Preludio
Odio l'usata poesia: concede
comoda al vulgo i flosci fianchi e senza palpiti sotto i consueti amplessi stendesi e dorme. A me la strofe vigile, balzante co 'l plauso e 'l piede ritmico ne' cori: per l'ala a volo io còlgola, si volge ella e repugna. Tal fra le strette d'amator silvano torcesi un'evia su 'l nevoso Edone: piú belli i vezzi del fiorente petto saltan compressi, e baci e strilli su l'accesa bocca mesconsi: ride la marmorea fronte al sole, effuse in lunga onda le chiome fremono a' venti. |