Non sei Iscritto? Vuoi vedere tutte le sezioni e partecipare? Iscriviti clikka Qui!
 
Forum Le Perle Del Cuore
Forum Le Perle Del Cuore
[ Home | Profilo | ISCRIZIONE | Discussioni Attive | Msg privati | Utenti | Cerca | FAQ
Nome Utente:
Password:
Salva Password
Password Dimenticata?

 Tutti i Forum
 Forum
 Fitness, salute, benessere e bellezza
 Fiori e Natura
 Nuovo Topic  Rispondi
 Stampa
| More
Pagina Precedente | Pagina Sucessiva
Author Previous Topic Topic Next Topic
Pag: di 17

Fein
Moderatore

14527 Posts
Status: offline

Posted - 02 October 2016 :  19:26:53  Vedi Profilo Send Fein a Private Message  Rispondi quotando
grazie Nanà un abbraccio ai tuoi tesori




Go to Top of Page

nanà
Moderatore

11166 Posts
Status: offline

Posted - 16 November 2016 :  19:32:44  Vedi Profilo Send nanà a Private Message  Rispondi quotando

IRIS
I suoi fiori sono noti col nome di gaggioli.



Si narra che il re di Francia Luigi VII, dopo aver vinto un battaglia,
vide che il campo di battaglia era copero di fiori di Iris.
Decise allora di inserire il fiore dell'Iris nel suo stemma regale
e da quel momento l'Iris si chiamo' anche "Fleur de Louis".
Con il tempo avvenne una confusione il Fleur de Louis si tramando' come fleur de Lys,
che in francese significa Giglio.
Fu così che lo stemma regale cambio' ed ebbe un giglio al posto dell'originario Iris.



Un fiore dai molteplici colori e altrettanti significati.
All'Iris, per la forma e il colore dei suoi fiori, è riconosciuta la capacità di evocare stati d'animo del tutto positivi,
l'aumento dell'autostima, il ritrovamento dell'equilibrio dell'umore,
il ristoro interiore che deriva dal rispetto della verità e la ricerca di saggezza.



Tutte qualità ben sintetizzate dalla forma di questo fiore,
che si presenta ben ritto e sembra proteso verso il cielo e quindi, a livello filosofico, verso il divino.
Una delle caratteristiche dell'Iris è che in questa pianta ricorre il numero tre, cioè quello della Trinità cristiana.



Sono tre i boccioli di ogni stelo, sono tre i petali al vertice e pure i petali ricadenti.
Ed è per questo motivo che l'iconografia cristiana lo ha adottato
come immagine simbolica della fede e quindi anche della saggezza.



Nella lunga storia di questa pianta c'è però anche il notevole apprezzamento riscosso presso i popoli dell'Asia.
Nella zona est del continente asiatico, in particolare, l'Iris viene considerato una sorta di talismano che protegge dai malefici.
E infatti nel passato veniva disegnato sopra le armature dei militi che andavano in battaglia, a loro protezione.








Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.
Go to Top of Page

nanà
Moderatore

11166 Posts
Status: offline

Posted - 16 November 2016 :  19:40:47  Vedi Profilo Send nanà a Private Message  Rispondi quotando



L'Iris viola è chiamato anche giaggiolo di S. Antonio e viene considerato immagine che evoca la sapienza.
Quello blu (Giaggiolo odoroso) rappresenta la fede e la speranza.
Quello bianco sta per purezza (detto anche Giglio di Firenze).



Nella mitologia greca questo fiore era incarnato dalla Dea Iris, una messaggera instancabile,
figlia della ninfa Elettra, abituata a risalire gli arcobaleni del monte Olimpo.



La Dea Iris aveva poi la funzione di accompagnare le anime delle morte ai Campi Elisi
e per questo motivo i greci erano soliti deporre mazzi di Iris viola sopra le tombe dei loro familiari o amici.



Veniva raffigurata come una fanciulla giovane e bella, dalle vesti svolazzanti e spesso anche con le ali ai piedi,
per sottolineare il suo dinamismo e la sua vitalità.
















Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.
Go to Top of Page

Fein
Moderatore

14527 Posts
Status: offline

Posted - 18 November 2016 :  14:18:48  Vedi Profilo Send Fein a Private Message  Rispondi quotando
bellissimi gli iris...mi son sempre piaciuti




Go to Top of Page

nanà
Moderatore

11166 Posts
Status: offline

Posted - 20 December 2016 :  21:14:19  Vedi Profilo Send nanà a Private Message  Rispondi quotando

Calicanto fiore invernale



Il calicanto è una pianta profumatissima, resistente al freddo e al gelo,
quindi perfetta per abbellire i giardini di chi abita nel Settentrione d’Italia.
Il calicanto è originario dei boschi montani del Sichuan,
regione a Sud-Ovest della Cina, dove cresce fino a 3.000 metri di quota. 





Nel linguaggio dei fiori e delle piante, probabilmente per via della legenda a cui è legato,
il calicanto simboleggia l’affettuosa protezione.
Un rametto di calicanto in fiore è il dono ideale quando si vuole offrire la propria protezione
o il proprio aiuto alla persona che dovrà riceverlo.





Secondo le usanze popolari il calicanto, essendo una pianta che risveglia lo spirito ed il corpo,
con il suo profumo, nella fredda stagione invernale,
dovrebbe essere usato per sfregarsi e profumarsi, ogni mattina,
polsi e caviglie al fine di rinforzare e rinvigorire le ossa e le fasce nervose.













Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.


Go to Top of Page

nanà
Moderatore

11166 Posts
Status: offline

Posted - 17 January 2017 :  22:18:48  Vedi Profilo Send nanà a Private Message  Rispondi quotando

CROCUS



La conoscenza di questi fiori va molto indietro nel tempo.
Ciò è dimostrato dal fatto che persino la Bibbia
nel Libro dei Cantici (4:14) vengono citati come piante aromatiche e odorose.
Il Croco simboleggia la spensieratezza dei giovani.



LEGGENDA

Secondo la tradizione popolare ladina, il croco è un fiore di origine divina
che vuole ricordare la generosità di un nobile principe.
Mandato dal padre a conoscere la futura sposa,
il principe Labino partì con un gran seguito e un ricco tesoro da portare in dono.
Strada facendo, però, distribuì tutti i suoi averi ai bisognosi che incontrò,
tanto che rimase senza nulla.
Allora il suo seguito lo abbandonò e Labino continuò il viaggio da solo,
avvolto in un mantello di seta viola foderato di raso bianco.
Era la sua ultima ricchezza, ma non esitò a privarsene, q
uando trovò sulla via un vecchio infreddolito.
Ormai Labino era talmente povero che rinunciò a presentarsi alla promessa sposa.
E restò sui monti, ad aiutare un pastore.
In inverno il principe si ammalò. Sentendo vicina la fine, chiamò il pastore.
Gli chiese di poter dormire per l'eternità in un prato ai margini del bosco
e di fare avere al re, suo padre, i fiori che sarebbero sbocciati sulla sua sepoltura.
Il pastore poté rispettare solo la prima delle volontà di Labino,
perché la neve era ancora alta e nessun fiore riusciva a sbocciare.
Una notte, all'uomo apparve in sogno il Signore che gli disse di andare alla tomba, il mattino dopo.
E l'indomani, fu grande la meraviglia del pastore nel trovarla coperta da un mantello di teneri fiori violetti
che sbucavano dalla neve scintillante.
Un dono di Dio affinché lui potesse esaudire l'ultimo desiderio di Labino.















Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.


Go to Top of Page

nanà
Moderatore

11166 Posts
Status: offline

Posted - 23 January 2017 :  19:34:27  Vedi Profilo Send nanà a Private Message  Rispondi quotando



LA LEGGENDA DEI TRE GIORNI DELLA MERLA



La leggenda dei tre giorni della merla si perde nell'onda del tempo.
Una storiella che ha infinite varianti da posto a posto. Una cosa é però in comune a tutti: la data.
I tre ultimi giorni di gennaio, considerati appunto i più freddi nonché una specie di cartina di tornasole,
dato che in base a come si presenta il tempo gli esperti sanno trarre indicazioni per come sarà il clima dell'anno.
Non conta che qualche metereologo si sia affannato a dimostrare che non tutti gli anni é così,
che anzi le medie dicono che c'é qualche altro giorno più freddo.
La tradizione non si é spenta. O meglio, la tradizione non si era spenta.



1^ storiella......
Gli ultimi tre giorni di gennaio, il 29, 30 e 31, capitò a Milano un inverno molto rigido.
La neve aveva steso un candido tappeto su tutte le strade e i tetti della città.
I protagonisti di questa storia sono un merlo, una merla e i loro tre figlioletti.....
Erano venuti in città sul finire dell'estate e avevano sistemato il loro rifugio su un alto albero nel cortile di un palazzo situato in Porta Nuova.
Poi, per l'inverno, avevano trovato casa sotto una gronda al riparo dalla neve che in quell'anno era particolarmente abbondante.
Il gelo rendeva difficile trovare le provvigioni per sfamarsi;
il merlo volava da mattina a sera in cerca di becchime per la sua famiglia e perlustrava invano tutti i giardini, i cortili e i balconi dei dintorni.
La neve copriva ogni briciola. Un giorno il merlo decise di volare ai confini di quella nevicata,
per trovare un rifugio più mite per la sua famiglia. Intanto continuava a nevicare.
La merla, per proteggere i merlottini intirizziti dal freddo, spostò il nido su un tetto vicino, dove fumava un comignolo da cui proveniva un po’ di tepore.
Tre giorni durò il freddo. E tre giorni stette via il merlo.
Quando tornò indietro, quasi non riconosceva più la consorte e i figlioletti erano diventati tutti neri per il fumo che emanava il camino.
Nel primo dì di febbraio comparve finalmente un pallido sole e uscirono tutti dal nido invernale;
anche il capofamiglia si era scurito a contatto con la fuliggine.
Da allora i merli nacquero tutti neri; i merli bianchi diventarono un'eccezione di favola.



2^ storiella......
I tre giorni della merla, il 29, 30 e 31, una tradizione che viene da lontano e che vuole che siano i tre giorni più freddi dell'inverno.
Tanto freddi che una merla, che allora aveva le piume bianche, intirizzita, ma al tempo stesso preoccupata per i suoi figlioletti,
non trovò di meglio che andare a posarsi su un camino. Ci stette tre giorni, perché il gelo impediva persino di volare.
Poi arrivò fortunatamente febbraio. Pallido fin che si vuole ma il sole riuscì a ridare vita e speranza.
Merla e figlioletti poterono stirarsi, riaprire le ali e volare.
I tre giorni sul camino però avevano prodotto una profonda trasformazione nel piumaggio, divenuto nero per la fuliggine, nero senza rimedio.
Da allora i merli nacquero tutti neri.



3^ storiella......
I tre giorni della merla sono considerati i giorni più freddi dell'anno.
Se sono freddi, la Primavera sarà bella, se sono caldi la Primavera arriverà tardi......Una volta i merli erano bianchi.
Un giorno per il troppo freddo uno entrò in un camino per scaldarsi e ne uscì dopo tre giorni tutto nero per la fuliggine.
Due merli dalle candide piume, maschio e femmina , si ripararono per il freddo in un camino.
Non avendo nulla da mangiare il maschio decise di uscire per cercare qualcosa.
Dopo tre giorni tornò e trovando un uccello nero come il carbone, non riconobbe la sua merla e tornò indietro per cercarla.
La merla, annerita per la fuliggine, nel frattempo morì di fame.


4^ storiella......
Il merlo e la merla si sposano alla fine di gennaio, al paese della sposa, oltre il Po.
Dovrebbero riattraversarlo per tornare nella loro casa, ma si è fatto tardi e si fermano per due giorni presso dei parenti.
La temperatura si abbassa molto. Merlo è costretto ad attraversare il Po ghiacciato, ma muore.
Merla piange ed il suo lamento si sente ancora lungo il Po, nelle notti di fine gennaio.



5^ storiella......
Secondo la tradizione popolare gli ultimi tre giorni di gennaio coincidono con i tre giorni più freddi dell'inverno.
Tanto che perfino la Merla, che un tempo aveva il piumaggio bianco, per riscaldarsi andò a ripararsi in un camino.
Il suo manto divenne grigio per la fuliggine e da allora rimase di tale colore.



Da una statistica tratta dalla banca dati ultra trentennale del Centro Geofisico Prealpino (periodo 1967-1999)
risultano queste interessanti considerazioni:
Temperatura media dei tre giorni (29-30-31 gennaio) = 3.6 °C
Media delle t. massime dei tre giorni = 7.2 °C
Media delle t. minime dei tre giorni = 0.1 °C
















Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.


Go to Top of Page
Pag: di 17 Previous Topic Topic Next Topic  
Pagina Precedente | Pagina Sucessiva
 Nuovo Topic  Rispondi
 Stampa
| More
Salta a:
Forum Le Perle Del Cuore © © 2001 Snitz Forums Vai in alto alla pagina
Pagina elaborata in 0.17 secondi. Snitz Forums 2000