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lumière
bannata
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Posted - 08 October 2012 : 10:53:38
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Questo tuo angolo è un'oasi di serenità!
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Sir Morris
Bannato
947 Posts
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Posted - 08 October 2012 : 14:26:29
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Bravo Beppe, serenamente!
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Credo nella ragione e nella propria coscienza! Credo nell'altruismo e nell'intraprendenza!
Sir Morris |
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beppe
Utente Master
649 Posts
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Posted - 14 October 2012 : 09:43:12
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E un adolescente disse: Parlaci dell'Amicizia. E lui rispose dicendo: Il vostro amico è il vostro bisogno saziato. È il campo che seminate con amore e mietete con riconoscenza. È la vostra mensa e il vostro focolare. Poiché, affamati, vi rifugiate in lui e lo ricercate per la vostra pace. Quando l'amico vi confida il suo pensiero, non negategli la vostra approvazione, né abbiate paura di contraddirlo. E quando tace, il vostro cuore non smetta di ascoltare il suo cuore. Nell'amicizia ogni pensiero, ogni desiderio, ogni attesa nasce in silenzio e viene condiviso con inesprimibile gioia. Quando vi separate dall'amico non rattristatevi- La sua assenza può chiarirvi ciò che in lui più amate, come allo scalatore la montagna è più chiara della pianura. E non vi sia nell'amicizia altro scopo che l'approfondimento dello spirito. Poiché l'amore che non cerca in tutti i modi lo schiudersi del proprio mistero non è amore, ma una rete lanciata in avanti e che afferra solo ciò che è vano. E il meglio di voi sia per l'amico vostro. Se lui dovrà conoscere il riflusso della vostra marea, fate che ne conosca anche la piena. Quale amico è il vostro, per cercarlo nelle ore di morte? Cercatelo sempre nelle ore di vita. Poiché lui può colmare ogni vostro bisogno, ma non il vostro vuoto. E condividete i piaceri sorridendo nella dolcezza dell'amicizia. Poiché nella rugiada delle piccole cose il cuore ritrova il suo mattino e si ristora.
Kahlil Gibran
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Carla
Utente Master
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Posted - 14 October 2012 : 10:38:07
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Buona e serena domenica a te e famiglia Beppe
Ascolta con la mente Guarda con gli occhi del cuore Parla con la voce dell'Amore ****LUNA**** |
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beppe
Utente Master
649 Posts
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Posted - 21 October 2012 : 08:25:57
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C'è un uomo seduto sui muretto del Lungotevere non lontano dall'Isola Tiberina, un uomo di forse cinquant'anni, dal volto intenso e pensoso, ma sereno. Guarda lontano e lascia ciondolare le gambe, un po' come fanno i ragazzini. Accanto a lui un carrello; simile a quelli che vengono usati per fare la spesa. Nei miei vagabondaggi quotidiani mi sono trovato a pochi passi da lui e d'istinto l'ho salutato. Mi ha risposto con voce limpida e ferma. Poco discosto ci sono alcuni cartoni sui quali c'è un sacco a pelo ancora schiuso, dove evidentemente l'uomo ha trascorso la notte. «Non fa freddo». Mormora imbarazzato. «Da alcune ore è venuta la primavera». Me lo dice quasi fosse merito mio e me ne volesse ringraziare. Mi colpisce la serenità, straordinaria di questo essere umano che sembra non corrispondere in nulla al suo aspetto e alla sua condizione. Così il nostro dialogo si avvia e mi consente di scoprire che l'uomo di fronte a me è un docente universitario, cattedratico di lettere e filosofia, che già da un paio di anni vive in quest'insenatura del Tevere. Da quando si è congedato dall'università ha delegato la moglie a ritirare la pensione e se n'è andato di casa. «Voglio vivere in pieno il tempo della vita». Anche Tolstoj a novantadue anni è fuggito di casa e quando l'hanno ritrovato in una stazioncina della grande Russia pare abbia mormorato: «Che peccato; finalmente ce l'avevo fatta». Mi spiega che non poteva continuare a mentire a se stesso, che il sistema universitario era una vera e propria truffa ai danni di una qualsiasi vera cultura, e che solo ora, finalmente, essendo in uno stato di libertà, incomincia ad afferrare il senso della vita. D'istinto, mentre ascolto la sua voce serena e chiara, formulo mentalmente l'ipotesi che quest'uomo sia vittima di una depressione. Il professore mi guarda e sorride: «Stai pensando che sono pazzo?». «Beh, devo confrontarmi con questa tua strana condizione: un professore d'Università che preferisce fare la vita del barbone, chiedendo l'elemosina». «Guarda che non chiedo l'elemosina e tanto meno la voglio. Mi sono tolto di dosso le bollette, le tasse, i telegiornali, le finte amicizie, un mondo culturale mediocre e privo di reale verità. Vivo fuori dalla logica del denaro. Sapessi che emozione la libertà! Mangio alla Caritas e alla mensa comunale e per il resto mi godo l'immensità del tempo. Ho vissuto di più in questi due anni che in tutto il resto della mia vita». «E la cultura?» «Solo ora posso esercitarla, nelle lunghe ore di riflessione e da questo osservatorio vedo finalmente il mondo e le sue vere sciagure». «Tu avevi una posizione di privilegio che ti ha permesso di scegliere, ma tutti quelli che sono all'indigenza, pensionati costretti a frugare tra i rifiuti dei mercati, oltre i confini della dignità?». Fa un gesto con la mano a indicare i pochi metri quadri che lo ospitano. «Eppure qui ho scoperto il vero e unico scopo della vita stessa e conseguentemente il tempo per viverla. Niente è più importante». Poi mi consegna un foglietto di carta che qui trascrivo. «Se è vero, come dite, che il mondo è dolore e sofferenza, cosa sono i fiori di tiglio e i nidi d'ape? E le foglie, che rivelano il vento, e questo mio essere contento, solo di poter vivere e vedere?».
Silvano Agosti
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Carla
Utente Master
35017 Posts
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Posted - 21 October 2012 : 10:52:01
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Certo questo professore ha pure ragione, ma bisogna provare entrambe le opportunità per decidere quale vita si preferisce, vivere immersi nella natura certo è la più vera, solo che lui ha potutto far una scelta, molti ci son obbligati.. credo sia molto diverso.. Buona Domenica Beppe
Ascolta con la mente Guarda con gli occhi del cuore Parla con la voce dell'Amore ****LUNA**** |
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beppe
Utente Master
649 Posts
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Posted - 28 October 2012 : 09:22:53
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C'era una volta un'anima. Non aveva mai pensato al passato, non aveva mai pensato al futuro. Pensava soltanto al presente. Non era mai nata e non sarebbe mai morta. Non si sa esattamente da quando ci fosse stata e fin quando ci sarebbe stata. Era stata qualsiasi cosa e sarebbe stata qualsiasi cosa. O meglio, era sembrata ogni cosa e sarebbe sembrata ogni cosa. Non aveva sesso e non aveva età. Non apparteneva a nessun paese né a nessuna razza. Si era sempre reincarnata e si sarebbe reincarnata per sempre, perché quello era il suo destino. Aveva vissuto attraverso i secoli. Era stata ricca e povera, colta e ignorante, libera e sottomessa, saggia e folle, bella e brutta. Aveva amato, odiato, condannato e perdonato, ucciso e salvato. Ma la gente aveva sempre ignorato tutto, salvo il suo aspetto. E l'anima ne aveva sofferto. Così, aspettava la Luce e sia che fosse stata uomo o donna, bambino o anziano, guardava il cielo e piangeva. Guardava le stelle, le stelle lontane e luminose, quelle stelle comprensive che l'avevano sempre aiutata, con le quali parlava. Piangeva e le stelle la capivano e la confortavano. Diceva che dacché poteva ricordare, aveva sofferto della superficialità della gente e aveva sperato che, col tempo, le cose sarebbero cambiate. Ma, benché il tempo passasse, tutto era sempre uguale. E la sua speranza andava indebolendosi, giorno dopo giorno, anno dopo anno, secolo dopo secolo, vita dopo vita. Le stelle l'ascoltavano. Brillavano e le sorridevano con affetto. Erano le sue sorelle maggiori che le davano consigli e amore. Le stelle somigliavano all'anima. Anche loro non avevano sesso né età, anche loro non appartenevano a nessun paese, a nessuna razza. Ma loro erano molto più sagge. Perché, mentre l'anima era fatta di spirito, loro erano fatte di razionalità. Così, mentre l'anima viveva di sensazioni ed emozioni, le stelle formulavano ragionamenti e pensieri. E conoscevano la risposta esatta ad ogni domanda. E il loro raziocinio era il fazzoletto che asciugava le lacrime che cadevano giù, rigando il volto dell'anima. Un giorno le stelle dissero: - Ricorda piccola, non devi badare all'opinione della gente. Gli altri giudicano dalle apparenze e non dai fatti e se ti amano quando sei bella e ti evitano quando non lo sei, sii tu ad evitare loro perché non sono in grado di capire che tu non cambi, sei sempre la stessa. Se non sono in grado di capire che tu sei sempre speciale perché i tuoi sentimenti sono veri ed eterni, non fare caso a loro! Sii tutto ciò che vuoi essere, perché puoi trasformarti in tutto ciò che credi di poter essere. Sii libera! Non aver paura di essere libera! E ricorda: loro ti somigliano... anche loro hanno paura di essere se stessi perché temono il giudizio degli altri. Succede perché non si amano abbastanza. Devi amare te stessa ed essere libera! -
C'era una volta un'anima. Era libera e felice. Le stelle erano le sue amiche. E mentre lei era fatta di spirito, loro erano fatte di ragione. Ma sia le stelle che l'anima desideravano raggiungere la Luce. E quando la Luce arrivò, il tempo, i sentimenti, i consigli, lo spirito e la ragione erano solo ricordi vaghi e confusi. Tutto era bellezza, libertà, felicità e pace
Da "La spiaggia dei sogni"
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