25 novembre 2014 La Giornata contro la violenza sulle donne "Solo nel 2013 in Italia 179 femminicidi"
Pił di un milione di donne in Italia finisce nella rete dei soprusi al maschile, che si ripetono pił volte arrivando alla vergognosa cifra di 14 milioni di atti di violenza (dallo schiaffo allo stupro). Oltre 25 i casi al giorno di stalking, 179 femminicidi (una vittima ogni due giorni) solo nel 2013, e cioč il 14% in pił rispetto ai 157 del 2012: numeri tristi che č bene ribadire soprattutto oggi, nella celebrazione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne istituita dalle Nazioni Unite nel 1999. Da allora il 25 novembre č un momento per prevenire e combattere un atteggiamento di prevaricazione, fisica e psicologica, ancora troppo diffuso.
I numeri in Italia. Una vittima ogni due giorni, 179 solo nel 2013, e cioč il 14% in pił rispetto alle 157 del 2012. Nella metą dei casi la donna muore strangolata o a causa delle percosse; una su tre viene uccisa dopo aver scelto di lasciare il proprio partner: ma in tutti i contesti c'č l'abuso maschile. Il rapporto della banca dati Eures segnala anche l'aumento dei "matricidi" spesso compiuti per "effetto del perdurare della crisi. Comunque sia, sette femminicidi su dieci si consumano all'interno del contesto familiare, una costante nell'interno periodo tra il 2000 e il 2013 (70,5%). Oltre all'oltre un milione di donne che finisce nella rete dei soprusi al maschile, dallo schiaffo allo stalking.
I numeri in Europa. Sulla violenza alle donne sono stati presentati a Bruxelles i risultati della prima rilevazione statistica europea fatta in 28 paesi con numeri allarmanti. Il 33 % (62 milioni) ha subito violenza fisica e sessuale dall'etą di 15 anni. Nel 22% dei casi si č trattato di violenza da parte del partner, assistita anche dai bambini (73%). L8% lha subita nell'ultimo anno e solo un terzo ha contattato la polizia o ha chiesto aiuto ad altri servizi sul territorio, percentuale che scende ancora quando non si č trattato di violenza da parte del compagno o marito. La violenza psicologica č ancora pił alta, raggiunge il 43% e comprende, violenza economica, impedimento alla libertą di movimento, controllo, minacce. Le donne che hanno subito una qualsiasi forma di violenza, sessuale o no, sono in Italia il 27%, in Spagna il 22%, in Danimarca il 52%, in Finlandia il 47%, in Svezia il 46%, in Olanda il 45%. Pił elevata che in Italia anche la violenza in Francia (44%), in Germania (35%) e Gran Bretagna (44%). Sempre nei paesi del Nord europa le donne sono pił esposte alle aggressioni nei luoghi di lavoro: 74-75% delle manager ha avuto esperienza di aggressione a sfondo sessuale nella loro vita.
Le percentuali nel mondo. Secondo uno studio del 2013 della World Health Organization, la violenza fisica o sessuale colpisce pił di un terzo delle donne nel mondo (35%), e quella domestica, inflitta dal partner, č la forma pił comune (30%). Il Paese dove le donne sono pił a rischio č il Sud-est asiatico, dove pił della metą (58,8%) degli omicidi avviene per mano di mariti, fidanzati o compagni. A seguire troviamo i Paesi ad elevato reddito (41,2%), tra questi vi č anche l'Italia, le Americhe (40,5%) e infine l'Africa (40,1%).
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.
Mani macchiate e lurida coscienza di esseri malvagi e senza cuore, che la donna colpiscon con violenza, invasi da un insano e gran furore: atto vigliacco, gelido e crudele, come quel di Caino contro Abele.
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.
serve a poco ricordare un giorno all'anno,,, se la legge non condanna veramente quegli assassini come si deve,o non finirą mai... chi uccide cosģ barbaramente dev'essere ucciso all'istante tanto quando esce <troppo presto> dalla galera lo farą di nuovo... qui si che ci vorrebbe la pena capitale...
Forse servirą a poco ricordare questa giornata... ma continuare a parlarne farą riflettere forse chi leggifera, ma soprattutto chi deve giudicare si deciderą a dare pene pił gravi. Tenere in galera gli assassini, senza sconti x buona condotta...
Io posso solo augurare a chi deve giudicare.. che possano provare sulla propria pelle quei dolori che provano le vittime e i loro cari.
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.