tormento e insania, raccolsi alcuni dei loro Proverbi; pensando che così come i detti che s'usano in una nazione ne designano il carattere, allo stesso modo i Proverbi dell' Inferno renderanno palese la natura della sapienza Infernale meglio di una qualsiasi descrizione di edifici o abbigliamenti.
Quando me ne tornai a casa, sull'abisso dei cinque sensi, dove uno scosceso pendio minaccia il mondo presente, vidi un Diavolo possente ravvolto in nuvole nere che si librava sui fianchi della roccia: con fuochi corrosivi scriveva la frase seguente, che ora le menti degli uomini percepiscono, e sulla terra la leggono:
Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi? - William Blake –
-Gli uomini passano per essere crudeli, le donne invece lo sono. Le donne sembrano sentimentali, gli uomini invece lo sono.
-La donna è stata il secondo grande errore di Dio.
(Frierich W. Nietzsche)
-Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza
-Io sono semplicemente convinto che qualche parte del Sè o dell'Anima dell'uomo non sia soggetta alle leggi dello spazio e del tempo
-La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all'esterno, sogna. Chi guarda all'interno, apre gli occhi
-Poiche' l'europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l'Oriente e vi proietta tutto cio' che teme e disprezza in se stesso (C.G.Jung )
Vorrei dire che si è Junghiani quando, per evitare la propria arbitrarietà o l’indulgere verso se stessi, si sceglie C.G. Jung come punto di riferimento per la propria riflessione interiore, trovando un senso positivo nel mettere in discussione sia le convinzioni che il proprio ordine mentale (Hayo Kaway)
-“Dicono che le donne sappiano condurre un uomo verso casa.Io non ho questo sentimento.” (Alessandro Magno)
-Ammiro chi resiste.Chi ha fatto del dolore carne,sudore,sangue.Ed ha dimostrato senza Troppe storie,che è possibile vivere,e vivere in piedi ,anche nei momenti peggiori
-“Solo le donne spartane partoriscono uomini veri” (Regina Gorgo -506 a.C)
-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?" "Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo." (Luis Sepulveda)
-"Chi ama davvero ama il mondo intero, non un solo individuo in particolare" (Erich Fromm -l'Arte d'Amare)
-"NIUNA IMPRESA, PUR MINIMA CHE SIA, PUO’ AVERE COMINCIAMENTO E FINE SENZA QUESTE TRE COSE: SENZA SAPERE, SENZA POTERE, SENZA CON AMORE VOLERE" (Anonimo Fiorentino del XII secolo)
-E Alessandro andò da Diogene. Lo trovò sdraiato al sole. Diogene, sentendo tanta gente che veniva verso di lui, si sollevò un po' e guardò Alessandro. Questi lo salutò affettuosamente e gli chiese se avesse bisogno di qualcosa che potesse fare per lui. "Scostati dal sole" rispose il filosofo. (Plutarco)
Si tratta di solito di persone di ceto medio o elevato,in genere con un lavoro stabile di tipo impiegatizio,di buona cultura generale,che ritengono di essere infestate direttamente sul proprio corpo,più raramente nei locali che frequentano,da insetti ed acari che non vedono e che pure pungono,con conseguenti ponfi e allergie.Tali individui si rivolgono anzitutto al medico di fiducia,passano a volte da specialisti,in altri casi sono indirizzati a cliniche o ospedali,chiamano imprese di disinfestazione(che purtroppo per impreparazione o per non perdere il cliente finiscono con l’effettuare trattamenti del tutto ingiustificati!),si rivolgono all’Organizzazione Sanitaria locale,eventualmente ad un Museo di Storia Naturale e finiscono quindi dall’entomologo,che viene ritenuto l’unico “salvatore”.Si presentano con recipienti contenenti detriti,frustali di tessuti o di derrate,pezzetti di tappeti o moquette…in cui credono di vedere annidati i loro persecutori.A volte indicano,con assoluta convinzione,le spoglie di qualche insetto,il più innocuo possibile,presente accidentalmente;rafforzano le loro asserzioni mostrando lesioni alla pelle o arrossamenti,dovuti alle “punture” e al conseguente prurito con grattamento…ed è ben difficile convincerli che nulla di quanto portato ha a che fare con attacchi veri e propri,anche facendo loro pazientemente notare i reperti al microscopio.Se ne vanno delusi,alla ricerca di ciò che stà travagliando la loro esistenza,probabilmente da mesi:immancabilmente,trascorso un periodo più o meno breve,si fanno nuovamente vivi con altri reperti ed evidenziano nuovi,più vistosi sintomi.Può risultare spiacevole doverli deludere:non sempre si trovano le parole più adatte;di conseguenza,se ne vanno perplessi,per ritornare ancora,due,tre volte.Alla fine,probabilmente scoraggiati,forse ritenendo che anche l’entomologo non sia all’altezza della situazione,scompaiono definitivamente… Si saranno rivolti ad altri,o la dermatite immaginaria sara scomparsa? E’ sorprendente notare come tale quadro si ripeta esattamente anche negli altri Paesi industrializzati dell’Occidente e sia quindi stato già perfettamente descritto ed analizzato.Si tratta di un fenomeno,forse di tipo isterico,forse determinato da eccessivo stress,che interessa di solito più le donne che gli uomini.Frequentemente ne vanno soggette persone che mostrano una preoccupazione sin eccesiva per le pulizie,con uso costante di drastici detersivi,che provvedono al bucato quotidiano,che addirittura si spalmano sul corpo giornalmente i più disparati disinfettanti.Secondo alcuni autori,i casi di entomofobia sono legati ad insoddisfazione sessuale,secondo altri sono dovuti a mancanza di affetti nella prima età.Come entomologo,ritengo più semplicemente che,almeno in molti dei casi che ho potuto osservare,si tratti di un fenomeno strettamente legato ai ritmi sempre più frenetici della vita quotidiana dell’ambiente umano,in cui l’uomo,per di più,è costretto a vivere in stretto contatto per ore ed ore con altre persone,in locali spesso illuminati solo artificialmente,progettati per ottenere la massima efficienza,ma ben lontani dall’esigenza di un normale sistema di vita. Per di più,l’uomo urbano è ormai privato della vista delle colorate farfalle svolazzanti,dalle cetonie dai riflessi metallici,dei cervi volanti o delle libellule…ma teme che,nell’ambiente in cui vive,si possano annidare minuscoli e a volte subdoli esseri,quali acari,pulci,pidocchi che attentano alla sua columità. Forse quindi è proprio da questo contesto che hanno origine le “parassitosi immaginarie”,in progressiva,anche se lenta,diffusione;partendo da tali considerazioni sono stato spinto a dare alle stampe questa mia fatica,con l’augurio che possa servire ad affrontare solo quegli Artropodi e quei Roditori che realmente possono arrecarci molestia.[/purple]
Luciano Süss ("GLI INTRUSI" Manuale di Entomologia Urbana)
-“Gli Dei sono diventati malattie” scrisse una volta C.G.Jung.Elaborando questa frase,Hillman si pone la questione più immediata per ogni psicologia:che cos’è la normalità psichica?A partire da quale soglia entriamo nel regno incontrollabile dell’anormalità?Con un’analisi stringente ed acutissima,Hillman ci mostrerà come la partita si giochi fra potenze che un tempo furono chiamate divine,prima di perdere ogni nome,e una struttura mentale,la nostra,che con esse è costretta ad avere a che fare,in ogni atto della vita,anche quando persegue,come l’intera civiltà occidentale,una “vana fuga dagli dei”.
/In IV di copertina,di Adriana Bottini in , James Hillman (LA VANA FUGA DAGLI DEI)
-“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo “Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili, voi gente morale! Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello; anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni tempo diffamati come pazzi e ubriachi. Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa: quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”
Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)
-Ero imprigionato nel presente,come gli eroi,come Gli ubriachi;colpito da momentanea eclissi,il mio passato Non proiettava più davanti a me quell’ombra di se stesso Che chiamiamo futuro;ponendo lo scopo della mia Vita non più nella realizzazione dei sogni del passato, ma nella felicità dell’attimo presente,non vedevo più in là di questo.E così,per una contraddizione che era tale solo in apparenza,nel momento in cui assaporavo un picere eccezionale,in cui sentivo che la mia vita poteva essere felice e in cui,dunque,essa avrebbe dovuto acquistare maggior pregio,proprio in quel momento, sciolto dalle preoccupazioni che fino allora avevo potuto crearmi,io l’abbandonavo senza esitare all’eventualità di un incidente.
(Marcel Proust –All’ombra delle Fanciulle In Fiore-)
-Uno gli chiese: 'Leonida, sei venuto con così pochi uomini a combattere contro un'armata?'. ed egli rispose: 'Se pensate che è il numero quello che conta, allora neppure l'intera Grecia basterebbe, perché è poca cosa in confronto alla loro massa. Se invece conta il coraggio, allora anche questi pochi uomini sono sufficienti'. A un altro che gli faceva la stessa domanda rispose: 'Sono comunque molti, visto che li ho portati qui a morire'. Serse gli scrisse: 'Hai la possibilità di regnare su tutta la Grecia, se smetti di opporti agli dei e ti schieri con me'. Egli mandò questa risposta: 'Se tu sapessi che cosa è una condotta di vita onorevole, rinunceresti a desiderare i bani altrui: per me è preferibile morire per la Grecia piuttosto che regnare sui miei compatrioti'. Quando Serse gli mandò un'altra lettera, intimandogli di consegnare le armi, gli rispose: 'Vieni a prenderle'.
(Plutarco)
-“Quando penso a New York ho una sensazione diversa.New York fa sentire anche al ricco che egli non conta nulla.New York è fredda,scintillante,crudele.Gli edifici ti dominano.C’è una specie di frenesia atomistica nell’attività che va avanti:quanto più furioso il passo,tanto più sminuito lo spirito.Un fermento continuo,
ma potrebbe benissimo avvenire in una provetta.
Nessuno ne sa lo scopo.Nesuno indirizza l’energia.Stupenda.Bizzarra.Sconcertante.Una terribile spinta reattiva,ma assolutamente priva di coordinazione.Quando penso a questa città,questa Manhattan di cui canta Whitman,una rabbia cieca,bianca,mi sfiora le budella.New York.Le prigioni bianche,i marciapiedi brulicanti di vermi,le file del pane,gli spacci d’oppio che si costruiscono come palazzi,gli ebrei che ci sono dentro,i lebbrosi,i sicari,e soprattutto l’ennui,la monotonia dei volti,strade,gambe,case,grattacieli,pasti,manifesti,mestieri,delitti,amori…Una intera città eretta sopra una vuota fossa di nullità.Senza significato.Assolutamente senza significato.E la Quarantaduesima Strada!La vetta del mondo,la chiamano.E il fondo allora dov’è?Se vai con la mano tesa,ti mettono cenere nel berretto.Ricchi o poveri, camminano con la testa buttata all’indietro e quasi si rompono l’osso del collo per levare lo sguardo sulle loro bellissime prigioni bianche.Vanno avanti come oche cieche e i fari spandono sui loro volti vuoti chiazze di estasi.”
Henry Miller (Tropico del Cancro)
-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?" "Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo."
(Luis Sepùlveda)
”Mi domando se si potrebbe mai avere il minimo sospetto dell’esistenza dell’anima se tutto scorresse liscio a livello dell’Io”
se non ti esplode dentro a dispetto di tutto, non farlo.
a meno che non ti venga dritto dal cuore e dalla mente e dalla bocca e dalle viscere, non farlo.
se devi startene seduto per ore a fissare lo schermo del computer o curvo sulla macchina da scrivere alla ricerca delle parole, non farlo.
se lo fai per soldi o per fama, non farlo.
se lo fai perché vuoi delle donne nel letto, non farlo.
se devi startene lì a scrivere e riscrivere, non farlo.
se è già una fatica il solo pensiero di farlo, non farlo.
se stai cercando di scrivere come qualcun altro, lascia perdere.
se devi aspettare che ti esca come un ruggito, allora aspetta pazientemente. se non ti esce mai come un ruggito, fai qualcos’altro.
se prima devi leggerlo a tua moglie o alla tua ragazza o al tuo ragazzo o ai tuoi genitori o comunque a qualcuno, non sei pronto.
non essere come tanti scrittori, non essere come tutte quelle migliaia di persone che si definiscono scrittori, non essere monotono e noioso e pretenzioso, non farti consumare dell’auto- compiacimento. le biblioteche del mondo sbadigliano fino ad addormentarsi per tipi come te. non aggiungerti a loro. non farlo.
a meno che non ti esca dall’anima come un razzo, a meno che lo star fermo non ti porti alla follia o al suicidio o all’omicidio, non farlo.
a meno che il sole dentro di te stia bruciandoti le viscere, non farlo.
quando sarà veramente il momento, e se sei predestinato, si farà da sé e continuerà finché tu morirai o morirà in te.
non c’è altro modo.
non c’è mai stato.
Charles Bukowski
-“Gli Dei sono diventati malattie” scrisse una volta C.G.Jung.Elaborando questa frase,Hillman si pone la questione più immediata per ogni psicologia:che cos’è la normalità psichica?A partire da quale soglia entriamo nel regno incontrollabile dell’anormalità?Con un’analisi stringente ed acutissima,Hillman ci mostrerà come la partita si giochi fra potenze che un tempo furono chiamate divine,prima di perdere ogni nome,e una struttura mentale,la nostra,che con esse è costretta ad avere a che fare,in ogni atto della vita,anche quando persegue,come l’intera civiltà occidentale,una “vana fuga dagli dei”.
/In IV di copertina,di Adriana Bottini in , James Hillman (LA VANA FUGA DAGLI DEI)
-“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo “Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili, voi gente morale! Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello; anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni tempo diffamati come pazzi e ubriachi. Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa: quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”
Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)
-Ero imprigionato nel presente,come gli eroi,come Gli ubriachi;colpito da momentanea eclissi,il mio passato Non proiettava più davanti a me quell’ombra di se stesso Che chiamiamo futuro;ponendo lo scopo della mia Vita non più nella realizzazione dei sogni del passato, ma nella felicità dell’attimo presente,non vedevo più in là di questo.E così,per una contraddizione che era tale solo in apparenza,nel momento in cui assaporavo un picere eccezionale,in cui sentivo che la mia vita poteva essere felice e in cui,dunque,essa avrebbe dovuto acquistare maggior pregio,proprio in quel momento, sciolto dalle preoccupazioni che fino allora avevo potuto crearmi,io l’abbandonavo senza esitare all’eventualità di un incidente.
(Marcel Proust –All’ombra delle Fanciulle In Fiore-)
-Uno gli chiese: 'Leonida, sei venuto con così pochi uomini a combattere contro un'armata?'. ed egli rispose: 'Se pensate che è il numero quello che conta, allora neppure l'intera Grecia basterebbe, perché è poca cosa in confronto alla loro massa. Se invece conta il coraggio, allora anche questi pochi uomini sono sufficienti'. A un altro che gli faceva la stessa domanda rispose: 'Sono comunque molti, visto che li ho portati qui a morire'. Serse gli scrisse: 'Hai la possibilità di regnare su tutta la Grecia, se smetti di opporti agli dei e ti schieri con me'. Egli mandò questa risposta: 'Se tu sapessi che cosa è una condotta di vita onorevole, rinunceresti a desiderare i bani altrui: per me è preferibile morire per la Grecia piuttosto che regnare sui miei compatrioti'. Quando Serse gli mandò un'altra lettera, intimandogli di consegnare le armi, gli rispose: 'Vieni a prenderle'.
(Plutarco)
-“Quando penso a New York ho una sensazione diversa.New York fa sentire anche al ricco che egli non conta nulla.New York è fredda,scintillante,crudele.Gli edifici ti dominano.C’è una specie di frenesia atomistica nell’attività che va avanti:quanto più furioso il passo,tanto più sminuito lo spirito.Un fermento continuo,
ma potrebbe benissimo avvenire in una provetta.
Nessuno ne sa lo scopo.Nesuno indirizza l’energia.Stupenda.Bizzarra.Sconcertante.Una terribile spinta reattiva,ma assolutamente priva di coordinazione.Quando penso a questa città,questa Manhattan di cui canta Whitman,una rabbia cieca,bianca,mi sfiora le budella.New York.Le prigioni bianche,i marciapiedi brulicanti di vermi,le file del pane,gli spacci d’oppio che si costruiscono come palazzi,gli ebrei che ci sono dentro,i lebbrosi,i sicari,e soprattutto l’ennui,la monotonia dei volti,strade,gambe,case,grattacieli,pasti,manifesti,mestieri,delitti,amori…Una intera città eretta sopra una vuota fossa di nullità.Senza significato.Assolutamente senza significato.E la Quarantaduesima Strada!La vetta del mondo,la chiamano.E il fondo allora dov’è?Se vai con la mano tesa,ti mettono cenere nel berretto.Ricchi o poveri, camminano con la testa buttata all’indietro e quasi si rompono l’osso del collo per levare lo sguardo sulle loro bellissime prigioni bianche.Vanno avanti come oche cieche e i fari spandono sui loro volti vuoti chiazze di estasi.”
Henry Miller (Tropico del Cancro)
-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?" "Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo."
(Luis Sepùlveda)
”Mi domando se si potrebbe mai avere il minimo sospetto dell’esistenza dell’anima se tutto scorresse liscio a livello dell’Io”