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tessa47
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Posted - 02 April 2008 : 11:53:49
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C’era un contadino che coltivava il suo campo e ne ricavava abbastanza per non morire di fame insieme a sua moglie e ai suoi molti figli. La fatica era tanta, il pane poco e la famiglia tirava avanti accontentandosi di cavoli e latte acido. "Essere poveri è come avere una malattia che non guarisce mai."
Diceva il contadino sospirando. E questo pensiero lo tormentava tanto che un giorno andò dal pope del villaggio e gli chiese: "Dimmi, babbino, perché ci sono uomini che portano vesti di seta ed hanno mani bianche e delicate, buone solo a contare le monete d’oro, ed altri che come me si spezzano la schiena zappando tutto il giorno?" "Perché così vanno le cose del mondo, caro figlio! E poi perché ti lamenti del tuo destino, tu che fai un così bel mestiere? Ricordati che la terra è nostra madre, e che dobbiamo esserle grati per i suoi doni." Il contadino ci pensò su, ma non era convinto, ed il giorno dopo, quando l’aratro urtò contro una grossa pietra, gli scappò detto: "E questi sarebbero i doni della terra? Sassi, pietre, pietre e sassi, io non ho avuto altro!."
Poi rivoltò il pietrone a colpi di zappa, e dalla terra smossa ecco spuntare un enorme vaso di terracotta, vuoto ma intatto, che doveva trovarsi là sotto da chissà quanto tempo. "Questa si che è una sorpresa!" disse il contadino. "Non vale granché, ma se lo vendo al mercato potrò ricavarne qualcosa." Portò il vaso alla moglie e lei lo lavò con ogni cura. Ma mentre lo asciugava ci cadde dentro l’unico bottone della sua camicia e, subito il vaso si riempì di bottoni fino all’orlo."Adesso abbiamo più bottoni noi che lo zar!" disse la contadina e andò di corsa a chiamare il marito. "Vediamo cosa succede se ci metto dentro una moneta." disse e gettò un soldo nel vaso, che traboccò di denaro. "Il pope aveva ragione, è proprio vero bisogna essere grati alla terra per i suoi doni!" e corse da lui per dirglielo, dopo essersi riempito tasche e cappello di monete nuove. Il pope in principio non ci voleva credere, ma quando vide soldi e soldini che cadevano a pioggia sul pavimento, decise di impadronirsi del vaso ad ogni costo. Quella notte stessa, si infilò di nascosto nella capanna e se lo portò via, dopo averlo sostituito con un altro. Una volta a casa gettò nel vaso una moneta d’oro, e appena quello si riempì svegliò suo nonno e gli disse:"Finalmente puoi renderti utile! Anche un fannullone come te è capace di prendere l’oro dal vaso e di metterlo in un sacco, perciò al lavoro ed acqua in bocca!" Il nonno obbediente, cominciò a vuotare e riempire, vuotare e riempire... ma siccome era vecchio come il tempo, la morte decise di venirselo a prendere proprio in quel momento. Così gli venne un capogiro e cadde nel vaso, che si riempì di nonni morti. Quando il pope tornò ce ne erano tanti e tanti da non sapere dove metterli. Finalmente il vaso scoppiò e la pioggia di nonni smise, ma il pope dovette seppellirli uno ad uno e per i funerali gli toccò spendere fino all’ultima moneta.
dal web
Domani è un altro giorno...
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dolcesogno
Utente Master
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Posted - 04 April 2008 : 16:19:02
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Con questa lettera, datata 1910, Rudyard Kipling cercò di insegnare al figlio a distinguere fra il bene e il male.
Se
Se riesci a conservare il controllo quando tutti Intorno a te lo perdono e te ne fanno una colpa; Se riesci ad aver fiducia in te quando tutti Ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio; Se riesci ad aspettare e non stancarti di aspettare, O se mentono a tuo riguardo, a non ricambiare in menzogne, O se ti odiano, a non lasciarti prendere dall'odio, E tuttavia a non sembrare troppo buono e a non parlare troppo saggio;
Se riesci a sognare e a non fare del sogno il tuo padrone; Se riesci a pensare e a non fare del pensiero il tuo scopo; Se riesci a far fronte al Trionfo e alla Rovina E trattare allo stesso modo quei due impostori; Se riesci a sopportare di udire la verità che hai detto Distorta da furfanti per ingannare gli sciocchi O a contemplare le cose cui hai dedicato la vita, infrante, E piegarti a ricostruirle con strumenti logori;
Se riesci a fare un mucchio di tutte le tue vincite E rischiarle in un colpo solo a testa e croce, E perdere e ricominciare di nuovo dal principio E non dire una parola sulla perdita; Se riesci a costringere cuore, tendini e nervi A servire al tuo scopo quando sono da tempo sfiniti, E a tener duro quando in te non resta altro Tranne la Volontà che dice loro: "Tieni duro!".
Se riesci a parlare con la folla e a conservare la tua virtù, E a camminare con i Re senza perdere il contatto con la gente, Se non riesce a ferirti il nemico né l'amico più caro, Se tutti contano per te, ma nessuno troppo; Se riesci a occupare il minuto inesorabile Dando valore a ogni minuto che passa, Tua è la Terra e tutto ciò che è in essa, E - quel che è di più - sei un Uomo, figlio mio!
"La Marionetta"
"Se per un istante Dio dimenticasse che sono una marionetta di stoffa e mi regalasse un pezzo di vita, probabilmente non direi tutto quello che penso, ma sicuramente penserei molto a quello che dico. Darei valore alle cose, non per quello che valgono, ma per quello che significano. Dormirei poco, sognerei di piu'; capisco che per ogni minuto che chiudiamo gli occhi, perdiamo sessanta secondi di luce. Mi attiverei quando gli altri si fermano, e mi sveglierei quando gli altri si addormentano. Ascolterei quando gli altri parlano e mi godrei un buon gelato di cioccolata.
Se Dio mi regalasse un pezzo di vita, vestirei in maniera semplice, mi sdraierei beato al sole, lasciando allo scoperto non solo il mio corpo ma anche la mia anima. Dio mio, se io avessi un cuore, scriverei il mio odio sul ghiaccio e aspetterei l'uscita del sole. Dipingerei sulle stelle un sogno di Van Gogh, una poesia di Benedetti, e una canzone di Serrat; sarebbe la serenata che offrirei alla luna. Annaffierei con le mie lacrime le rose, per sentire il dolore delle loro spine e l'incarnato bacio dei loro petali...
Dio mio, se avessi un pezzo di vita... non lascerei passare un solo giorno senza ricordare alla gente che le voglio bene, che l'amo. Convincerei ogni donna e ogni uomo che sono i miei preferiti e vivrei innamorato dell'amore. Agli uomini dimostrerei quanto sbagliano nel pensare che si smette di innamorarsi quando si invecchia, senza sapere che si invecchia quando si smette di innamorarsi. Ad un bambino darei delle ali, ma lascerei che impari a volare da solo. Ai vecchi insegnerei che la morte non arriva con la vecchiaia ma con la dimenticanza.
Tante cose ho imparato da voi, uomini... Ho imparato che tutto il mondo vuole vivere in cima alla montagna, senza sapere che la vera felicita' e' nella maniera di salire la scarpata. Ho imparato che quando un neonato prende col suo piccolo pugno, per la prima volta, il dito di suo padre, l'ha afferrato per sempre. Ho imparato che un uomo ha il diritto di guardare un altro uomo dall'alto, soltanto quando deve aiutarlo ad alzarsi. Sono tante le cose che ho potuto imparare da voi, anche se piu' di tanto non mi serviranno, perche' quando leggerete questa lettera purtroppo staro' morendo. Dì sempre ciò che senti e fa’ ciò che pensi. Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti guardo mentre ti addormenti, ti abbraccerei fortemente e pregherei il Signore per poter essere il guardiano della tua anima. Se sapessi che oggi è l’ultima volta che ti vedo uscire dalla porta, ti abbraccerei, ti darei un bacio e ti chiamerei di nuovo per dartene altri. Se sapessi che oggi è l’ultima volta che sento la tua voce, registrerei ogni tua parola per poterle ascoltare una e più volte ancora. Se sapessi che questi sono gli ultimi minuti che ti vedo, direi "ti amo" e non darei scioccamente per scontato che già lo sai.
Sempre c’è un domani e la vita ci dà un’altra possibilità per fare le cose bene, ma se mi sbagliassi e oggi fosse tutto ciò che ci rimane, mi piacerebbe dirti quanto ti amo, che mai ti dimenticherò. Il domani non è assicurato per nessuno, giovane o vecchio. Oggi può essere l’ultima volta che vedi chi ami. Perciò non aspettare oltre, fallo oggi, perchè se il domani non arrivasse, sicuramente compiangeresti il giorno che non hai avuto tempo per un sorriso, un abbraccio, un bacio e che eri troppo occupato per regalare un ultimo desiderio.
Tieni chi ami vicino a te, digli quanto bisogno hai di loro, amali e trattali bene, trova il tempo per dirgli "mi spiace", "perdonami", "per favore", "grazie" e tutte le parole d’amore che conosci.
Nessuno ti ricorderà per i tuoi pensieri segreti. Chiedi al Signore la forza e la saggezza per esprimerli. Dimostra ai tuoi amici e ai tuoi cari quanto li ami".
(Johnny Welch)
"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare." |
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tessa47
Utente Master
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Posted - 04 April 2008 : 22:54:19
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Bellissima!
Domani è un altro giorno...
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n/a
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dolcesogno
Utente Master
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Posted - 11 April 2008 : 02:08:01
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Mamma e papà stavano guardando la tv quando mamma disse: "Sono stanca, è tardi, penso che andrò a letto". Va in cucina a preparare i panini per l'indomani. Sistema le tazze per la colazione, estrae la carne dal freezer per la cena del giorno dopo,controlla la scatola dei cereali, riempie la zuccheriera, mette cucchiai e piattini sulla tavola per la mattina successiva. Poi mette i vestiti bagnati nell'asciugatore, i panni nella lavatrice, stira una maglia e sistema un bottone, prende i giochi lasciati sul tavolo, mette in carica il telefono e a posto l'elenco telefonico. Da' l'acqua alle piante, vuota il cestino e stende un asciugamano. Sbadiglia, si stira e va in camera da letto. Si ferma allo scrittoio per una nota alla maestra, conta soldi per la gita e tira fuori un libro da sotto alla sedia. Firma un biglietto d'auguri per un'amica, ci scrive l'indirizzo e scrive una nota per il salumiere e mette tutto vicino alla propria roba. Mamma poi si lava la faccia, si mette la crema antirughe, si lava denti e unghie. Papà chiama: "Pensavo stessi andando a letto". "Ci sto andando", dice lei. Mette un po' d'acqua nella ciotola del cane e mette fuori il gatto, chiude a chiave le porte e accende la luce fuori. Da' un'occhiata ai bimbi, spegne luci e tv, raccoglie una maglia, butta i calzini nella cesta e parla con uno di loro che sta ancora facendo i compiti. Nella sua stanza mette la sveglia, tira fuori i vestiti per l'indomani, sistema la scarpiera. Aggiunge tre cose alle sei della lista delle cose urgenti da fare e visualizza il raggiungimento dei propri obiettivi. In quel momento, papà spegne la tv e annuncia: "Vado a letto" . E lo fa, senza altri pensieri.
Niente di straordinario? Vi chiederete perché le donne vivono più a lungo? Perché sono fatte per i percorsi lunghi (e non possono morire prima, hanno molte cose da fare)."
"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare." |
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tessa47
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Posted - 11 April 2008 : 19:06:50
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Bellissima! e' proprio vero! è così!
Domani è un altro giorno...
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dolcesogno
Utente Master
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Posted - 13 April 2008 : 21:20:58
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Ti racconterò la storia incredibile di due gocce d'acqua ...
Due gocce d'acqua s'erano innamorate mentre scendevano da una nube Fu un colpo di fulmine.. si conobbero ma si trovarono brutalmente divise e allontanate dall'impatto furioso del mare.. Passarono anni e anni di solitudine e di gran disperazione..si cercavano... ma invano... poi improvvisamente... una provvidenziale evaporazione... un segno del destino... esse così furono riportate per caso nella stessa nuvola di transito... che commossa dal loro amore e impietosita dal loro dolore... le aveva cercate in giro per il mondo... Ebbero anche li loro due la fortuna di ritrovarsi fra mille altre a loro simili... Viaggiarono insieme girando attorno alla terra.. e quando dovettero scendere per forza... esse scelsero però il luogo adatto... unite per bene si accodarono ad una corrente fredda fino a che furono fuse in un compatto fiocco di neve... che andò delicatamente a depositarsi sulla parete di un immacolato ghiacciaio... ed ecco il miracolo... unite con il loro amore... si trasformarono in uno splendido cristallo di ghiaccio. Così poterono finalmente le due gocce d'acqua innamorate stare abracciate per l'eternità...
Forse nella vita degli uomini... l'eternità non esiste... ma finchè si ha il cuore che palpita e si crede nell'amore... tutto può accadere... anche una favola...
"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare." |
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dolcesogno
Utente Master
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Posted - 13 April 2008 : 21:24:25
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Le stelle marine
Una tempesta terribile si abbatté sul mare. Lame affilate di vento gelido trafiggevano l'acqua e la sollevavano in ondate gigantesche che si abbattevano sulla spiaggia come colpi di maglio, o come vomeri d'acciaio aravano il fondo marino scaraventando le piccole bestiole del fondo, i crostacei e i piccoli molluschi, a decine di metri dal bordo del mare.
Quando la tempesta passò, rapida come era arrivata, l'acqua si placò e si ritirò. Ora la spiaggia era una distesa di fango in cui si contorcevano nell'agonia migliaia e migliaia di stelle marine. Erano tante che la spiaggia sembrava colorata di rosa.
Il fenomeno richiamò molta gente da tutte le parti della costa. Arrivarono anche delle troupe televisive per filmare lo strano fenomeno. Le stelle marine erano quasi immobili. Stavano morendo.
Tra la gente, tenuto per mano dal papà, c'era anche un bambino che fissava con gli occhi pieni di tristezza le piccole stelle di mare. Tutti stavano a guardare e nessuno faceva niente.
All'improvviso, il bambino lasciò la mano del papà, si tolse le scarpe e le calze e corse sulla spiaggia. Si chinò, raccolse con le piccole mani tre piccole stelle del mare e, sempre correndo, le portò nell'acqua. Poi tornò indietro e ripeté l'operazione.
Dalla balaustrata di cemento, un uomo lo chiamò. "Ma che fai, ragazzino?".
"Ributto in mare le stelle marine. Altrimenti muoiono tutte sulla spiaggia" rispose il bambino senza smettere di correre.
"Ma ci sono migliaia di stelle marine su questa spiaggia: non puoi certo salvarle tutte. Sono troppe!" gridò l'uomo. "E questo succede su centinaia di altre spiagge lungo la costa! Non puoi cambiare le cose!".
Il bambino sorrise, si chinò a raccogliere un'altra stella di mare e gettandola in acqua rispose: "Ho cambiato le cose per questa qui".
L'uomo rimase un attimo in silenzio, poi si chinò, si tolse scarpe e calze e scese in spiaggia. Cominciò a raccogliere stelle marine e a buttarle in acqua.
Un istante dopo scesero due ragazze ed erano in quattro a buttare stelle marine nell'acqua. Qualche minuto dopo erano in cinquanta, poi cento, duecento, migliaia di persone che buttavano stelle di mare nell'acqua. Così furono salvate tutte.
Per cambiare il mondo basterebbe che qualcuno, anche piccolo, avesse il coraggio di incominciare.
"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare." |
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