LA FAME



Io scendo tra le genti come un'ombra,
Io siedo accanto a ciascuno.

Nessuno mi vede, ma tutti si guardano in faccia,
E sanno ch'io sono lì.

Il mio silenzio è siniile al silenzio della marea
Che sommerge il campo di gioco dei bimbi,

Simile all'inasprirsi del gelo nelle lente ore notturne,
Quando gli uccelli ad mattino sono morti.

Gli eserciti travolgono, invadono, distruggono,
Con tuono di cannoni dalla terra e dall'aria.

Io Sono più tremenda degli eserciti,
Io sono più temuta del cannone.

Re e cancellieri dànno ordini;
lo non dò ordini a nessuno;

Ma sono più ascoltata dei re
E più che non i fervidi oratori.

lo disdico parole, disfo azioni.
Le creature ignude mi conoscono...

Io sono il primo e l'ultimo istinto dei viventi...
Sono la Fame.

<--- Indietro alla Categoria