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Graffio
Utente Master

1470 Posts
Status: offline

Posted - 18 April 2012 :  22:50:36  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando

















Per due che si ritrovano in una
domenica dopo la guerra
allora può
rifiorire il deserto del mare?


... amami - lui dice - di ritorno
amami a tutta forza con forza
di rivalsa per tutti questi anni...
Ma


... nei primi tempi di guerra
quando le domeniche non erano
che blanda disperazione, stordimento
di campane, rimasuglio
di fumo attardatosi al largo
dell'ultimo postale da Amsterdam...


E si divorano con gli occhi, si
cercano si tendono le mani
di nascosto sulla fiandra del tavolo.


... mare per anni solitario
di anni computabili in onde
braccio di mare divenuto attonito
di tempo pietrificato in spazio
di mutismo...
Rifiorire può dunque il deserto del mare?


Ma no che si annusano e si studiano
gentili e teneri quasi
- britannico lui lei fiamminga -
e poi si buttano a trattare l'affare
oggi che nemmeno è domenica.








Vittorio Sereni (Domenica dopo la Guerra) Stella variabile, Garzanti.
































“Perché mai voi italiani,venite a cercare la psicologia da noi,nel Nord,nel marxismo e nell’esistenzialismo,in Adorno e in Marcuse,in Freud e,si,anche in Jung-per non parlare di Mao o dei guru indiani o dei nativi-,tutti sostituti secondari,quando la vostra terra custodisce una psicologia straordinaria?”

James Hillman (l’Anima del Mondo e il Pensiero del Cuore)


-“Gli Dei sono diventati malattie” scrisse una volta C.G.Jung.Elaborando questa frase,Hillman si pone la questione più immediata per ogni psicologia:che cos’è la normalità psichica?A partire da quale soglia entriamo nel regno incontrollabile dell’anormalità?Con un’analisi stringente ed acutissima,Hillman ci mostrerà come la partita si giochi fra potenze che un tempo furono chiamate divine,prima di perdere ogni nome,e una struttura mentale,la nostra,che con esse è costretta ad avere a che fare,in ogni atto della vita,anche quando persegue,come l’intera civiltà occidentale,una “vana fuga dagli dei”.

/In IV di copertina,di Adriana Bottini in , James Hillman (LA VANA FUGA DAGLI DEI)


Da circa duemila anni i lati demoniaci dell’elemento femminile vengono continuamente respinti.L’immagine mitologica della madre di Dio,Maria,nella sua purezza e mancanza di peccato è un immagine tanto dannosa.Il fatto che la sessualità di Maria sia stata ignorata è forse qualcosa di innocuo;devastante fu invece il tentativo di reprimere tutti gli aspetti aggressivi,distruttivi dell’elemento femminile.”Maria ci salva dall’astuzia di Satana” si dice ne ‘Gli ultimi giorni di Hutten’ di Conrad Ferdinand Meyer.

Nella sua unilateralità l’immagine positiva,gentile e gradevole,dell’elemento femminile ha conseguenze molto dubbie.Ad esempio,sentiamo dire spesso che se le donne governassero il mondo,se tutte le madri si unissero,non ci sarebbero guerre,non ci sarebbero conflitti armati fra le nazioni o fra i diversi partiti politici.Virginia Woolf era appassionatamente convinta del fatto che tutti i conflitti armati potevano essere interpretati esclusivamente come la conseguenza dell’aggressività maschile.In altre parole la femminilità veniva equiparata alla natura pacifica,e ciò corrisponde proprio all’immagine mitologica della madre di Dio.Se noi perdiamo di vista il lato aggressivo e distruttivo dell’elemento femminile,se lo reprimiamo,allora non siamo più in grado di valutarlo e comprenderlo nel giusto modo.Rifacendomi alla mitologia,vorrei solo ricordare che Afrodite era l’amante di Ares,il Dio della guerra.E gli dèi dell’Olimpo furono molto lieti quando li videro cadere insieme nella rete.

Adolf Gugghenbuhl-Craig (Il Bene del Male)


-“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo
“Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili,
voi gente morale!
Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti
per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto
come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello;
anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni
tempo diffamati come pazzi e ubriachi.
Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno
che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa:
quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”

Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)



-Ero imprigionato nel presente,come gli eroi,come
Gli ubriachi;colpito da momentanea eclissi,il mio passato
Non proiettava più davanti a me quell’ombra di se stesso
Che chiamiamo futuro;ponendo lo scopo della mia
Vita non più nella realizzazione dei sogni del passato,
ma nella felicità dell’attimo presente,non vedevo più
in là di questo.E così,per una contraddizione che era
tale solo in apparenza,nel momento in cui assaporavo
un picere eccezionale,in cui sentivo che la mia vita
poteva essere felice e in cui,dunque,essa avrebbe dovuto
acquistare maggior pregio,proprio in quel momento,
sciolto dalle preoccupazioni che fino allora
avevo potuto crearmi,io l’abbandonavo senza esitare
all’eventualità di un incidente.

(Marcel Proust –All’ombra delle Fanciulle In Fiore-)



-Uno gli chiese: 'Leonida, sei venuto con così pochi uomini a combattere contro un'armata?'. ed egli rispose: 'Se pensate che è il numero quello che conta, allora neppure l'intera Grecia basterebbe, perché è poca cosa in confronto alla loro massa. Se invece conta il coraggio, allora anche questi pochi uomini sono sufficienti'.
A un altro che gli faceva la stessa domanda rispose: 'Sono comunque molti, visto che li ho portati qui a morire'.
Serse gli scrisse: 'Hai la possibilità di regnare su tutta la Grecia, se smetti di opporti agli dei e ti schieri con me'. Egli mandò questa risposta: 'Se tu sapessi che cosa è una condotta di vita onorevole, rinunceresti a desiderare i bani altrui: per me è preferibile morire per la Grecia piuttosto che regnare sui miei compatrioti'.
Quando Serse gli mandò un'altra lettera, intimandogli di consegnare le armi, gli rispose: 'Vieni a prenderle'.

(Plutarco)




-“Quando penso a New York ho una sensazione diversa.New York fa sentire anche al ricco che egli non conta nulla.New York è fredda,scintillante,crudele.Gli edifici ti dominano.C’è una specie di frenesia atomistica nell’attività che va avanti:quanto più furioso il passo,tanto più sminuito lo spirito.Un fermento continuo,

ma potrebbe benissimo avvenire in una provetta.

Nessuno ne sa lo scopo.Nesuno indirizza l’energia.Stupenda.Bizzarra.Sconcertante.Una terribile spinta reattiva,ma assolutamente priva di coordinazione.Quando penso a questa città,questa Manhattan di cui canta Whitman,una rabbia cieca,bianca,mi sfiora le budella.New York.Le prigioni bianche,i marciapiedi brulicanti di vermi,le file del pane,gli spacci d’oppio che si costruiscono come palazzi,gli ebrei che ci sono dentro,i lebbrosi,i sicari,e soprattutto l’ennui,la monotonia dei volti,strade,gambe,case,grattacieli,pasti,manifesti,mestieri,delitti,amori…Una intera città eretta sopra una vuota fossa di nullità.Senza significato.Assolutamente senza significato.E la Quarantaduesima Strada!La vetta del mondo,la chiamano.E il fondo allora dov’è?Se vai con la mano tesa,ti mettono cenere nel berretto.Ricchi o poveri, camminano con la testa buttata all’indietro e quasi si rompono l’osso del collo per levare lo sguardo sulle loro bellissime prigioni bianche.Vanno avanti come oche cieche e i fari spandono sui loro volti vuoti chiazze di estasi.”

Henry Miller (Tropico del Cancro)







-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?"
"Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo."

(Luis Sepùlveda)



”Mi domando se si potrebbe mai avere il minimo sospetto dell’esistenza dell’anima se tutto scorresse liscio a livello dell’Io”

(Albert Kreinheder)














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gr
Utente Master

10107 Posts
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Posted - 18 April 2012 :  22:54:52  Vedi Profilo Send gr a Private Message  Rispondi quotando
Emozionante Graffio....






Meglio vivere con un rimorso,
che annegare in un
rimpianto.
Grysu

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Graffio
Utente Master

1470 Posts
Status: offline

Posted - 24 July 2012 :  09:13:13  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando


..... Romantica
























Sì, per caso, sulla mia strada
una mattina t’ho incontrato
e subito m’hai conquistata
Non ho saputo
resisterti
m’hai fatto girare
la testa
Il cuore palpita al guardarti
m’intimidisci tanto
Non posso
resisterti
mi fai girar
la teeesta
Ah…t’ucciderò d’amore
Ah…t’ucciderò giorno e notte
subirai le mie carezze
sarò la tua amante
che tu dica sì o no
che tu lo voglia o che tu ragioni
nelle tue dolci braccia m’abbandono
Non posso
resisterti
mi fai girar
la testa
M’hai conquistata te lo ripeto
e sarò tua per sempre
Ah…t’ucciderò d’amore.

II°

Andremo nella Costa Azzurra
avremo una macchina superba
e giocheremo al Casinò
Ti farò
dei regalini
oh mio Dio
quanto sei bello
Impazzisco al guardarti
che brividi mi vengono
Non posso
resisterti
mi fai girar
la testa
Ah…t’ucciderò d’amore
Ah…t’ucciderò giorno e notte
subirai le mie carezze
sarò la tua amante
nel petto una ferita
nel cuore sento una bruciatura
ti porterò sulla Costa Azzurra
Non posso
resisterti
oh mio Dio
quanto sei bello
Andremo a giocare al Casinò
fino a che spunti l’alba
Ah…t’ucciderò d’amore

III°

Un giorno mi lascerai
povera donna io lo so
come mi saresti infedele
Vedrai
un’altra bella
che non ti sarebbe
ribelle
Verserò lacrime oh amante mio
sarò gelosa terribilmente
Ma saprò
riprendermi
non andrai
troppo lontano
Ah…t’ucciderò d’amore
Ah…t’ucciderò giorno e notte
Subirai le mie carezze
sarò la tua amante
non te ne andrai in questo modo
sono tua e tu sei mia
saprai i lacci della mia passione
Non andrai
troppo lontano
m’hai fatto girar
la testa
M’hai conquistata te lo ripeto
tu sarai mio per sempre
Ah…t’ucciderò d’amore.




Raymond Queneau (Je te Tuerai d'Amour)




















“Perché mai voi italiani,venite a cercare la psicologia da noi,nel Nord,nel marxismo e nell’esistenzialismo,in Adorno e in Marcuse,in Freud e,si,anche in Jung-per non parlare di Mao o dei guru indiani o dei nativi-,tutti sostituti secondari,quando la vostra terra custodisce una psicologia straordinaria?”

James Hillman (l’Anima del Mondo e il Pensiero del Cuore)


-“Gli Dei sono diventati malattie” scrisse una volta C.G.Jung.Elaborando questa frase,Hillman si pone la questione più immediata per ogni psicologia:che cos’è la normalità psichica?A partire da quale soglia entriamo nel regno incontrollabile dell’anormalità?Con un’analisi stringente ed acutissima,Hillman ci mostrerà come la partita si giochi fra potenze che un tempo furono chiamate divine,prima di perdere ogni nome,e una struttura mentale,la nostra,che con esse è costretta ad avere a che fare,in ogni atto della vita,anche quando persegue,come l’intera civiltà occidentale,una “vana fuga dagli dei”.

/In IV di copertina,di Adriana Bottini in , James Hillman (LA VANA FUGA DAGLI DEI)


Da circa duemila anni i lati demoniaci dell’elemento femminile vengono continuamente respinti.L’immagine mitologica della madre di Dio,Maria,nella sua purezza e mancanza di peccato è un immagine tanto dannosa.Il fatto che la sessualità di Maria sia stata ignorata è forse qualcosa di innocuo;devastante fu invece il tentativo di reprimere tutti gli aspetti aggressivi,distruttivi dell’elemento femminile.”Maria ci salva dall’astuzia di Satana” si dice ne ‘Gli ultimi giorni di Hutten’ di Conrad Ferdinand Meyer.

Nella sua unilateralità l’immagine positiva,gentile e gradevole,dell’elemento femminile ha conseguenze molto dubbie.Ad esempio,sentiamo dire spesso che se le donne governassero il mondo,se tutte le madri si unissero,non ci sarebbero guerre,non ci sarebbero conflitti armati fra le nazioni o fra i diversi partiti politici.Virginia Woolf era appassionatamente convinta del fatto che tutti i conflitti armati potevano essere interpretati esclusivamente come la conseguenza dell’aggressività maschile.In altre parole la femminilità veniva equiparata alla natura pacifica,e ciò corrisponde proprio all’immagine mitologica della madre di Dio.Se noi perdiamo di vista il lato aggressivo e distruttivo dell’elemento femminile,se lo reprimiamo,allora non siamo più in grado di valutarlo e comprenderlo nel giusto modo.Rifacendomi alla mitologia,vorrei solo ricordare che Afrodite era l’amante di Ares,il Dio della guerra.E gli dèi dell’Olimpo furono molto lieti quando li videro cadere insieme nella rete.

Adolf Gugghenbuhl-Craig (Il Bene del Male)


-“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo
“Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili,
voi gente morale!
Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti
per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto
come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello;
anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni
tempo diffamati come pazzi e ubriachi.
Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno
che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa:
quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”

Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)



-Ero imprigionato nel presente,come gli eroi,come
Gli ubriachi;colpito da momentanea eclissi,il mio passato
Non proiettava più davanti a me quell’ombra di se stesso
Che chiamiamo futuro;ponendo lo scopo della mia
Vita non più nella realizzazione dei sogni del passato,
ma nella felicità dell’attimo presente,non vedevo più
in là di questo.E così,per una contraddizione che era
tale solo in apparenza,nel momento in cui assaporavo
un picere eccezionale,in cui sentivo che la mia vita
poteva essere felice e in cui,dunque,essa avrebbe dovuto
acquistare maggior pregio,proprio in quel momento,
sciolto dalle preoccupazioni che fino allora
avevo potuto crearmi,io l’abbandonavo senza esitare
all’eventualità di un incidente.

(Marcel Proust –All’ombra delle Fanciulle In Fiore-)



-Uno gli chiese: 'Leonida, sei venuto con così pochi uomini a combattere contro un'armata?'. ed egli rispose: 'Se pensate che è il numero quello che conta, allora neppure l'intera Grecia basterebbe, perché è poca cosa in confronto alla loro massa. Se invece conta il coraggio, allora anche questi pochi uomini sono sufficienti'.
A un altro che gli faceva la stessa domanda rispose: 'Sono comunque molti, visto che li ho portati qui a morire'.
Serse gli scrisse: 'Hai la possibilità di regnare su tutta la Grecia, se smetti di opporti agli dei e ti schieri con me'. Egli mandò questa risposta: 'Se tu sapessi che cosa è una condotta di vita onorevole, rinunceresti a desiderare i bani altrui: per me è preferibile morire per la Grecia piuttosto che regnare sui miei compatrioti'.
Quando Serse gli mandò un'altra lettera, intimandogli di consegnare le armi, gli rispose: 'Vieni a prenderle'.

(Plutarco)




-“Quando penso a New York ho una sensazione diversa.New York fa sentire anche al ricco che egli non conta nulla.New York è fredda,scintillante,crudele.Gli edifici ti dominano.C’è una specie di frenesia atomistica nell’attività che va avanti:quanto più furioso il passo,tanto più sminuito lo spirito.Un fermento continuo,

ma potrebbe benissimo avvenire in una provetta.

Nessuno ne sa lo scopo.Nesuno indirizza l’energia.Stupenda.Bizzarra.Sconcertante.Una terribile spinta reattiva,ma assolutamente priva di coordinazione.Quando penso a questa città,questa Manhattan di cui canta Whitman,una rabbia cieca,bianca,mi sfiora le budella.New York.Le prigioni bianche,i marciapiedi brulicanti di vermi,le file del pane,gli spacci d’oppio che si costruiscono come palazzi,gli ebrei che ci sono dentro,i lebbrosi,i sicari,e soprattutto l’ennui,la monotonia dei volti,strade,gambe,case,grattacieli,pasti,manifesti,mestieri,delitti,amori…Una intera città eretta sopra una vuota fossa di nullità.Senza significato.Assolutamente senza significato.E la Quarantaduesima Strada!La vetta del mondo,la chiamano.E il fondo allora dov’è?Se vai con la mano tesa,ti mettono cenere nel berretto.Ricchi o poveri, camminano con la testa buttata all’indietro e quasi si rompono l’osso del collo per levare lo sguardo sulle loro bellissime prigioni bianche.Vanno avanti come oche cieche e i fari spandono sui loro volti vuoti chiazze di estasi.”

Henry Miller (Tropico del Cancro)







-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?"
"Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo."

(Luis Sepùlveda)



”Mi domando se si potrebbe mai avere il minimo sospetto dell’esistenza dell’anima se tutto scorresse liscio a livello dell’Io”

(Albert Kreinheder)














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Carla
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35017 Posts
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Posted - 24 July 2012 :  14:47:35  Vedi Profilo Send Carla a Private Message  Rispondi quotando
quote:
Originalmente inviata da Graffio



..... Romantica






















[purple]I°

Sì, per caso, sulla mia strada
una mattina t’ho incontrato
e subito m’hai conquistata
Non ho saputo
resisterti
m’hai fatto girare
la testa
Il cuore palpita al guardarti
m’intimidisci tanto
Non posso
resisterti
mi fai girar
la teeesta
Ah…t’ucciderò d’amore
Ah…t’ucciderò giorno e notte
subirai le mie carezze
sarò la tua amante
che tu dica sì o no
che tu lo voglia o che tu ragioni
nelle tue dolci braccia m’abbandono
Non posso
resisterti
mi fai girar
la testa
M’hai conquistata te lo ripeto
e sarò tua per sempre
Ah…t’ucciderò d’amore.



[b]Mi piace questa prima versione








Ascolta con la mente
Guarda con gli occhi del cuore
Parla con la voce dell'Amore

****LUNA****
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Graffio
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Posted - 14 August 2012 :  19:48:52  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando
Si,piace molto anche a me, Luna.Ciao, Buon Ferrragosto









NARCISO

Niño.
¡Que te vas a caer al río!

En lo hondo hay una rosa
y en la rosa hay otro río.

¡Mira aquel pájaro! ¡Mira
aquel pájaro amarillo!

Se me han caído los ojos
dentro del agua.

¡Dios mío!
¡Que se resbala! ¡Muchacho!

... y en la rosa estoy yo mismo.

Cuando se perdió en el agua
comprendí. Pero no explico.










Ragazzo.
Attento che cadi nel fiume.

Nel fondo c’è una rosa
E nella rosa c’è un altro fiume.

Guarda quell’uccello!Guarda
Quell’uccello giallo!

Mi sono caduti gli occhi
nell’acqua.

Dio mio!
Ecco che cade!Ragazzo!

…e nella rosa ci sono io stesso.

Quando si perse nell’acqua,
capii.Però non spiego










[b](Federico Garcia Lorca)


























“Perché mai voi italiani,venite a cercare la psicologia da noi,nel Nord,nel marxismo e nell’esistenzialismo,in Adorno e in Marcuse,in Freud e,si,anche in Jung-per non parlare di Mao o dei guru indiani o dei nativi-,tutti sostituti secondari,quando la vostra terra custodisce una psicologia straordinaria?”

James Hillman (l’Anima del Mondo e il Pensiero del Cuore)


-“Gli Dei sono diventati malattie” scrisse una volta C.G.Jung.Elaborando questa frase,Hillman si pone la questione più immediata per ogni psicologia:che cos’è la normalità psichica?A partire da quale soglia entriamo nel regno incontrollabile dell’anormalità?Con un’analisi stringente ed acutissima,Hillman ci mostrerà come la partita si giochi fra potenze che un tempo furono chiamate divine,prima di perdere ogni nome,e una struttura mentale,la nostra,che con esse è costretta ad avere a che fare,in ogni atto della vita,anche quando persegue,come l’intera civiltà occidentale,una “vana fuga dagli dei”.

/In IV di copertina,di Adriana Bottini in , James Hillman (LA VANA FUGA DAGLI DEI)


Da circa duemila anni i lati demoniaci dell’elemento femminile vengono continuamente respinti.L’immagine mitologica della madre di Dio,Maria,nella sua purezza e mancanza di peccato è un immagine tanto dannosa.Il fatto che la sessualità di Maria sia stata ignorata è forse qualcosa di innocuo;devastante fu invece il tentativo di reprimere tutti gli aspetti aggressivi,distruttivi dell’elemento femminile.”Maria ci salva dall’astuzia di Satana” si dice ne ‘Gli ultimi giorni di Hutten’ di Conrad Ferdinand Meyer.

Nella sua unilateralità l’immagine positiva,gentile e gradevole,dell’elemento femminile ha conseguenze molto dubbie.Ad esempio,sentiamo dire spesso che se le donne governassero il mondo,se tutte le madri si unissero,non ci sarebbero guerre,non ci sarebbero conflitti armati fra le nazioni o fra i diversi partiti politici.Virginia Woolf era appassionatamente convinta del fatto che tutti i conflitti armati potevano essere interpretati esclusivamente come la conseguenza dell’aggressività maschile.In altre parole la femminilità veniva equiparata alla natura pacifica,e ciò corrisponde proprio all’immagine mitologica della madre di Dio.Se noi perdiamo di vista il lato aggressivo e distruttivo dell’elemento femminile,se lo reprimiamo,allora non siamo più in grado di valutarlo e comprenderlo nel giusto modo.Rifacendomi alla mitologia,vorrei solo ricordare che Afrodite era l’amante di Ares,il Dio della guerra.E gli dèi dell’Olimpo furono molto lieti quando li videro cadere insieme nella rete.

Adolf Gugghenbuhl-Craig (Il Bene del Male)


-“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo
“Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili,
voi gente morale!
Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti
per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto
come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello;
anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni
tempo diffamati come pazzi e ubriachi.
Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno
che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa:
quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”

Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)



-Ero imprigionato nel presente,come gli eroi,come
Gli ubriachi;colpito da momentanea eclissi,il mio passato
Non proiettava più davanti a me quell’ombra di se stesso
Che chiamiamo futuro;ponendo lo scopo della mia
Vita non più nella realizzazione dei sogni del passato,
ma nella felicità dell’attimo presente,non vedevo più
in là di questo.E così,per una contraddizione che era
tale solo in apparenza,nel momento in cui assaporavo
un picere eccezionale,in cui sentivo che la mia vita
poteva essere felice e in cui,dunque,essa avrebbe dovuto
acquistare maggior pregio,proprio in quel momento,
sciolto dalle preoccupazioni che fino allora
avevo potuto crearmi,io l’abbandonavo senza esitare
all’eventualità di un incidente.

(Marcel Proust –All’ombra delle Fanciulle In Fiore-)



-Uno gli chiese: 'Leonida, sei venuto con così pochi uomini a combattere contro un'armata?'. ed egli rispose: 'Se pensate che è il numero quello che conta, allora neppure l'intera Grecia basterebbe, perché è poca cosa in confronto alla loro massa. Se invece conta il coraggio, allora anche questi pochi uomini sono sufficienti'.
A un altro che gli faceva la stessa domanda rispose: 'Sono comunque molti, visto che li ho portati qui a morire'.
Serse gli scrisse: 'Hai la possibilità di regnare su tutta la Grecia, se smetti di opporti agli dei e ti schieri con me'. Egli mandò questa risposta: 'Se tu sapessi che cosa è una condotta di vita onorevole, rinunceresti a desiderare i bani altrui: per me è preferibile morire per la Grecia piuttosto che regnare sui miei compatrioti'.
Quando Serse gli mandò un'altra lettera, intimandogli di consegnare le armi, gli rispose: 'Vieni a prenderle'.

(Plutarco)




-“Quando penso a New York ho una sensazione diversa.New York fa sentire anche al ricco che egli non conta nulla.New York è fredda,scintillante,crudele.Gli edifici ti dominano.C’è una specie di frenesia atomistica nell’attività che va avanti:quanto più furioso il passo,tanto più sminuito lo spirito.Un fermento continuo,

ma potrebbe benissimo avvenire in una provetta.

Nessuno ne sa lo scopo.Nesuno indirizza l’energia.Stupenda.Bizzarra.Sconcertante.Una terribile spinta reattiva,ma assolutamente priva di coordinazione.Quando penso a questa città,questa Manhattan di cui canta Whitman,una rabbia cieca,bianca,mi sfiora le budella.New York.Le prigioni bianche,i marciapiedi brulicanti di vermi,le file del pane,gli spacci d’oppio che si costruiscono come palazzi,gli ebrei che ci sono dentro,i lebbrosi,i sicari,e soprattutto l’ennui,la monotonia dei volti,strade,gambe,case,grattacieli,pasti,manifesti,mestieri,delitti,amori…Una intera città eretta sopra una vuota fossa di nullità.Senza significato.Assolutamente senza significato.E la Quarantaduesima Strada!La vetta del mondo,la chiamano.E il fondo allora dov’è?Se vai con la mano tesa,ti mettono cenere nel berretto.Ricchi o poveri, camminano con la testa buttata all’indietro e quasi si rompono l’osso del collo per levare lo sguardo sulle loro bellissime prigioni bianche.Vanno avanti come oche cieche e i fari spandono sui loro volti vuoti chiazze di estasi.”

Henry Miller (Tropico del Cancro)







-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?"
"Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo."

(Luis Sepùlveda)



”Mi domando se si potrebbe mai avere il minimo sospetto dell’esistenza dell’anima se tutto scorresse liscio a livello dell’Io”

(Albert Kreinheder)














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Carla
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Posted - 14 August 2012 :  19:56:55  Vedi Profilo Send Carla a Private Message  Rispondi quotando
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Originalmente inviata da Graffio

Si,piace molto anche a me, Luna.Ciao, Buon Ferrragosto









NARCISO







[purple]Ragazzo.
Attento che cadi nel fiume.

Nel fondo c’è una rosa
E nella rosa c’è un altro fiume.

Guarda quell’uccello!Guarda
Quell’uccello giallo!

Mi sono caduti gli occhi
nell’acqua.

Dio mio!
Ecco che cade!Ragazzo!

…e nella rosa ci sono io stesso.

Quando si perse nell’acqua,
capii.Però non spiego



[b](Federico Garcia Lorca)




Spesso si comprendon le cose quando ormai si è toccato il fondo, difficile poi risalire ..

Grazie Graffio







Ascolta con la mente
Guarda con gli occhi del cuore
Parla con la voce dell'Amore

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Graffio
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Posted - 08 September 2012 :  17:44:49  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando














Io suppongo che la morale non abbia molto a che fare con il Sé e che,in ogni caso,non abbia a che fare neanche con i diversi archetipi,ma soltanto con l’Eros.La morale è un tentativo del’Io di tenere “in pugno” l’Eros.




Adolf Guggenbuhl-Craig (Deserti dell’Anima)







Catch
















“Perché mai voi italiani,venite a cercare la psicologia da noi,nel Nord,nel marxismo e nell’esistenzialismo,in Adorno e in Marcuse,in Freud e,si,anche in Jung-per non parlare di Mao o dei guru indiani o dei nativi-,tutti sostituti secondari,quando la vostra terra custodisce una psicologia straordinaria?”

James Hillman (l’Anima del Mondo e il Pensiero del Cuore)


-“Gli Dei sono diventati malattie” scrisse una volta C.G.Jung.Elaborando questa frase,Hillman si pone la questione più immediata per ogni psicologia:che cos’è la normalità psichica?A partire da quale soglia entriamo nel regno incontrollabile dell’anormalità?Con un’analisi stringente ed acutissima,Hillman ci mostrerà come la partita si giochi fra potenze che un tempo furono chiamate divine,prima di perdere ogni nome,e una struttura mentale,la nostra,che con esse è costretta ad avere a che fare,in ogni atto della vita,anche quando persegue,come l’intera civiltà occidentale,una “vana fuga dagli dei”.

/In IV di copertina,di Adriana Bottini in , James Hillman (LA VANA FUGA DAGLI DEI)


Da circa duemila anni i lati demoniaci dell’elemento femminile vengono continuamente respinti.L’immagine mitologica della madre di Dio,Maria,nella sua purezza e mancanza di peccato è un immagine tanto dannosa.Il fatto che la sessualità di Maria sia stata ignorata è forse qualcosa di innocuo;devastante fu invece il tentativo di reprimere tutti gli aspetti aggressivi,distruttivi dell’elemento femminile.”Maria ci salva dall’astuzia di Satana” si dice ne ‘Gli ultimi giorni di Hutten’ di Conrad Ferdinand Meyer.

Nella sua unilateralità l’immagine positiva,gentile e gradevole,dell’elemento femminile ha conseguenze molto dubbie.Ad esempio,sentiamo dire spesso che se le donne governassero il mondo,se tutte le madri si unissero,non ci sarebbero guerre,non ci sarebbero conflitti armati fra le nazioni o fra i diversi partiti politici.Virginia Woolf era appassionatamente convinta del fatto che tutti i conflitti armati potevano essere interpretati esclusivamente come la conseguenza dell’aggressività maschile.In altre parole la femminilità veniva equiparata alla natura pacifica,e ciò corrisponde proprio all’immagine mitologica della madre di Dio.Se noi perdiamo di vista il lato aggressivo e distruttivo dell’elemento femminile,se lo reprimiamo,allora non siamo più in grado di valutarlo e comprenderlo nel giusto modo.Rifacendomi alla mitologia,vorrei solo ricordare che Afrodite era l’amante di Ares,il Dio della guerra.E gli dèi dell’Olimpo furono molto lieti quando li videro cadere insieme nella rete.

Adolf Gugghenbuhl-Craig (Il Bene del Male)


-“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo
“Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili,
voi gente morale!
Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti
per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto
come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello;
anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni
tempo diffamati come pazzi e ubriachi.
Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno
che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa:
quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”

Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)



-Ero imprigionato nel presente,come gli eroi,come
Gli ubriachi;colpito da momentanea eclissi,il mio passato
Non proiettava più davanti a me quell’ombra di se stesso
Che chiamiamo futuro;ponendo lo scopo della mia
Vita non più nella realizzazione dei sogni del passato,
ma nella felicità dell’attimo presente,non vedevo più
in là di questo.E così,per una contraddizione che era
tale solo in apparenza,nel momento in cui assaporavo
un picere eccezionale,in cui sentivo che la mia vita
poteva essere felice e in cui,dunque,essa avrebbe dovuto
acquistare maggior pregio,proprio in quel momento,
sciolto dalle preoccupazioni che fino allora
avevo potuto crearmi,io l’abbandonavo senza esitare
all’eventualità di un incidente.

(Marcel Proust –All’ombra delle Fanciulle In Fiore-)



-Uno gli chiese: 'Leonida, sei venuto con così pochi uomini a combattere contro un'armata?'. ed egli rispose: 'Se pensate che è il numero quello che conta, allora neppure l'intera Grecia basterebbe, perché è poca cosa in confronto alla loro massa. Se invece conta il coraggio, allora anche questi pochi uomini sono sufficienti'.
A un altro che gli faceva la stessa domanda rispose: 'Sono comunque molti, visto che li ho portati qui a morire'.
Serse gli scrisse: 'Hai la possibilità di regnare su tutta la Grecia, se smetti di opporti agli dei e ti schieri con me'. Egli mandò questa risposta: 'Se tu sapessi che cosa è una condotta di vita onorevole, rinunceresti a desiderare i bani altrui: per me è preferibile morire per la Grecia piuttosto che regnare sui miei compatrioti'.
Quando Serse gli mandò un'altra lettera, intimandogli di consegnare le armi, gli rispose: 'Vieni a prenderle'.

(Plutarco)




-“Quando penso a New York ho una sensazione diversa.New York fa sentire anche al ricco che egli non conta nulla.New York è fredda,scintillante,crudele.Gli edifici ti dominano.C’è una specie di frenesia atomistica nell’attività che va avanti:quanto più furioso il passo,tanto più sminuito lo spirito.Un fermento continuo,

ma potrebbe benissimo avvenire in una provetta.

Nessuno ne sa lo scopo.Nesuno indirizza l’energia.Stupenda.Bizzarra.Sconcertante.Una terribile spinta reattiva,ma assolutamente priva di coordinazione.Quando penso a questa città,questa Manhattan di cui canta Whitman,una rabbia cieca,bianca,mi sfiora le budella.New York.Le prigioni bianche,i marciapiedi brulicanti di vermi,le file del pane,gli spacci d’oppio che si costruiscono come palazzi,gli ebrei che ci sono dentro,i lebbrosi,i sicari,e soprattutto l’ennui,la monotonia dei volti,strade,gambe,case,grattacieli,pasti,manifesti,mestieri,delitti,amori…Una intera città eretta sopra una vuota fossa di nullità.Senza significato.Assolutamente senza significato.E la Quarantaduesima Strada!La vetta del mondo,la chiamano.E il fondo allora dov’è?Se vai con la mano tesa,ti mettono cenere nel berretto.Ricchi o poveri, camminano con la testa buttata all’indietro e quasi si rompono l’osso del collo per levare lo sguardo sulle loro bellissime prigioni bianche.Vanno avanti come oche cieche e i fari spandono sui loro volti vuoti chiazze di estasi.”

Henry Miller (Tropico del Cancro)







-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?"
"Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo."

(Luis Sepùlveda)



”Mi domando se si potrebbe mai avere il minimo sospetto dell’esistenza dell’anima se tutto scorresse liscio a livello dell’Io”

(Albert Kreinheder)














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