Discussione di partenza |
dolcesogno |
Inviata - 09 December 2009 : 04:22:00 In Bavaria, la regione tedesca, un falegname era molto noto per l’abilità con cui lavorava il legno. Un mattino, attraversando il bosco diretto al suo laboratorio, incontrò un’anziana piccolina con la pelle grigiastra che gli chiese di tagliare un bastoncino per arrotolare il filo in gomitolo, perché usando i rami degli alberi si ingarbugliava. L’uomo sorrise della facilità di quell’incarico, tagliò un rametto, e lo ripulì perché la donna non si ferisse. Mentre lo puliva, la vecchietta raccontava delle storie che facevano ridere il falegname. Al termine, l’uomo consegnò il bastoncino all’anziana dicendole che glielo regalava per il piacevole momento che gli aveva fatto passare. La vecchietta, soddisfatta, raccolse un pugno di foglie e gliele consegnò dicendogli di conservarle, perché gli avrebbero portato fortuna. L’uomo, nonostante fosse scettico, non volle offendere l’anziana e le mise in tasca. Quando arrivò al laboratorio e tolse le foglie dalle tasche, trovò delle pepite d’oro. Queste donzelle ricompensano gli uomini umili, laboriosi e generosi con foglie che si trasformano in oro e puniscono quelli che strappano il muschio che esse sono incaricate di proteggere.
"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare." |
Ultime risposte: 7 (ordine cronologico inverso) |
Maria |
Inviata - 09 January 2010 : 08:42:26 Bella e triste .......
Maria
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dolcesogno |
Inviata - 26 December 2009 : 01:20:22 C'erano una volta tre alberi...
C’erano una volta, su una montagna, tre alberi che sognavano e speravano.
Il primo disse : « Io vorrei essere un baule pieno di tesori, oro e pietre preziose. Così tutto il mondo potrebbe vedere la mia bellezza “
Il secondo albero esclamò : « Un giorno io sarò un battello solido e potente, trasporterò re e regine per tutti i mari del mondo. Tutti si sentiranno al sicuro a bordo.”
Il terzo albero disse. “ Io voglio diventare l’albero più grande e più forte della foresta. La gente vedrà la mia cima dalla collina, e penseranno al cielo e a Dio; sarò l’albero più alto di tutti i tempi e nessuno si scorderà di me.”
I tre alberi sognarono per diversi anni sperando che i loro sogni si avverassero. Un bel giorno arrivarono tre boscaioli. Un di loro s’avvicino al primo albero e disse “ Questo albero mi sembra solido, lo potrei vendere al falegname”. Il boscaiolo tagliò l’ albero, e l’alberò si sentì felice di essere stato tagliato pensando che il falegname l’avrebbe trasformato in un baule.
Il secondo boscaiolo vedendo il secondo albero disse ; « Questo albero sembra forte e solido, venderò il legno ai costruttori di battelli “. Il secondo era felice all’idea che tra breve avrebbe cominciato la sua carriera sugli oceani.
Quando i boscaioli s’avvicinarono al terzo albero, quest’ultimo si spaventò, sapeva che se lo tagliavano, tutti i suoi sogni di grandezza sarebbero svaniti . Uno dei boscaioli disse: “ Non ho bisogno di un albero speciale, questo andrà bene.” E il terzo albero fu tagliato.
Quando il primo albero arrivò dal falegname, fu trasformato in una semplice mangiatoia per animali. La mangiatoia fu messa in una stalla e riempita di fieno. Non era proprio la risposta al suo desiderio…
Il secondo albero che sognava di trasportare re e regine per gli oceani, fu trasformato in una barca da pesca. I suoi sogni di potenza svanirono…
Il terzo albero fu tagliato in lastra di legno e abbandonato in un angolo.
Gli anni passarono e gli tre albero dimenticarono i lori sogni.
Un bel giorno, un uomo e una donna arrivarono alla stalla. La donna fece nascere suo figlio nella stalla e mise il bambino nella mangiatoia che era stata fabbricata con il legno del primo albero. L’uomo avrebbe voluto offrire una culla al bambino, ma la mangiatoia andava bene. L’albero comprese allora l’importanza dell’evento che stava vivendo e capì che conteneva il tesoro più prezioso di tutti i tempi.
Anni più tardi un gruppo di uomini salì sulla barca di pescatori fabbricata con il legno del secondo albero; uno dei uomini, stanco, si addormentò. Una tempesta si alzò e l’albero pensò di non essere abbastanza forte per portare il suo equipaggio in mezzo alla tempesta. Gli uomini allora svegliarono quello che si era addormentato; questo si alzò e disse “ Pace” e la tempesta cessò. In quel momento l’albero capì di aver trasportato il Re dei Re.
Infine, qualcuno andò a prendere i pezzi del terzo albero dimenticato in un angolo, il legno fu trasportato a traverso le strade e l’uomo che lo portava veniva insultato dalla folla. L’ uomo era inchiodato ai pezzi di legno, elevato a croce, e morì in cima ad una collina. Quando arrivò la domenica, l’albero realizzò di essere stato cosi forte da tenersi in cima alla collina e essere cosi vicino a Dio. Gesù era stato crocifisso sul suo legno…
Ciascuno dei tre alberi ebbe quello che aveva sognato, in modo diverso da quello che avevano immaginato.
"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare." |
dolcesogno |
Inviata - 26 December 2009 : 01:11:12 Il Natale del piccolo abete
In un bosco poco lontano da una grande città viveva un piccolo abete. Era il minore della grande famiglia di alberi che popolava quel luogo. Per la verità, non era proprio bellissimo: era cresciuto esile, con qualche ramo storto e con il fogliame alquanto rado. Certo, non faceva una gran bella figura accanto ai suoi fratelli folti e gagliardi!Ma il piccolo abete aveva un sogno: diventare un giorno un bell’albero di Natale. Addobbato con fili d’oro e d’argento, con luci e palle colorate, sarebbe divenuto davvero bello, ed i suoi fratelli non lo avrebbero più preso in giro per il suo buffo aspetto. Nei pochi anni della sua vita, il piccolo albero aveva visto tante volte, in Dicembre, i tagliaboschi che, armati di scuri, sceglievano gli alberi più belli da vendere in città, ed aveva invidiato tanto i suoi fratelli che, gonfi di orgoglio, si avviavano verso quello che credevano un destino di gloria. Adesso che era un po’ cresciuto era certo che qualcuno avrebbe scelto anche lui per farlo divenire il simbolo del Natale per una famiglia. Dicembre era ormai avanzato, ed il Natale era alle porte. Più volte gli “ uomini degli alberi” – come li chiamava il piccolo abete – erano venuti a tagliare le piante, ma l’alberello era stato sempre scartato: non era abbastanza grande e bello! La vigilia di Natale, i tagliaboschi vennero per l’ultima volta a prelevare gli alberi destinati ai ritardatari del Natale. Il bosco era ormai quasi spoglio, ed il piccolo abete era certo che qualcuno avrebbe portato via anche lui. Il fratello che gli stava accanto, un bell’albero folto e maestoso, lo irrideva: - Dove vuoi andare tu, piccolo e storto come sei? Nessuno ti comprerebbe mai. Vedrai che sceglieranno me: farò un figurone nel salone di una bella casa, ornato di fiocchi e luminarie. Il piccolo abete non diceva nulla, ma in cuor suo sapeva che il fratello aveva ragione: gli uomini con l’ascia non sapevano che farsene di lui. Infatti, scelti gli alberelli più belli, compreso l’orgoglioso fratello,i tagliaboschi se ne andarono, lasciando il piccolo abete triste e deluso. Era la notte di Natale: cadeva la neve sul bosco ormai spoglio, ed il piccolo abete, rimasto solo, con il cuore gonfio di tristezza, piangeva sul suo triste destino. Ma la notte di Natale è notte di prodigi, ed anche il piccolo albero ebbe il suo regalo: le lacrime versate si trasformarono in tante sfere di ghiaccio lucenti, la neve e la brina disegnarono tra i suoi rami trine e merletti, ed una schiera di lucciole coraggiose, sfidando i rigori del freddo, si posò sui suoi rami. Una piccola stella, incantata da quello spettacolo, scese dal cielo e si posò sulla cima: il piccolo abete divenne il più bell’albero di Natale che si fosse mai visto. Tutti i piccoli abitanti del bosco accorsero meravigliati a guardare quello splendido spettacolo, e gli amici passerotti vollero regalare all’alberello anche una “colonna sonora”: si posarono tra i suoi rami e si misero a cantare. Il piccolo abete visse così la sua notte di gloria, e finalmente fu felice. E l’orgoglioso fratello? Passati i giorni di festa, quando, carico di addobbi e di luci, aveva vissuto il suo trionfo, rimase ad aspettare tra i rifiuti che gli uomini della nettezza urbana lo portassero verso il suo triste destino.
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dolcesogno |
Inviata - 26 December 2009 : 00:25:23 Cè una favola meravigliosa che narra di una povera orfanella che non aveva né famiglia né qualcuno che le volesse bene. Un giorno, sentendosi particolarmente triste e sola, si mise a camminare per i boschi e vide una bellissima farfalla imprigionata in un rovo. Più la farfalla si dibatteva per conquistare la libertà e più le spine si conficcavano nel suo fragile corpo. La giovane orfanella con delicatezza riuscì a liberarla.
Invece di volare via, la farfalla si tramutò in una bellissima fata. La ragazzina si sfregò gli occhi perchè pensava di aver avuto una allucinazione. " Per ricompensarti della tua straordinaria bontà", disse la fatina buona, "esaudirò qualunque tuo desiderio". La ragazzina si fermò un attimo a riflettere, poi disse: "Voglio essere felice!".
La fata rispose: "Molto bene". Si chinò su di lei e le sussurrò qualcosa in un orecchio. Poi svanì.
La ragazzina, divenuta ormai grande, appariva felice come nessun altro sulla terra. Tutti le chiedevano il segreto della sua felicità. Ma lei si limitava a sorridere e rispondeva: "il segreto della mia felicità consiste nell'aver dato ascolto ad una fatina buona quando ero piccola".
Poi divenne vecchia e quando fu in punto di morte i vicini le si fecero attorno, temendo che il segreto della felicità svanisse con lei. "Per piacere", la pregarono, "rivelaci ciò che ti ha detto la fatina buona".
La cortese vecchietta sorrise ed esclamò: "Mi disse che tutti, per quanto sicuri di sé, e non importa se giovani o vecchi, ricchi o poveri, hanno bisogno di me".
Cè una favola meravigliosa che narra di una povera orfanella che non aveva né famiglia né qualcuno che le volesse bene. Un giorno, sentendosi particolarmente triste e sola, si mise a camminare per i boschi e vide una bellissima farfalla imprigionata in un rovo. Più la farfalla si dibatteva per conquistare la libertà e più le spine si conficcavano nel suo fragile corpo. La giovane orfanella con delicatezza riuscì a liberarla.
Invece di volare via, la farfalla si tramutò in una bellissima fata. La ragazzina si sfregò gli occhi perchè pensava di aver avuto una allucinazione. " Per ricompensarti della tua straordinaria bontà", disse la fatina buona, "esaudirò qualunque tuo desiderio". La ragazzina si fermò un attimo a riflettere, poi disse: "Voglio essere felice!".
La fata rispose: "Molto bene". Si chinò su di lei e le sussurrò qualcosa in un orecchio. Poi svanì.
La ragazzina, divenuta ormai grande, appariva felice come nessun altro sulla terra. Tutti le chiedevano il segreto della sua felicità. Ma lei si limitava a sorridere e rispondeva: "il segreto della mia felicità consiste nell'aver dato ascolto ad una fatina buona quando ero piccola".
Poi divenne vecchia e quando fu in punto di morte i vicini le si fecero attorno, temendo che il segreto della felicità svanisse con lei. "Per piacere", la pregarono, "rivelaci ciò che ti ha detto la fatina buona".
La cortese vecchietta sorrise ed esclamò: "Mi disse che tutti, per quanto sicuri di sé, e non importa se giovani o vecchi, ricchi o poveri, hanno bisogno di me".
"La vita e i sogni sono fogli di uno stesso libro leggerli in ordine è vivere, sfogliarli a caso è sognare." |
disattivato |
Inviata - 17 December 2009 : 23:15:23 bellissima !
<<Artista è soltanto chi sa fare della soluzione un enigma.>> .:Karl Kraus:.
.:Fantasyland-Grafica:.
Sogno di una notte...Come Bridget Jones...
FantasyLand.135
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tessa47 |
Inviata - 09 December 2009 : 17:00:29 CHE BELLA!
Domani è un altro giorno...
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n/a |
Inviata - 09 December 2009 : 08:14:01 bella!
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