Scalai montagne e guadai fiumi trovai l'indifferenza degli uomini. Provai a percorrere a ritroso il tempo l'indifferenza era la stessa; rivolsi domande ai saggi su quali erano gl'arcani che custodivano il mondo non ebbi risposta. Io vagabonda solitaria, assetata d'acqua pura e fresca in perenne conflitto con lo sciabordìo d'acqua di mare, annegai la mia sete. Umani immersi nel loro sangue del potere e del comando e di riflesso la mia anima sanguina. Son pazzi gli uomini che non tengono conto delle grida di dolore. Questa terra di tutti dilaniata e sanguinante diviene fuoco per la durezza e le sopraffazioni di occhi sempre chiusi