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Posted - 07 April 2011 : 09:34:00
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Account Google e Facebook, privacy violata se vi sono sospetti di attività criminale
Si tratta della National Security Letters. Tradotto: "Fornire strumenti adeguati per intercettare e ostruire il terrorismo”. Ma resta da capire dove finisce la minaccia del terrorismo e dove comincia il diritto alla privacy
NEW YORK – Che fate se qualcuno controlla i vostri account Google e Facebook, per un’indagine che è stata aperta contro di voi? E se non siete nemmeno avvisati di questa “perquisizione telematica”? Il dilemma pende sugli utenti Internet degli Stati Uniti, che potrebbero essere oggetto – senza nemmeno saperlo – delle famigerate National Security Letters, le lettere a difesa della sicurezza nazionale che chiedono informazioni su cittadini sospettati di qualche crimine.
L’acronimo della legge – certamente “patriottica” per l’ex presidente – significa in realtà “providing appropriate tools required to intercept and obstruct terrorism”, ovvero “fornire strumenti adeguati per intercettare e ostruire il terrorismo”. Ma dove finisce la minaccia del terrorismo e dove comincia il diritto alla privacy? L’annosa questione è stata riproposta dal recente ordine che chiedeva a Twitter di fornire informazioni sugli account degli animatori di Wikileaks, che hanno pubblicato centinaia di documenti riservati del governo americano.
In realtà il governo di Washington potrebbe aver richiesto informazioni anche a Facebook, Google e magari altre aziende. Twitter ha deciso di sfidare la segretezza dell’ordine, informando i suoi utenti – tra cui il fondatore di Wikileaks Julian Assange – di essere sotto indagine.
Nella prima metà del 2010, Google aveva ricevuto 4.200 richieste simili. In un anno intero, anche Facebook deve rispondere a migliaia di National Security Letters (ha dichiarato a Newsweek di averne da 10 a 20 ogni giorno). Sono coinvolti anche gestori telefonici come Verizon, che ogni anno riceve circa 100 mila richieste di questo tipo.
Le lettere sono segrete, viene chiesto di eseguire l’ordine, fornire le informazioni e non avvertire gli utenti, per ragioni di sicurezza nazionale. Twitter si è ribellata, sostenendo l’illegittimità non tanto dell’ordine in sé, quanto della sua segretezza. I fondatori di Wikileaks andavano avvertiti. Così è stato, e per questo la notizia è diventata di dominio pubblico. Agli utenti è stato detto: se entro dieci giorni non verranno prese azioni legali contro il dipartimento di giustizia di Washington, Twitter passerà le loro informazioni.
E Google e Facebook? Avrebbero fatto altrettanto? O magari hanno già ricevuto le lettere e hanno obbedito al ministero? Nessuno li obbligava a ribellarsi alla segretezza. Google, in passato, ha fatto sapere che la gran parte delle richieste “sono valide e le informazioni richieste servono a legittime indagini criminali”. Nelle linee guida dei siti, si legge che i due giganti telematici intendono cooperare “con i processi legali validi che richiedono informazioni sugli account”, e non si parla di un eventuale avviso agli utenti.
Diversi vorrebbero più protezione. Vorrebbero che, prima di accedere alle banche dati elettroniche, gli investigatori ricevessero il via libera da un giudice, non da un procuratore, come accade attualmente. Insomma, per alcuni le informazioni disponibili sui server dovrebbero avere la stessa protezione del materiale che si tiene in una casa privata. Forse non hanno tutti i torti. Al momento, le email possono essere lette senza un mandato di un tribunale se sono state scritte da più di 180 giorni. Ci vuole invece luce verde dalla corte per ascoltare le conversazioni al telefono, e un vero e proprio mandato quando si entra in una casa privata.
Il problema è che una delle più importanti leggi americane relative alla privacy delle comunicazioni, l’Electronic Communications Privacy Act, risale al 1986, quando cellulari ed email non erano ancora diffusi (e i social media nemmeno esistevano). E così è molto più facile accedere ad un’email o un sms rispetto alla sempre meno usata lettera tradizionale.
di Matteo Bosco Bortolaso
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Oriana
Utente Master
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Posted - 10 April 2011 : 19:11:15
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Non so se sia sufficiente a tutelarmi ma io tendo a non inserire mai i miei dati anagrafici negli account.
El dormir es como un puente que va del hoy al mañana. Por debajo, como un sueño, pasa el agua, pasa el alma.
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n.n
cancellato
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Posted - 10 April 2011 : 20:30:26
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E' ormai da anni risaputo che quel che entra in rete non esce più e prima o poi diventa di dominio pubblico.
Forse non tutti sanno, per fare un esempio, che tutte le conversazione che passano su msn ( e altre web e non web chat) vengono registrate, conservate per legge e chi ci dice non anche lette? chi ci assicura che una nostra conversazione chissà dove non sia divulgata?
So che esistono algoritmi che si basano su parole chiave e loro associazione che filtrano quanto passa in rete e se rispecchia i paramentri impostati viene notificato per controllo e se necessario ulteriori indagini.
Quanto sopra è valido per tutte le mail fre e non free in quanto i filtri sono sui nodi di transito (tramite sniffer) e non sui server di invio o ricezione.
Poi esiste il capitolo log server che è obbligatorio tenere per legge per un certo periodo a disposizione delle autorità in caso di bisogno.
Insomma in rete la privicy è davvero relativa ma se una persona usa la rete correttamente credo non abbia di che preoccuparsi.
L'essenziale è invisibile agli occhi....
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n/a
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Posted - 11 April 2011 : 11:19:18
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quote: Originalmente inviata da jo Insomma in rete la privicy è davvero relativa ma se una persona usa la rete correttamente credo non abbia di che preoccuparsi.
sono d'accordo anch'io su quanto hai scritto.. e un grazie per le altre informazioni che hai aggiunto devo dire che ho riportato questo articolo da perfetta disinteressata, in quanto io non sono iscritta a Fb perchè quando è uscito ho avuto istantaneamente un'antipatia a livello epidermico senza spiegarmi il perchè.. e adesso che è diventato un fenomeno di massa ne ho ancora di più reazione personale a parte, continuo a non capire l'utilità di questo social network e criticamente giudicandolo in termine qualitativo lo trovo anche abbastanza squallido!! cmq nulla contro di chi invece ci passa le giornate intere pubblicando minuto per minuto i propri fatti in piazza per poi infuriarsi notevolmente, quando in rete legge notizie come quella che ho riportato ma ripeto, che sono d'accordo con te: "se una persona usa la rete correttamente credo non abbia di che preoccuparsi"
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n/a
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Posted - 11 April 2011 : 11:20:25
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quote: Originalmente inviata da Oriana
Non so se sia sufficiente a tutelarmi ma io tendo a non inserire mai i miei dati anagrafici negli account.
sufficiente a tutelarti? non saprei dirti davvero..
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n.n
cancellato
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Posted - 11 April 2011 : 11:47:25
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quote: sono d'accordo anch'io su quanto hai scritto.. e un grazie per le altre informazioni che hai aggiunto devo dire che ho riportato questo articolo da perfetta disinteressata, in quanto io non sono iscritta a Fb perchè quando è uscito ho avuto istantaneamente un'antipatia a livello epidermico senza spiegarmi il perchè.. e adesso che è diventato un fenomeno di massa ne ho ancora di più reazione personale a parte, continuo a non capire l'utilità di questo social network e criticamente giudicandolo in termine qualitativo lo trovo anche abbastanza squallido!!
Quoto in modo totale quanto hai scritto.
Io all'inizio aprii uno spazio face che chiusi dopo un paio di giorni poi mi convinsero ad aprire la pagina del sito su face e per farlo bisognava avere un account e quindi riattivai quello che avevo chiuso.
Chiuso ripeto ma non cancellato infatti gli account face non si possono cancellare restano sempre un po come le mail e gli account msn.
Ora lo ho li senza che mi interessi minimamente lo lascio per non fare sparire le pagine del sito, questo e strega se no lo avrei gia spazzato via, del resto ho solo le foto di kyra sopra ah ah.
Ho sempre fatto alcune considerazioni su facebook ( che credo prima o poi fa la fine di myspace che è stato chiuso). Primo le persone ovunque, prendi esempio qui, hanno il terrore di dire anche il nome o mettere una foto in sezione riservata agli iscritti, poi vai su face ci trovi nome e cognome e una galleria di fotografie in bella ( o brutta visti gli orrori) mostra.
Risali ad ogni dato personale possibile e immaginabile, non ha contenuti decenti se non frasi di cazzeggio del tutto inutili e noiose. è lentissimo ha una chat lenta e vergognosa come funzionamento. Non c'è la minima tutela del privato quel che scrivi va ovunque basta uno sia in lista amicizie e a tutti gli amici degli amici ..ovvero ovunque.
Iscrivendosi si accettano condizioni pazzesce in cui si scarica da ogni responsabilità face da quanto puo accadere sia a dati personali che il resto ovvero loro non sono perseguibili in nessun modo, se trovo l'articolo lo pubblico.
Dopo un inizio discretamente pulito ora è il covo dei peggiori provoloni, per non dire altro, della rete, se avessi una figlia piuttosto che farla stare su face gli mozzo le mani.
Alla fine chi ci guadagna in tutto questo?? ovviamente google che vende a peso d'oro gli spazi pubblicitari con cui ben riempie le pagine degli iscritti e questo è anche il motivo perchè non fa cancellare ma sospendere gli account perchè piu sono il totale utenti potenziali piu ha valore la pubblicità venduta ( come per msn -hotmail).
Per finire face per me è il simbolo di questa società tanto apparire con contenuti zero, scrivere due cazzate velocemente senza faticare nemmeno a pensare, comodo veloce e...inutile.
L'essenziale è invisibile agli occhi....
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Oriana
Utente Master
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Posted - 11 April 2011 : 15:00:41
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Ti quoto in pieno Jo. Io ho aperto e chiuso fb 3 volte ed ora non ho alcuna intenzione di riaprirlo. Impaginato malissimo, pieno di pubblicità e spam e soprattutto nessuna sicurezza. Provoloni a iosa e non solo maschili . Come idea sarebbe ottima ma funzionante solo con controlli drastici e continui, cosa che non vengono fatti assolutamente. Ci si trova di tutto compreso gli inneggiatori alle peggiori violenze. Tutto sommato fb non mi piace per nulla e come Straluna ho provato per lui un'antipatia immediata tranne poi provarci e stabilire con certezza che l'antipatia era più che giustificata.
El dormir es como un puente que va del hoy al mañana. Por debajo, como un sueño, pasa el agua, pasa el alma.
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Tofil
Utente Master
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Posted - 11 April 2011 : 15:29:38
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Concordo in parte con te Jo..però non tutti in facebook scrivono cavolate...dipende come tutte le cose dall'uso che ne fai...ci sono molti di noi che hanno pagine di poesie e pensieri bellissimi...che io leggo e commento molto volentieri, ci sono anche molte persone tranquille, i provoloni si lanciano dalla finestra e si fanno volare.....può essere uno scambio di idee e un luogo di conoscenza "pulita"...sicuramente per molte altre cose concordo comunque..
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