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Discussione di partenza
disattivato
Inviata - 27 January 2012 : 20:31:52
Le parole non servono a spiegare... cosa non dovrebbe mai più succedere....
Ascoltate soprattutto il primo video..le parole sono tratte da "se questo è un uomo" di Primo Levi.
Visibile solo da Internet Explorer "E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio." Albert Einstein Quando l’odio diventa codardo, se ne va mascherato in società e si fa chiamare giustizia. Arthur Schnitzler
"Mammauuuuuuuuh mauuuuuuh-mauuuuuuh!!!!!"
Ultime risposte: 7 (ordine cronologico inverso)
G.
Inviata - 28 January 2012 : 00:10:26
n/a
Inviata - 27 January 2012 : 23:13:19
n/a
Inviata - 27 January 2012 : 23:09:53Le parole proprio non servono di fronte a questi orrori
Quando il battito del cuore supera le ombre del passato l'amore potrà trionfare sul destino.
Nicholas Sparks
gr
Inviata - 27 January 2012 : 22:47:06 ......
Meglio vivere con un rimorso, che annegare in un rimpianto. Grysu
disattivato
Inviata - 27 January 2012 : 21:35:22
quote:Originalmente inviata da Fein
SHOAH... per non dimenticare
oggi lo sto rileggendo e mi fa male il cuore al solo pensarci qualche anno fa sono andata a visitare il Lager di Dachau in germania... vedere i forni e le camere a gas e proprio un orrore anche se ora tutto è pulito e ordinato.
Io l'ho letto in quinto liceo... mi è bastato una volta.. ho così vivide le immagini in testa.. da non avere più il coraggio di rileggerlo!
Visibile solo da Internet Explorer "E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio." Albert Einstein Quando l’odio diventa codardo, se ne va mascherato in società e si fa chiamare giustizia. Arthur Schnitzler
"Mammauuuuuuuuh mauuuuuuh-mauuuuuuh!!!!!"
Carla
Inviata - 27 January 2012 : 21:33:10 ...........
Ascolta con la mente Guarda con gli occhi del cuore Parla con la voce dell'Amore
****LUNA****
Fein
Inviata - 27 January 2012 : 21:27:43 SHOAH... per non dimenticare
Eccomi dunque sul fondo. A dare un colpo di spugna al passato e al futuro si impara assai presto,se il bisogno preme. Dopo quindici giorni dall'ingresso,già ho la fame regolamentare, la fame cronica sconosciuta agli uomini liberi,che fa sognare di notte e siede in tutte le membra dei nostri corpi; già ho imparato a non lasciarmi derubare,e se anzi trovo in giro un cucchiaio, uno spago,un bottone di cui mi possa appropriare senza pericolo di punizione, li intasco e li considero miei di pieno diritto. Già mi sono apparse,sul dorso dei piedi, le piaghe torpide che non guariranno. Spingo vagoni,lavoro di pala,mi fiacco alla pioggia tremo al vento; già il mio stesso corpo non è più mio: ho il ventre gonfio e le membra stecchite,il viso tumido al mattino e incavato a sera, qualcuno fra noi ha la pelle gialla, qualche altro grigia, quando non ci vediamo per tre o quattro giorni, stentiamo a riconoscerci l'un l'altro. Avevamo deciso di trovarci, noi italiani, ogni domenica sera in un angolo del Lager; ma abbiamo subito smesso,perchè era troppo triste contarci,e trovarci ogni volta più pochi,e più deformi,e più squallidi. Ed era così faticoso fare quei pochi passi: e poi,a ritrovarsi, accadeva di ricordare e di pensare, ed era meglio non farlo...
un spezzone dl libro di PRIMO LEVI- SE questo è un uomo-
oggi lo sto rileggendo e mi fa male il cuore al solo pensarci qualche anno fa sono andata a visitare il Lager di Dachau in germania... vedere i forni e le camere a gas e proprio un orrore anche se ora tutto è pulito e ordinato.